domenica, settembre 05, 2021

Impariamo a conoscere meglio Xenia Francesca Palazzo, una ragazza che emoziona il pubblico quando nuota, con questa lunga intervista pubblicata nel 2019

Xenia Francesca Palazzo

Xenia Francesca Palazzo è un atleta che con immensi sacrifici è riuscita ad ottenere risultati sorprendenti e oggi grazie a Supernews ho il piacere di intervistarla per farvela conoscere piu’ in profondità, quindi mettete da parte ogni impegno e leggetela con attenzione.

1) Cara Xenia, parlaci della bella esperienza vissuta in questi giorni al Quirinale ospite del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Xenia: ”Non capita tutti i giorni di incontrare il Presidente della Repubblica, io con la squadra nazionale di nuoto dei mondiali di Londra e i medagliati dei campionati giovanili di Lahti in Finlandia, abbiamo avuto questo privilegio; un bellissimo segnale che fa capire che il nostro movimento paralimpico sta avendo un grande impatto positivo nella societa’ italiana odierna.

Le sue parole nei nostri riguardi erano piene di emozioni che andavano dritte nei nostri cuori. Gli elogi del Presidente del Comitato Paralimpico  Luca Pancalli, del Presidente della FIN paralimpica Roberto Valori e del nostro compagno Federico Morlacchi, autore di  un emozionante discorso, ci hanno fatto rivivere i bei ricordi  della carica agonistica, dell’unione del gruppo e dell’inno nazionale  che suonava.

Ricordo ancora la gioia dei miei compagni quando hanno vinto e sono saliti sul podio, che grazie al lavoro di squadra hanno centrato l’obbiettivo di arrivare primi nel medagliere mondiale in soli 9 anni di progettazione, passando dal 26mo posto ai mondiali del 2010  al primato di quest’anno, mettendo dietroforti nazioni che vantano una grande cultura sportiva paralimpica come Gran Bretagna, Russia ,Ucraina, Cina e Stati Uniti.

Tutto questo è stato realizzato grazie allo staff tecnico nazionale guidato da Roberto Valori, il C.T. Riccardo Vernole, dalla guida delle rassegne internazionali di Vincenzo Allocco, Federica Fornasiaro, Enrico Testa, Massimiliano Tosin,Matteo Poli,Micaela Biava, Claudia Maselli e Lia Fusco(fisioterapiste),Stefano Maria de Luca ed Elisabetta Carestia (staff medico), alla consigliera Elena Grosso e Giada Lo Russo, Franco Riccobbello e Valentina Barbera. Tutte queste persone, supportate dai vari delegati regionali, hanno reso possibile questa grandissima affermazione.

La cosa più divertente per noi atleti è stato fare i selfie con il Presidente Mattarella.

Vorrei che l’immagine degli atleti paralimpici facesse il giro del mondo e raggiugesse tutti i ragazzi che ancora non conoscono la nostra realtà, poiche’ troppi sono i giovani che vengono derisi per la loro disabilità, noi tutti in questa occasione abbiamo lanciato un bel messaggio a coloro i quali   per diversi motivi temono i giudizi.

In questo i politici e i media ci devono dare una manoperchè non siamo disabili che fanno sport ma atleti veri e propri che si allenano anche due volte al giorno con risultati sorprendenti, spesso al pari di quelli dei normodotati”.

2) Cosa significa per lei e per tutto il movimento essere i primi nel mondo?

Xenia ” Per noi è stata una bellissima sorpresa e impresa, un’esperienza indelebile, da portare nel più profondo del nostro cuore, perché, come ho raccontato prima, nel 2010, ai mondiali, l’Italia concluse con il 26mo posto in classifica. Quest’anno abbiamo chiuso la rassegna iridata davanti a tutti con 20 ori, 18 argenti e 12 bronzi, per un totale di 50 medaglie.

