sabato, luglio 04, 2020

La Cina aiuta Palermo, Marsala e la Sicilia


PIETRO SCAGLIONE
A pochi mesi dal cinquantesimo anniversario del Trattato Bilaterale Italia-Cina, dalla Repubblica Popolare Cinese proseguono le donazioni nei confronti degli italiani per fronteggiare l'emergenza Covid 19. Anche la città di Palermo beneficia dei doni cinesi. Il 7 luglio cerimonia di consegna di 20mila mascherine per il Comune di Palermo nonché di 6800 occhiali e duemila visiere per l'Ospedale Buccheri La Ferla.

L'artefice della nuova donazione? La società cinese YIBAIJIAN (Sino-Italian Innovation Center Ltd.), con sede a Tianjing. Il progetto rientra nella collaborazione tra la Provincia cinese dell'Hubei e la città di Palermo.
Un nuovo gradito omaggio cinese è arrivato anche alla città di Marsala, in provincia di Trapani. Undicimila dispositivi di protezione sono stati donati dalla società Beske di Shangay, un'azienda impegnata nell'importazione di bevande, cibo e agrumi siciliani.
La donazione era stata concordata dal sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo con l'
, ma le vicissitudini dei voli internazionali avevano ritardato l'arrivo, perfezionato poi a fine Giugno.
L’amicizia tra Marsala e la Cina si era consolidata nel mese di Dicembre del 2018, quando una delegazione marsalese – guidata dall’assessore Passalacqua - si era recata a Ji’An per avviare un gemellaggio in occasione del “Festival del Vino”. Il 2020 sarebbe dovuto essere l’anno del ricambio dell’ospitalità, con l’accoglienza a Marsala, poi impedita dall’acuirsi dell'emergenza Covid.
Già nel mese di Maggio, la Sicilia aveva ricevuto una delle ultime donazioni ufficiali della Cina: 40 tonnellate di materiale sanitario offerte dalla Repubblica Popolare Cinese alla Regione Siciliana e giunte a destinazione con un cargo etiope (dopo le altrettante tonnellate di aiuti inviate ad Aprile).
In precedenza, la Cina aveva invitato all'Italia, tra l'altro: 20 milioni di mascherine protettive, centinaia di tonnellate di materiale medico, 100 mila tute protettive, 500 mila guanti, 50 mila calzari, migliaia di visiere, centinaia di ventilatori polmonari. Inoltre Pechino aveva anche mandato un team di medici esperti e della Croce Rossa. Alle donazioni ufficiali del governo cinese, si erano poi aggiunte le numerose donazioni delle comunità cinesi residenti in Italia, delle aziende cinesi nel mondo e di singoli cittadini cinesi (come ad esempio i due turisti cinesi guariti che per riconoscenza hanno donato 40mila dollari allo Spallanzani per la ricerca scientifica).
Il legame plurisecolare tra Italia e Cina nacque ai tempi di Marco Polo e del "Milione", ai tempi dell'antica "Via della Seta" tra Xi'An e Venezia, ponte tra Oriente e Occidente.
Il legame si consolidò con la Rivoluzione cinese del 1949, con l'avvento del Partito Comunista Cinese (attento a mantenere buoni rapporti con l'Italia) e con il Maoismo (che affascinò i movimenti studenteschi del Sessantotto e del Settantasette).
Il 6 Novembre del 1970 l'Italia riconobbe la Repubblica Popolare Cinese su proposta dell'ex segretario del Partito Socialista Italiano, Pietro Nenni, che 14 anni prima aveva incontrato in Cina il presidente Mao Zedong (noto anche come Mao Tse Tung).

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