lunedì, maggio 09, 2022

Anniversario Impastato, la Cgil Palermo a Cinisi con striscioni e bandiere. “Con Peppino continua la nostra lotta per la pace e i diritti e la ribellione contro lo sfruttamento e contro la violenza mafiosa e fascista”

Mamma Felicia con Peppino

Palermo 9 maggio 2022 – La Cgil Palermo partecipa alle iniziative promosse da “Casa memoria Felicia e Peppino Impastato” per l'anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato. Alle ore 16 partenza del corteo da Radio Aut, a Terrasini, per Casa Memoria, a Cinisi. Ore 18,30 interventi da Casa Memoria

“Questo 9 maggio, dopo le interruzioni causate dalla pandemia, saremo nuovamente a Cinisi al corteo con lo striscione della Camera del Lavoro e le bandiere della Cgil- dichiara il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Continuiamo il nostro percorso di mobilitazione e di lotta, nel nome di Peppino Impastato e di tutte le vittime della mafia. Saremo a Cinisi per dire che non siamo indifferenti alla violenza mafiosa, alla violenza fascista, alla violenza del capitalismo privato, ma anche alla violenza di un capitalismo di Stato che ci vuole rassegnati e che alimenta le differenze tra le persone e lo sfruttamento delle persone”. 

“Come Peppino – aggiunge Ridulfo - non siamo indifferenti e rassegnati alla politica della mafia e alla mafia della politica, di quella cattiva politica che ricicla condannati, corrotti e favoreggiatori e consegna ai loro allievi, nuovi speculatori dei bisogni altrui, il presente e futuro dei nostri figli, della nostra terra, delle nostre vite. Noi come Peppino sappiamo da che parte stare, perché come Peppino sappiamo che in questa terra non ci sarà cambiamento senza una rivoluzione culturale e sociale e una partecipazione democratica attiva”.

“Peppino Impastato – aggiunge Dino Paternostro, responsabile Dipartimento legalità e memoria storica della Cgil Palermo - è il simbolo della Sicilia che non si arrende alla mafia e alla corruzione, ma che si ribella, lotta, costruisce, anche nelle situazioni più difficili. Mamma Felicia ha contribuito a sfatare l’immagine della donna rassegnata e chiusa nel suo dolore, lottando a viso aperto e a voce alta per avere verità e giustizia sulla morte del figlio. Oggi ricorderemo insieme Peppino e Felicia, marciando insieme a loro per dire no alla mafia e aggiungendo anche un forte no alla guerra”.

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