mercoledì, giugno 17, 2020

Quando Samonà diceva "Boia chi molla" e attaccava i centristi: "Mi fanno vomitare"


di Antonio Fraschilla 
Dalla pagina Facebook dell’assessore leghista spuntano post imbarazzanti Un Berlusconi in manette. E a Giorgia Meloni: " Lei la destra? Io a sinistra"
Chissà se il neo- assessore ai Beni culturali Alberto Samonà avrà cambiato idea, non solo sulle poesie inneggianti alle SS, ma anche su quel fotomontaggio con il boss Giovanni Brusca arrestato e la faccia di Berlusconi e la medaglietta di Forza Italia al petto, pubblicato sulla sua pagina Facebook qualche anno fa. E chissà se ha cambiato idea anche su quella frase tranchant contro la leader di Fratelli d’Italia: «Fino a quando Giorgia Meloni resterà la principale rappresentante della destra italiana, mi riterrò di estrema sinistra — scriveva il 3 ottobre del 2015 — È questione di dignità e di rispetto verso una storia e una cultura antiche e profonde » . E invece oggi siede in un governo fortemente sostenuto da Forza Italia e da Fratelli d’Italia.

Samonà sui social non le ha mai mandate a dire. Ma adesso questo suo passato che torna, e che è difficile in alcuni casi derubricare sempre a «sfoghi giovanili», come fatto per le poesie sulle squadre della morte di Hitler, sta creando non poco disagio nel centrodestra siciliano. Soprattutto tra i moderati della sua stessa maggioranza e a partire dall’Udc, che di fatto ne chiede le dimissioni rompendo il fronte del centrodestra dopo la sortita della deputata della Lega Marianna Caronia contro l’assessore indicato dal suo stesso partito: « Dopo aver letto certe frasi del neo- assessore ai Beni culturali, e pensando al suo predecessore Sebastiano Tusa, sono sempre più convinta che per questo ruolo occorra una persona di ben altro livello — dice la capogruppo Eleonora Lo Curto — e quindi la Lega dovrebbe togliere dall’imbarazzo il presidente Nello Musumeci, costretto a subire attacchi proprio a causa di Samonà. La Lega faccia dimettere l’attuale assessore».
Tra i centristi c’è molto malumore. A caldo, il giorno stesso della nomina dell’assessore leghista, il deputato dell’Mpa Carmelo Pullara ha chiesto di togliere ai Beni culturali la delega all’Identità siciliana. Mentre durante il tour di Matteo Salvini a Cefalù, con al fianco proprio Samonà, Saverio Romano ha criticato gli assembramenti sotto i selfie dei due: « Alcuni signori, ignorando il buon senso, mettono a repentaglio la salute di molti — ha detto il leader di Cantiere popolare — chiederò a Musumeci di stigmatizzare la irresponsabilità di chi ha doveri istituzionali». Il riferimento era proprio a Samonà: « Io non lo conosco, ma a me preoccupano certi comportamenti — dice Romano — e mi preoccupano certe derive sovraniste».
Quella tra Samonà e i centristi deve essere una scarsa simpatia reciproca. Il neo-assessore, in passato, ha espresso sui moderati opinioni molto nette: « Quando sento esponenti politici italiani auspicare un blocco dei moderati, ho un naturale conato di vomito — scriveva il 7 giugno 2012 — se poi a farlo sono politici siciliani, la mente corre ai tempi della "pax mafiosa"... ci vorrebbe un bel colpo di vento per spazzarli via per sempre». Correva l’anno 2012, per carità, nel frattempo lo scenario è cambiato e sicuramente Samonà avrà cambiato idea, visto che il governo nel quale siede è sostenuto da una bella fetta di moderati siciliani.
Ma gli strali, nel recente passato, Samonà li ha lanciati soprattutto contro Forza Italia, che oggi è uno dei principali azionisti del governo Musumeci. Perché, se non sorprendono certe sue uscite di destra e dal sapore fascista, come quel « boia chi molla » scritto nel 2013 o la battuta su chi lo accusava di essere « giornalaio e fascista » e lui che rispondeva « Due complimenti in uno » , sorprendono i toni accesi contro gli azzurri guidati oggi nell’Isola da Gianfranco Miccichè.
Proprio contro Miccichè, che nel 2016 propose di ospitare le Olimpiadi 2024 in Sicilia, Samonà a caldo scriveva: « Il fatto che Pd e Forza Italia siano d’accordo nel proporre la candidatura di Palermo e della Sicilia alle Olimpiadi, sapendo che è una proposta irrealizzabile, è l’esempio di come questi signori, dopo aver spolpato per anni le ossa della Sicilia, adesso abbiano anche deciso di sputarle addosso ».
Una risposta moderata, tutto sommato, rispetto al fotomontaggio di Brusca arrestato con la faccia di Berlusconi, pubblicato sui social nel 2013. Certamente avrà cambiato opinione rispetto a quando nel 2017, quando era un grillino convinto, rilanciava un post del Movimento su Facebook con la foto di una scopa col simbolo dei 5 stelle che cacciava tutti i partiti: metà dei quali oggi sono uoi alleati al governo, dalla stessa Lega a Forza Italia e Fratelli d’Italia.
La Repubblica Palermo, 17 giugno 2020

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