La nostra nazionale a Londra era composta da 22 atleti più lo staff guidato dal c.t. Riccardo Vernole. Gli atleti sono Xenia Palazzo, Berra Alessia, Boggioni Monica, Ghiretti Giulia, Gigli Carlotta, Procida Angela, Scortechini Alessia, Talamona Arianna, Terzi Giulia, Trimi Arjola, Barlaam Simone, Bicelli Federico, Bocciardo Francesco, Boni Vincenzo, Ciulli Simone, Fantin Antonio, Menciotti Riccardo, Morelli Efrem, Morlacchi Federico, Raimondi Stefano, Sottile Fabrizio e Urso Salvatore”.

3) Chi è Xenia Francesca Palazzo e dove vuole arrivare?

Xenia ” Per me la sfida e la salita sono iniziate subito”. Appena nata i medici di Palermo hanno  riferito ai miei genitori una terribile diagnosi: Coagulazione intravascolare disseminata (CID), una condizione in cui si sviluppano piccoli trombi all’interno del torrente circolatorio, che ostruiscono i vasi di piccolo calibro.

Generalmente è stimolata da sostanze immesse nel sangue durante un processo patologico (come un’infezione o alcuni tumori), in seguito a complicanze del parto, ritenzione di un feto morto o intervento chirurgico.

”Incompatibilità con la vita”, questo dissero a mia madre. Non mi avevano dato speranze, dicevano che sarei vissuta come un vegetale. Ma c’è chi dice di non arrendersi e tra questi é proprio la famiglia. Mia mamma iniziò a portarmi in piscina e oltre ad imparare a nuotare, mi sottoponeva a massaggi speciali per rilassare il mio corpo che risultava molto rigido. Sono stati anni difficili a Palermo per me. Ancora non si parlava di nuoto paralimpico, e cominciò a parlarsene appena nel 2016 in occasione delle Paralimpiadi di Rio De Janeiro.

Nel 2008 mi sono trasferita (avevo 10 anni) a Verona, dove sono entrata nel mondo del nuoto  e ho conosciuto altri atleti con disabilità simile o differente dalla mia, e ho proseguito gli allenamenti non senza fatica. Notavo che i miei compagni in pochi mesi imparavano i gesti tecnici, mentre a me  serviva più di un anno ogni volta, ma i miei genitori mi hanno sempre incoraggiata e tranquillizzata dicendomi che con l’impegno e la costanza ce l’avrei fatta anche io, e posso dire che questa sfida l’ho vinta ampiamente non arrendendomi mai.

La mia prima competizione agonistica  è datata 2013, quando appena quindicenne, arrivai settima nei 200 metri stile libero ai campionati mondiali di Montreal. L’anno successivo mi riconfermai settima sui 200 sl agli europei di Eindhoven, ottava nei 100 dorso e nei 100 rana e nona nei 200 misti. Nel 2016 alle Paralimpiadi di Rio De Janeiro conseguii l’ottavo posto nei 100 dorso e il sesto nei 200 stile, gettando le basi per gli Europei del 2018 a Dublino, dove vinsi 2 ori nei 200 misti e nei 400 stile e non contenta, mi portai a casa anche l’argento nei 50 e nei 100 stile, chiudendo la mia serie trionfale con il quinto posto nei 100 dorso.

Arrivando ai nostri giorni, a Londra nel mese di agosto, ho conquistato un’insperato secondo posto nei 400 stile libero, e nonostante fossi quarta nel ranking mondiale, sono riuscita a raggiungere e superare le mie più quotate avversarie, migliorando il mio personale di 8 sec., battendo fra tutte la supercampionessa statunitense Jessica Long e lì scoppiai in lacrime, realizzando così uno dei miei più grandi sogni sportivi; mi resi conto di aver vinto l’argento solo quando mi intervistarono a fine gara. Adesso la mia attenzione è volta tutta agli Europei in Portogallo e alle Paralimpiadi di Tokio del 2020, dove spero di andare insieme a mio fratello ed essendo scaramantica, non faccio pronostici”.

4) Da bambina si sarebbe mai immaginata di arrivare a questo livello?

Xenia  ” No, è un’enorme traguardo aver superato tutti questi ostacoli durante la mia vita”.

5) Le manca la Sicilia?

