martedì, gennaio 04, 2022

Corleone, Biagio Pomilla è il nuovo presidente della Confraternita S. Elena e Costantino

Biagio Pomilla, nuovo presidente della Confraternita
Sant’Elena e Costantino di Corleone 

Con la conferma dell’Ordinario diocesano di Monreale alle operazioni e ai risultati delle votazioni dello scorso 28 novembre per eleggere il nuovo presidente e il nuovo consiglio di amministrazione, si è insediato ed ha iniziato la sua attività il consiglio di amministrazione della Confraternita S. Elena e Costantino di Corleone. 

Presidente è stato eletto Biagio Pomilla, 70 anni, pensionato Enel, votato da 43 dei 57 confrati presenti alle votazioni. Vice-presidente invece è risultato eletto Salvatore Pomilla, votato da 29 confrati. Consigliere, a seguito della rinuncia di Giuseppe Scalisi, che aveva avuto 16 voti, è stato eletto infine Vincenzo Rizzotto con 14 voti. 

La Chiesa di S. Elena

Da sx: il presidente uscente Leo Pomilla accanto al
nuovo presidente Biagio Pomilla 

Per diversi anni è stato Leo Pomilla presidente della Confraternita. Adesso gli succede un altro Pomilla, che però non ha nessun rapporto di parentela col primo. La nuova amministrazione intende proseguire il lavoro della precedente. 

La Chiesa di S. Elena e Costantino è una delle più antiche di Corleone. Di essa di hanno notizie già dai primi decenni del 1300. E dal 1393 esiste la Confraternita aggregata alla Chiesa, che ben presto godette di feudi consistenti (Piano di Scala, poi chiamato di S. Elena; S. Ippolito, Caputo). La Confraternita è rappresentata anche all’interno del consiglio di amministrazione dell’opera pia SS. Salvatore, che a Corleone amministra una casa di riposo. 

La Compagnia Bianca di S. Elena nacque il 21 maggio 1659. Ancora oggi è proprietaria di circa 200 ettari dell’ex feudo di Sant’Elena (78 salme), che concede in affitto ai confrati (una quota di 4 tumuli a seminativo e una quota di 2 tumuli per pascolo). 

La Compagnia possiede dei beni artistici notevoli, come per esempio un prezioso “monumento” in oro ed argento del 1700, il Retablo del 1800 di autore ignoto, un dipinto di scuola fiamminga. 

Infine, possiede un archivio di notevole interesse storico, che parte dal 1400 per arrivare ai nostri giorni. L’obiettivo adesso é quello di riordinarlo e di valorizzarne il contenuto, che farà conoscere meglio una parte della storia religiosa e dei rapporti agrari nella Corleone dei secoli passati. 

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