mercoledì, luglio 08, 2020

Ricordati i morti dell'8 luglio 1960. Cgil e Fillea: “Dal sacco di Palermo al Patto per Palermo"


"Sollecitiamo lo sblocco dei finanziamenti e la partenza delle opere strategiche, per rilanciare il tema del lavoro e dei diritti. La città non può più aspettare”.  
Palermo 8 luglio 2020 –  Ricordati oggi a Palermo gli avvenimenti  dell'8 luglio 1960, in cui persero la vita a Palermo quattro persone tra cui il dirigente sindacale della Fillea Cgil Palermo   Francesco Vella,  e Andrea Gancitano, operaio edile di 19 anni. Partendo dalla memoria degli anni del sacco di Palermo, Cgil e Fillea hanno chiesto lo sblocco degli investimenti per le opere strategiche inserite nel Patto per Palermo, tra cui l'ammodernamento della circonvallazione, il raddoppio del ponte Corleone e il sottopasso via Perpignano, e annunciato iniziative nel campo della sicurezza sul lavoro e su lavoro e ambiente. Al centro delle richieste,  la lotta al lavoro nero, “piaga che nei cantieri del centro storico riguarda un operaio su due”.  

         Durante la manifestazione, si è svolto il flash mob della Fillea con le magliette a strisce blu, come quelle indossate dai ragazzi dei quartieri popolari di Palermo  durante le giornate calde della protesta operaia che culminarono  con la repressione di sessant'anni fa. L'inizitiva si è conclusa con le note di Bella Ciao da parte del coro dell'Anpi diretto da Pia Tramontana. Dopo la deposizione dei fiori, gli interventi del segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, del presidente Anpi Sicilia Ottavio Terranova, del segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, del sindaco Leoluca Orlando, presente con  gli assessori Giovanna Marano, Fabio Giambrone, Giusto Catania e Roberto D'Agostino.  
        “I ragazzi con le magliette a strisce cercavano lavoro e dignità in un momento di  rivolgimento sociale e attacco fascista, La Cgil dichiarò lo sciopero generale e ci furono i tumulti a Palermo, come in molte altre città italiane – ha detto il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo - Allora come oggi, in  un momento di grave  crisi sociale, non solo legato alla pandemia, ci interroghiamo sull'incapacità delle nostre classi dirigenti a programmare lo sviluppo e la crescita della  nostra regione  e della  nostra città. Il Comune di Palermo, come dice il sindaco Orlando,  non è più governato dalla mafia. Credo  sia una verità importante. Ma credo che tutti, sindacati, movimenti, associazioni e istituzioni, dobbiamo aggiornare la nostra analisi, perché nel frattempo la mafia continua a insediarsi in tutti i territori e a penetrare, in un connubio perverso, nella pubblica amministrazione”.
   “Il tema dei diritti e il tema del lavoro e dell'ambiente – ha aggiunto Campo – sono  le linee fondamentali su cui creare l'alleanza strategica  tra le forze democratiche, per portare avanti le vertenze  per un lavoro stabile e continuo e per la sicurezza nei posti di lavoro, che sono al centro da sempre delle iniziative della Cgil per la difesa dei diritti di tutti i lavoratori”.
   Far ripartire il settore edile e combattere il lavoro nero. “Ripartiamo dai fatti del 1960,  gli anni della protesta popolare, per ricordare che gli edili allora come oggi avevano difficoltà  a trovare occupazione  – ha detto il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo -  Ci fa piacere che il sindaco abbia accolto il nostro appello di denuncia, lanciando la proposta di un apposito consiglio comunale sul tema del lavoro nero e di un'iniziativa pubblica di piazza con le organizzazioni sindacali e l'amministrazione. Sul piano del lavoro c'è molto da fare, chiediamo lo sblocco delle opere del Patto per Palermo. La città non può più aspettare. Ci  attendiamo che il Comune, come ha ribadito oggi il sindaco, continui con forza a sollecitare il governo per ottenere la sburocratizzazione del percorso legato ai finanziamenti, per dare il via a queste opere strategiche per il futuro di Palermo. La Fillea continuerà la sua azione di stimolo e monitoraggio già avviata,  per capire quali saranno gli appalti pubblici pronti a partire”.

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