venerdì, settembre 17, 2021

ZEN 2, la proposta di una “comunità energetica”per la rigenerazione ambientale e la nuova occupazione nel quartiere, lanciata dalla Fillea Cgil Palermo, diventa caso di studio per il Laboratorio di Progettazione Ambientale ARCHSUD_LAB del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo


Palermo 17 settembre 2021 - L'idea di una “comunità energetica” allo Zen, con la partecipazione diretta degli abitanti del quartiere, era stata la proposta lanciata lo scorso 8 luglio dalla Fillea Cgil Palermo in occasione dell'iniziativa “Dalla A allo ZEN. Ridurre la marginalità attraverso una proposta ecosostenibile”. 

Un progetto di cittadinanza attiva, per ridare centralità alle periferie e un nuovo protagonismo all'interno di un processo all'avanguardia di rigenerazione urbana, sociale e culturale. “Per la Fillea – dice il segretario generale Piero Ceraulo –questo è il modello organizzativo che adotteremo da qui ai prossimi anni. Osservare in maniera puntuale le criticità dei territori e dei quartieri, a partire dallo Zen. Individuazione del problema, elaborazione di una proposta e realizzazione”.

 

Oggi l'idea, in quell'occasione subito apprezzata da tutti gli intervenuti all’evento, è stata adottata e inserita a pieno titolo tra le attività di ARCHSUD_LAB (Architectural Sustainable Design Laboratory). “Abbiamo inserito il tema della comunità energetica presso lo ZEN 2 tra le attività di ARCHSUD_LAB e in particolare tra quelle del Laboratorio di Progettazione Ambientale “A” del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura – dichiara la professoressa Maria Luisa Germanà, Ordinario di Tecnologia dell'Architettura a Unipa. Si tratta di un tema coerente con il metodo che abitualmente applichiamo alla progettazione tecnologica dell’architettura, che si basa su tre orientamenti fondamentali: l’approccio bioclimatico, per prevedere soluzioni “passive” (ovvero che non utilizzano impianti energivori) per il raffrescamento, ventilazione, riscaldamento e illuminazione; l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nel progetto dell’involucro edilizio e delle sistemazioni degli spazi esterni; l’accessibilità per spazi adeguati alle esigenze di diverse categorie di utenti (“Design for All”). Nei prossimi giorni – aggiunge la professoressa Germanà - organizzeremo un sopralluogo congiunto allo ZEN 2 con la Fillea, per meglio definire le attività da svolgere. Il quartiere è incompiuto da quarant'anni e la volontà dell'Università è di contribuire a ridurre la sua marginalità”. 

La Fillea ha già posto le basi della nascita di un tavolo congiunto per la creazione della comunità energetica nel quartiere ZEN 2 e all'Istituto autonomo case popolari (IACP), proprietario di gran parte degli immobili del quartiere, è stato richiesto l'invio di documentazione ed elaborati grafici per far partire lo studio. 

“Esprimiamo grande soddisfazione per l'attivazione di questa attività presso il Dipartimento di Architettura, che ci consente di concretizzare la nostra proposta sulla comunità energetica – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo - Il nostro piano, che ha coinvolto anche la Regione, il Comune e le partecipate come Amg energia, prevede anche il contributo di Panormedil, la cassa degli edili, ente bilaterale pronto a far partire i corsi per formare i giovani dello Zen e insegnare loro un mestiere nuovo nel campo dell'efficientamento energetico dei palazzi popolari del loro quartiere”. 

“Il quartiere ZEN 2 ha le conformazioni ideali per far partire questo progetto, che prevede l'utilizzo del bonus del 110 per cento, con le sue potenzialità finanziarie, e un cambio di passo anche culturale che guarda al risparmio energetico – spiega Piero Ceraulo - Intanto perché la maggior parte degli immobili appartiene allo Iacp, quindi è patrimonio pubblico. E poi perché l’utilizzo delle nuove tecnologie nel campo delle costruzioni e le politiche del green building ci impongono di avviare questo processo anche nel nostro territorio a partire dalle periferie, per aiutare le zone più svantaggiate. E' un processo che può portare sviluppo, lavoro e nuova occupazione per la gente del quartiere, condividendo con gli abitanti un progetto per la produzione di energia rinnovabile, a prezzi accessibili, con i benefici economici e sociali che ne derivano. E con il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali e imprese del territorio”.

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