Xenia  ”Mi manca tanto per l’enogastronomia, la cultura, le bellezze naturali, perché è la mia terra natale, e non a caso nei vari articoli sportivi mi chiamano la Palermitana e Veronese di adozione”.

6) Sappiamo che la sua famiglia è la cosa più bella che ha e vorremmo sapere nella sua carriera agonistica quale ruolo occupa. Anche i suoi genitori sono sportivi?

Xenia ”La famiglia ha avuto un ruolo determinante nella mia crescita sportiva e di vita. Grazie a loro sono diventata quello che sono oggi. Mia mamma è stata ex giocatrice di pallanuoto e allenatrice a Verona; mio papà non è mai stato uno sportivo, ma è il mio primo e più importante tifoso durante le mie gare, il quale era presente a Londra con me. Mio fratello Misha è una futura promessa del nuoto paralimpico, Ci alleniamo insieme e condividiamo le vittorie e le sconfitte”.

7) Ci racconta una sua giornata tipo e gli allenamenti che più le piace fare?

Xenia  ”La mia giornata tipo è molto semplice: mi alzo la mattina, faccio colazione, approfindisco le mie conoscenze sulla lingua russa, poiché è la mia lingua madre, assieme all’italiano, al tedesco e all’inglese. Per ora faccio un’allenamento al giorno per 2 ore più 30 minuti di stretching, accompagnato da un’ora di palestra in cui faccio molti esercizi di corpo libero. Nel futuro più imminente inizierò ad inserire almeno due o tre doppie sessioni durante la settimana, e ciò dipenderà dalla mia salute fisica”.

8) Della medaglia d’argento di quest’estate a Londra e dell’ottimo crono conseguito, che conclusioni ne trae? Chi vide quella gara riuscì ad emozionarsi davanti agli schermi, perchè fu straordinaria la sua rimonta negli ultimi 100 metri, dove per soli due sec. e poco piu’ non prese l’oro; dove deve migliorare, secondo lei, per scendere sui 4 minuti e 40 sec,?

Xenia  ”Per prima cosa è una bellissima ed inaspettata medaglia, ma preziosa perchè mi sta dando tanta carica per continuare questa ascesa. Infatti non avrei mai pensato di raggiungere 4 min e 51 sec. nei 400 stile libero, ma con l’impegno e i grandi sacrifici personali, penso e credo di poter migliorare ancora”.

9) Come nacque la passione per il nuoto e soprattutto, ci vuole spiegare in cosa consiste la dicitura S8 ovvero la sua categoria?

Xenia ”La passione per il nuoto  è nata con me, perché il nuoto ha migliorato le mie condizioni di vita: è un mio amico fedele, nell’acqua mi sento libera.

La dicitura S8 è la categoria in cui gareggio, Nel mondo paralimpico esistono varie categorie: nel nuoto vanno dall’ S1 all’S10 le disabilità fisiche; dall’S11 all’S13 troviamo le disabilità visive; infine ci sono gli S14 che hanno disabilità intellettivo relazionale.

Ogni atleta ha la sua categoria in base al tipo di disabilità, assegnata da una commissione medica di classificatori per la valutazione.

La lettera S (stroke) significa categoria dello stile del dorso o del delfino, Sb (breastroke) stile rana e Sm (stroke medley) è quella dei misti”.

10) Xenia e gli studi

Xenia  ”Per adesso mi sto dedicando al nuoto in attesa di decidere cosa vorrò fare”.

11) È credente?

Xenia ”Sono cristiana ortodossa cattolica e penso che il Signore mi abbia lasciato in vita perché ha un progetto su di me. Ognuno di noi ha dei talenti che deve saper utilizzare”.

12) Xenia ha un fidanzato?

Xenia” No, per adesso non ce l’ho”.


13) La sua trasmissione preferita 

Xenia” Le mie trasmissioni più gradite sono : X factor, masterchef e i programmi culturali in generale”. 


Grazie Xenia per questa lunghissima e dettagliatissima intervista con l’augurio che nel 2020 lei possa realizzare tutti i sogni agonistici, oltre a quelli nella vita di ogni giorno.

 

21/11/2019

(fonte Super News)

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