martedì, agosto 03, 2021

Corleone, la memoria del mitico Rally Conca d’Oro raccolta nel libro di Franco Vintaloro

DINO PATERNOSTRO

L’autore del libro Franco Vintaloro (a dx) con Alberto Carrotta, primo vincitore del “Rally Conca d’Oro”

È stato presentato lo scorso 22 luglio a Palermo il libro scritto da Franco Vintaloro “Rally Conca d’Oro Corleone: la storia dal 1977”. Il luogo non poteva che essere il centro commerciale “Conca d’Oro”.
Ed è stato un successo di pubblico perché questo Rally, seppure interrotto alcuni anni fa, è rimasto nel cuore del grande pubblico degli appassionati. Insieme all’autore, erano presenti ospiti d’eccezione: Roberto Gueli, vice direttore nazionale del TGR, Dario Pennica, direttore di “Sicilia Motori”, Angelo Pizzuto, presidente dell’Automobile Club Palermo, e Ninni Vaccarella, famoso pilota della Ferrari.
 

In effetti il libro a cui ha dato vita Franco Vintaloro è un pezzo di storia importante. Dimostra che, con l’idea giusta, anche un comune come Corleone e un’area interna come il Corleonese possono diventare teatro di eventi (in questo caso sportivi) di valenza nazionale. L’idea giusta l’ebbe nel 1977 Francuzzo Vintaloro, cugino dell’autore del libro e all’epoca giovane democristiano emergente e grande sportivo (giocava anche al calcio nel ruolo di portiere: abbiamo giocato insieme qualche partita negli anni ‘70). Lo sport da lui preferito sopra ogni cosa era l’automobilismo. Lui stesso era un ottimo pilota. Bravo e sfortunato. Mori il 20 gennaio 1978 in un incidente lungo la veloce Palermo-Agrigento. Il Rally “Conca d’Oro” era iniziato l’anno prima, Franco fece in tempo a correre in questa “prima”. Dal 1978 in poi fu il suo nome a “correre” in tutte le edizioni, perché giustamente il Rally gli fu dedicato. 

Anche Franco Vintaloro (il cugino) aveva il “vizio” della politica è una grande passione sportiva. In più era un grande organizzatore. Con tutte queste doti è stato l’anima del Rally Conca d’Oro in tutte le edizioni. Adesso era doveroso non disperdere la memoria di questa corsa mitica. Da qui il bel libro presentato a fine luglio, che raccoglie foto rare e molto belle delle diverse edizioni delle gare rallystiche. Ed anche i nomi dei piloti partecipanti, i tempi di ciascuno, la classifica. 

Nomi di piloti che poi sarebbero diventati grandi: il finlandese Tommi Mäkinen, quattro volte campione mondiale, il norvegese Andres Mikkelsen, vincitore di tre rally mondiali, il turco Isik, il finlandese Arminen, il portoghese Servia, grande pilota alla Parigi-Dakar. Ma anche tanti campioni italiani: Fabbri, Cane, Betti, Pasutti, Cerrato, Trentin e altri. 

E alcune curiosità: il primo pilota a vincere il rally nel 1977 fu Alberto Carrotta (con Ornella Amara). Un altro che lo vinse nel 1984 (ma che sarebbe diventato famoso “per altro”) fu “Bronson”, alias Angelo Siino. Allora l’opinione pubblica non lo sapeva, ma l’ottimo pilota di rally era anche (e principalmente) un importante esponente del gotha di Cosa nostra, “ministro dei lavori pubblici” di Totò Riina e Bernardo Provenzano. 

Incidenti di percorso che non possono offuscare un’esperienza sportiva che va conservata gelosamente nella memoria collettiva del territorio. Questo libro ha questa funzione. E, chissà, potrebbe anche stimolare la voglia di non dire soltanto “c’era una volta... il Rally Conca d’Oro”, ma suggerire che “potrebbe esserci ancora...”. (dp)

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