domenica, luglio 18, 2021

Appalti Co.Ge.Si., quando un funzionario del comune non ci vide chiaro (e poi venne sollevato dall’incarico)


A Roccamena la società venne espulsa dalla gara perché sostanzialmente collegata alla F. Mirto di San Cipirello

di Luigi Gullo 

Con l’operazione condotta dai Carabinieri e dai Finanzieri delle Compagnie di Partinico sono finiti agli arresti domiciliari tre soggetti. Per un quarto è scattato l’obbligo di dimora. Coinvolto nell’indagine anche un dipendente del Comune di Partinico, Giuseppe Gallo. Per lui è scattata una misura interdittiva che ne ha determinato la sospensione dal servizio. Indagato a piede libero un commercialista.

L’inchiesta era scattata quando, nel settembre 2018, si era verificato un attentato incendiario a danno di alcuni mezzi e strutture dell’autoparco del Comune di Partinico. Erano emersi elementi di connessione tra l’atto intimidatorio e una procedura di affidamento per il nolo dei mezzi destinati al servizio di raccolta dei rifiuti che l’Ente locale aveva aggiudicato alla CO.GE.SI. S.r.l..


Dall’indagine sarebbe emersa una presunta connivenza tra il dipendente comunale e gli amministratori di diritto e di fatto dell’azienda che si sarebbe concretizzata in omesse contestazioni per gravi inadempimenti contrattuali (dovuti al nolo di mezzi in misura inferiore a quella dichiarata, nell’impiego di mezzi privi di revisione e/o non iscritti all’Albo dei Gestori Ambientali), le mancate messa in mora e risoluzione del contratto nei confronti della CO.GE.SI. S.r.l. nonché l’omessa comunicazione all’A.N.A.C. della prematura interruzione del rapporto contrattuale.


La Co.ge.si. srl di San Giuseppe Jato è stata tra le società addette al servizio di accolta e smaltimento dei rifiuti che hanno lavorato con più comuni siciliani. Ha vinto numerosi appalti grazie alla capacità di applicare ribassi elevati e, sembrerebbe, grazie alla connivenza con qualche dipendente comunale. Ma non sempre le è andata bene. Qualche volta ha dovuto fare i conti con dei funzionari che le hanno sbarrato il passo.

Come nel 2016, al comune di Roccamena, quando venne esclusa dalla procedura di affidamento del servizio. Allora fu il responsabile del procedimento e dell’Area Tecnica, l’ing. Salvatore Fiorentino, a fare le pulci alla società e a deciderne la non ammissibilità alla gara.

Secondo la relazione di Fiorentino la Co.ge.si. non possedeva un requisito previsto, ossia il possesso di un autocompattatore con caratteristiche ben precise (specificate nell’avviso). Ma Fiorentino aveva anche rilevato come tra due concorrenti, la Co.ge.si. e la F. Mirto di San Cipirello, vi fosse un collegamento sostanziale. 

Fiorentino contestava che il sig. Mustacchia Ignazio, delegato dall’amministratore unico dell’impresa F. Mirto (sig. Mustacchia Bartolo), risultava essersi qualificato come dipendente della concorrente Co.ge.si. nella procedura di affidamento. Bartolo e Ignazio Mustacchia sarebbero risultati parenti, residenti allo stesso indirizzo di San Cipirello. Stranamente, entrambe le società avevano presentato lo stesso importo in ordine ai costi della sicurezza aziendale, e le offerte presentate dai due operatori economici erano state recapitate a mano pressoché nello stesso orario. Fiorentino motivava in quell’occasione la non ammissibilità delle due società, poiché sarebbero stati ravvisabili “collegamenti sostanziali i quali, attestando la riconducibilità dei soggetti partecipanti alla selezione ad un unico centro decisionale, possono creare una situazione potenziale di pericolo circa il rispetto delle regole generali della par condicio, segretezza delle offerte e trasparenza della competizione; a tal riguardo – continuava il funzionario comunale -, il legislatore ha inteso evitare il rischio di ammettere alla gara soggetti che, in quanto legati da stretta e stabile comunanza di interessi, non sono ritenuti capaci di formulare offerte caratterizzate dalla necessaria indipendenza, serietà ed affidabilità”.

In quell’occasione, essendo la Co.ge.si. e la Mirto le uniche ditte partecipando al bando, la gara venne dichiarata deserta.

Pochi anni dopo fu invece Fiorentino ad essere “escluso”. Nel settembre 2018 il servizio venne affidato, in maniera urgente, alla Co.ge.si.. Su tre ditte invitate a partecipare alla procedura di affidamento diretto, oltre alla Co.ge.si. si erano presentate la “F. Mirto srl” e la “Costruzioni & Ambiente srl”, quest’ultima anche di San Cipirello.  

L’appalto era stato assegnato alla Co.ge.si. (grazie ad un ribasso del 13,10%, a fronte del 3% presentato dalla “Costruzioni & Ambiente srl”), ma non dal dott. Fiorentino. Questi aveva sostenuto che nel settore dei rifiuti già un ribasso del 10% avrebbe dovuto fare scattare una serie di controlli. “Quello dei rifiuti – spiegava Fiorentino – è un settore che non prevede grandi margini di manovra, come può avvenire invece nell’edilizia dove si registrano ribassi del 30% o 40%”.

“Ci sono poi altri campanelli di allarme che ci portano ad escludere le ditte – proseguiva il funzionario -, e lo abbiamo fatto in passato, ad esempio sulla qualità dei mezzi che non risultano idonei”.

L’ing. Fiorentino era stato però sollevato dall’incarico di responsabile del servizio ecologia. Il 24 settembre l’allora sindaco Tommaso Ciaccio (oggi presidente del consiglio comunale) aveva unificato i servizi “Ambiente – Ecologia – Protezione Civile”, e si era autonomamente nominato a capo dell’intera area tecnica con propria determinazione sindacale.

“Grazie alla gara, espletata per soli 15 giorni – dichiarava il sindaco ai nostri microfoni -, abbiamo risparmiato il 13,1% del costo del servizio. Adesso stiamo approntando la gara valida fino a fine anno, ci aspettiamo un risparmio ancora maggiore. Ma già questo è un risultato nettamente superiore a quello dichiarato dall’ing. Fiorentino, che sosteneva che ci sarebbe stato con la gara un ribasso non superiore al 5%” (per non andare incontro a profili di illegittimità riconducibili a infiltrazioni mafiose, ndr).

filodirettomonreale.it, 17/7/2021

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