lunedì, aprile 25, 2022

25 aprile, Festa della Liberazione: un cippo per i Partigiani a Corleone

Un momento dell’inaugurazione del cippo


DINO PATERNOSTRO

Da oggi, in uno dei luoghi più belli e significativi di Corleone come la Villa comunale, il giardino pubblico frequentato da tutti i cittadini, c’è un monumento semplice, una pietra delle nostre campagne, dove sono incisi i nomi dei partigiani corleonesi. 

Eccoli, in ordine alfabetico:

Tindaro Accordino (1922 – 2013) 

Giovanni Colletto (1908-1996)

Giovanni Raimondi (1922-1945)

Placido Rizzotto (1914-1948)

Giuseppe Siragusa (1921 – 2008)

Antonino Verro (1911-1943)

Michelangelo Zabbia (1920 – 2017). 

E insieme al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi diciamo: «Volevano un’Italia libera per tutti, unita. Il loro ricordo non vuole alimentare divisioni, vuole insegnarci la concordia, l’amore per la Costituzione, fondamento delle nostre libertà» (Carlo Azeglio Ciampi, Palazzo del Quirinale, 25 aprile 2005). 

L’ha voluto il presidente del consiglio comunale Pio Siragusa, insieme all’intero consiglio, che ha approvato all’unanimità la proposta. L’ha proposto l’Anpi. L’ha condiviso l’amministrazione comunale. Io ho fatto delle ricerche per redigere le schede per ciascuno di essi. Il luogo dove collocare il cippo l’ha scelto il consiglio comunale dei ragazzi. E il 25 aprile di quest’anno finalmente Corleone ha il suo monumento ai partigiani. Benedetto, tra l’altro, da padre Luca Leone, che ha ricordato il grande contributo dato dai partigiani di tutti gli orientamenti ideali alla liberazione dell’Italia. 

C’erano tanti familiari dei nostri partigiani presenti alla cerimonia: Placido Rizzotto Jr., i figli del maresciallo Accordino, la figlia e il nipote di Giovanni Colletto, il figlio di Michelangelo Zabbia, il figlio di Giuseppe Siragusa (Pio).

Abbiamo chiesto scusa per il ritardo con cui la città di Corleone ha reso omaggio ai suoi figli che si sono sacrificati (e alcuni sono morti) per la causa della libertà. 

Adesso deve iniziare un’altra storia. Con i ragazzi e gli delle nostre scuole dobbiamo consolidare e tramandare questa memoria partigiana. Per avere sempre presenti i valori per cui si battevano. L’Anpi, la Cgil e il Comune sono disposti a dare la loro parte. E sicuramente altri cittadini e associazioni non si tireranno indietro. 

Dino Paternostro 

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