sabato, aprile 09, 2022

BUFERA SUL POLICLINICO. “Abbiamo l’alternanza una volta io e una lui”. Così i medici baroni pilotavano i concorsi

Il Policlinico di Palermo

di Salvo Palazzolo

Indagati per corruzione i professori Gaspare Gulotta e Mario Adelfio Latteri Sospesi per un anno, oltre a loro, otto sanitari e un infermiere. Ecco il patto

«Con Latteri abbiamo fatto un’alternanza, una volta io e una volta lui» . Il professore Gaspare Gulotta, il più noto fra i chirurghi palermitani, spiegava così all’ex ministro Saverio Romano il sistema di spartizione dei concorsi universitari. Era il 24 luglio 2020, nessuno dei due immaginava di essere ripreso da una telecamera piazzata dai carabinieri: « Stavolta tocca a me e la prossima volta tocca a lui — il professore proseguiva nella sua lezione — Gli ho fatto un associato dieci giorni fa e gliel’ho fatto col solito sistema». Da una parte Gaspare Gulotta, dall’altra Mario Adelfio Latteri, professori ordinari del Policlinico di Palermo, uno era il direttore del dipartimento di Chirurgia generale e d’urgenza, l’altro il direttore del dipartimento chirurgico ad attività integrata di natura strutturale. 

« Avevano stipulato un patto dell’alternanza » , accusa il pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis. La contestazione è quella di corruzione. « Un quadro a dir poco sconfortante », lo chiama la gip Donata Di Sarno: « Il reparto diretto da Gulotta, lungi dal costituire avamposto di tutela della salutedegli utenti, si profila piuttosto come una specie di salotto privato nel quale vengono discussi i giochi di potere del professore e nel quale quest’ultimo spadroneggia, impunito, creando logiche di sistema del tutto illegali». 

I provvedimenti 

Adesso Gulotta, professore ormai in pensione ma ancora con diversi incarichi, è finito agli arresti domiciliari. Con lui anche la figlia Eliana, chirurga plastica in servizio all’ospedale Civico. Sono accusati di aver costruito un falso certificato per incastrare l’ex marito della donna. Un’altra brutta storia. 

Per cinque concorsi truccati, invece, sono scattati provvedimenti di sospensione per un anno. Riguardano Gulotta, Latteri e altre nove persone: Giuseppina Campisi (professoressa ordinaria e direttrice del dipartimento delle Discipline chirurgiche, oncologiche e stomatologiche dell’Università di Palermo), Giuseppe Salamone e Antonio Agrusa ( vincitori di concorsi,per associato e ordinario), Giuseppe Di Buono (vincitore di un concorso per ricercatore). Stesso provvedimento per alcuni commissari di concorso: Giuseppe Navarra (ordinario a Messina), Ludovico Docimo (ordinario a Napoli), Vittorio Altomare e Roberto Coppola ( ordinari a Roma). Sospensione anche per il figlio di Gulotta, Leonardo, in servizio al Policlinico di Messina, per una falsa certificazione medica fatta dal padre per giustificare un periodo di assenza dal lavoro. Sospensione per l’infermiere del Policlinico Pio Sciacca, che si sarebbe appropriatodi alcuni farmaci. 

Le intercettazioni 

Gulotta non usava mezzi termini per raccontarsi: «Nel momento che si è liberata una piccola nicchia io mi ci sono sempre infilato — sussurrava — come giorni fa al concorso di Di Buono mi ci sono infilato, ogni volta che c’è stata una cosa Covid io mi ci sono infilato. Ho cercato di piazzare sempre, pensando ai miei, alle famiglie». E ancora: «Ho fatto un concorso al pronto soccorso e ho cercato di infilare i miei, la famiglia, tutto quanto, ogni volta che ho avuto un piccolo spazio ho cercato di andarlo a occupare sempre per i miei, per i miei figli del cuore». La “voracità” di Gulotta, commenta la procura. Non si rassegnava alla pensione: « Come Gaspare Gulotta vorrei andare in pensione ma come professore Gulotta si augura di restare altri 10 anni… sistemare i miei allievi, ho fatto Salamone associato un mese fa, a Buscemi ricercatore un mesefa, spero entro un mese di fare Di Buono ricercatore». 

Latteri, che prese il posto di Gulotta dopo il suo pensionamento non sarebbe stato da meno: « Ha mostrato una spiccata pervicacia criminale — annota la gip — sostanzialmente tesa a perpetuare e accrescere il suo potere all’interno del mondo accademico truccandone le selezioni e piazzando i soggetti facenti parte della sua rosa di allievi » . Un quadro desolante. Uno “ strapotere” « certamente favorito dalla compiacenza dicolleghi e sottoposti » , è l’accusa. Intanto, faceva le visite in intramoenia in nero. Una volta, sospettando che nel suo studio ci fosse una cimice, disse: « Niente, niente, quando sono in ferie non deve pagare, è una cosa amichevole». Ma intanto faceva gesti e indicava il prezzo della visita. 

Le raccomandazioni 

Era un uomo potente, Gulotta. Scrive la procura: «Si è assistito a un continuo viavai di persone che, ritenendolo un personaggio molto influente, chiedevano raccomandazioni sia per esami universitari che per concorsi vari banditi da strutture sanitarie pubbliche, o anche in campi non direttamente attinenti alla sua attività, come nel caso del nipote che ha chiesto il suo interessamento per l’assegnazione presso una scuola di Petrosino in qualità di dirigente scolastico». Il professore aveva un gran senso della famiglia. «Ha favorito i figli — accusa la procura — Eliana lavorava abusivamente nella sala operatoria del dipartimento da lui diretto; Leonardo ( tirocinante a Messina) prestava il suo servizio nella medesima sala operatoria, perché professori e ricercatori gli insegnassero l’arte medica». 

La Repubblica Palermo, 9/4/2022

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