sabato, gennaio 09, 2021

Palermo. Giuseppe Di Matteo 25 anni dopo. Le iniziative ad Altofonte e S. Giuseppe Jato

Il piccolo Giuseppe Di Matteo

Era l’11 gennaio del 1996 quando il piccolo Giuseppe Di Matteo, in un casolare nelle campagne di San Giuseppe Jato, veniva strangolato e sciolto nell’acido dai suoi carcerieri: Giuseppe Monticciolo, Enzo Brusca e Vincenzo Chiodo.
I tre assassini erano stati mandati lì dal boss Giovanni Brusca che aveva ordinato: “Alliberateve de lu cagnuleddu”. Erano passati 779 giorni da quando il piccolo Di Matteo, allora dodicenne, era stato rapito dal maneggio di Piana degli Albanesi, il 23 novembre 1993, da un commando di Brancaccio su ordine dei capimafia Giuseppe Graviano, Matteo Messina Denaro, Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca.

L’obiettivo dei mafiosi era di convincere Santino, il padre di Giuseppe, diventato collaboratore di giustizia, a ritrattare le accuse verso i suoi ex amici mafiosi e smettere di rivelare i retroscena della Strage di Capaci. Giuseppe durante la prigionia venne spostato in diverse celle nei paesi del Palermitano, il Trapanese e l’Agrigentino, con la complicità di decine di uomini del disonore. E decine sono state le condanne dei mafiosi che hanno partecipato al rapimento e all’omicidio di quello che è diventato un simbolo: il bambino che ha sconfitto la mafia. Grazie all’impegno del fratello Nicola, la giornata del prossimo lunedì sarà dedicata a ricordare la figura e il sacrificio di Giuseppe tra i comuni di Altofonte in cui il piccolo era nato e San Giuseppe Jato. “Oggi Giuseppe avrebbe quarant’anni”, ha detto il Sindaco di Altofonte Angelina De Luca, “all’incirca la mia età. Per noi, allora ragazzini del paese, la sua scomparsa e poi la morte è sempre stato un trauma incancellabile. Ma è solo andando sul luogo del suo martirio, nel casolare di Giambascio, che ci si rende conto della brutalità e della desolazione di questa immane tragedia”.

Questo è il programma delle iniziative dell’11 gennaio prossimo.

- Ore 10 Salone parrocchiale della Chiesa madre Santa Maria di Altofonte, piazza Falcone e Borsellino

CERIMONIA COMMEMORATIVA

Coordina Pino Nazio, giornalista e autore de “Il bambino che sognava i cavalli”

Partecipano:

Arciprete Vincenzo La Versa, parroco di Santa Maria

Angela De Luca, sindaco di Altofonte

Nicola Di Matteo, fratello di Giuseppe

Roberto La Galla, assessore Istruzione e Formazione professionale Regione Siciliana

Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia dell'Assemblea Regionale Siciliana

Salvatore Graziano, commissario del Comune di San Giuseppe Jato

Nicolò Mannino, presidente del Parlamento della legalità internazionale

Caterina Pellingra, referente Presidio Libera Valle Jato “Giuseppe Di Matteo e Mario Nicosia”

Monica Genovese, legale della famiglia Di Matteo

Iannello Irene, ex preside dell’Istituto comprensivo di Altofonte

In collegamento con il Senato della Repubblica:

Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia

Cinzia Leone, vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere

Videomessaggi:

Monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale

Leoluca Orlando presidente Anci Sicilia

- Ore 11.30 Giardino della Memoria, San Giuseppe Jato, località Giambascio

     Omaggio floreale al luogo del martirio di Giuseppe Di Matteo

- Ore 12:30 San Giuseppe Jato, piazza Falcone e Borsellino

Scopertura di una mattonella commemorativa con gli insegnanti e gli alunni coinvolti nel campo estivo di Libera dedicato al ricordo di Giuseppe Di Matteo.

Le manifestazioni si terranno nel rispetto delle norme per il contenimento della diffusione del Covid 19.

La partecipazione alla commemorazione nella chiesa di Altofonte è riservata a coloro i quali hanno ricevuto l’invito.

 

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