domenica, dicembre 06, 2020

Il commissario Costa: “Il primo vaccino a Palermo arriverà già a fine gennaio”


di Gioacchino Amato 
«Se ci possiamo permettere di chiudere per quasi 48 ore un pronto soccorso come quello del Civico per sanificarlo e riconvertirlo ai pazienti non Covid, significa che la situazione sta migliorando. Ma per favore teniamoci stretti questo miglioramento». I dati e le sensazioni sono confortanti per Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo. Anzitutto i numeri con il rapporto fra i tamponi processati e i nuovi positivi che cala all’11,4. Su 10.875 tamponi processati ieri sono emersi 1.240 nuovi contagiati. I decessi sono stati 34. In ospedale 1.615 ricoverati, 32 in meno del giorno prima e di questi 215 in terapia intensiva. I guariti sono 1.016. Così ieri negli ospedali palermitani i posti Covid liberi erano 197.
Merito delle limitazioni della zona arancione nelle scorse settimane?
«Non c’è dubbio, e infatti stiamo approfittando della minore tensione negli ospedali per migliorare altri settori del sistema, ci stiamo preparando ai rientri natalizi, miglioriamo i tracciamenti. Però l’impressione è che la situazione non sia paragonabile al liberi tutti di questa estate. Anzitutto perché continuano ad esserci molte limitazioni, a cominciare dal coprifuoco, e poi perché credo che la maggior parte delle persone abbia compreso la lezione. È più accorta e presta attenzione alle misure di prevenzione che, me lo lasci ripetere ancora una volta, non vanno assolutamente allentate».

Dove state lavorando?

«Stiamo potenziando le Usca con cento medici in più e stiamo studiando di distaccarle in aeroporto, porto e stazioni per tenere sotto controllo i rientri del periodo natalizio. Poi stiamo cercando di sveltire le pratiche di inizio e fine quarantena per evitare le attese che si sono verificate in questo periodo per ottenere la certificazione. Inoltre il drive-in della Fiera continuerà a lavorare ininterrottamente anche nei giorni festivi, a partire dall’Immacolata e poi a Natale e a Capodanno. Ci metteremo magari i cappellini da Babbo Natale ma andremo avanti. Ormai siamo a non meno di mille tamponi al giorno e l’Esercito sta per triplicare le sue postazioni. Stiamo anche studiando di utilizzare la luce artificiale e andare avanti ogni giorno fino alle 20. Stiamo mettendo in linea tutti i laboratori che processano i tamponi per non avere ritardi e tenere la situazione sempre aggiornata sulle 24 ore. In questo siamo già all’85 per cento di risultati in linea. È fondamentale per seguire l’andamento in modo puntuale».

Che controlli ci saranno su chi arriva per le feste?

«Stiamo studiando la situazione. Si potrebbe anche decidere di affiancare al drive-in della Fiera altri punti direttamente al porto o in aeroporto per effettuare il tampone ai passeggeri in arrivo. Dipenderà dai numeri e dalle decisioni regionali, in ogni caso saremo pronti».

Da domani, dunque, quello del Cervello rimarrà l’unico pronto soccorso Covid?

«Sì, anche se Civico e Policlinico accoglieranno sempre i sospetti Covid perché hanno reparti dedicati. Ma il Cervello rimane il pronto soccorso Covid».

In aeroporto la Gesap ha già approntato i frigoriferi per l’arrivo dei vaccini. Siete pronti?

«Gli ospedali sono pronti allo stoccaggio e il drive-in della Fiera potrebbe essere riconvertito velocemente dai tamponi alle vaccinazioni, con il vantaggio di un sistema già collaudato».

E i paesi dell’interno?

«Non abbiamo situazioni critiche, li raggiungeremo facilmente. Stiamo già lavorando per questo».

Quando sarà iniettato il primo vaccino a Palermo?

«Credo a fine gennaio. Ma è veramente importante che si arrivi a questo momento in una situazione nella quale i contagi siano sotto controllo e gli ospedali non in stress. Se arriveremo indenni a quella data, sarà tutto più facile. È la chiave per arrivare ai vaccini in sicurezza. Perché poi ci sarà ancora tanto lavoro, tanta strada da fare».

La Repubblica Palermo, 6 dicembre 2020


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