lunedì, giugno 08, 2020

I simboli contano. E abbatterli, quando la misura ormai è colma, ancora di più!

La statua di Edward Colston abbattuta e buttata nel fiume Avon

Quella che in questa foto sta per essere gettata nelle acque del fiume Avon a Bristol, in Inghilterra, da una folla di ragazzi in festa è la statua di Edward Colston. Si ergeva a pochi passi da lì da 125 anni. E da 125 anni quel monumento si beffava ancora, tronfio, di tutte le vittime dei crimini di quel mercante di schiavi. Decine di migliaia di donne, ragazzi, bambini africani che Edward Colston con la sua compagnia strappò con la violenza alla loro terra, in Africa, per portarli in occidente e venderli come schiavi. I suoi schiavi neri, per certificarne qualità e provenienza, venivano anche marchiati a fuoco con le lettere R.A.C.: Compagnia Reale Africana. Però nella sua vita donò anche molto per costruire scuole e ospedali da destinare ai bianchi. E per questa ragione la città di Bristol pensò a fine di ‘800 di dedicargli quella statua. Da allora in tanti avevano cercato di convincere le autorità a rimuoverla. Ma la risposta è sempre stata no e no.

 Poi un giorno negli Stati Uniti d’America un uomo di colore, Geroge Floyd, è stato ammazzato da quattro poliziotti bianchi, lentamente, sotto gli occhi di tutti. E il mondo ha deciso di dire basta. Basta alle mezze misure, basta al politicamente corretto, basta al razzismo trattato come un problema fra i tanti.
Il razzismo va sradicato come una statua dal suo piedistallo. E a Bristol, oggi, centinaia di ragazzi non hanno più chiesto il permesso a nessuno per sradicare quel monumento a uno schiavista schifoso. Sono arrivati in quella piazza, hanno legato delle funi a quella statua infame, e lo hanno tirato giù come gli iracheni fecero col simulacro dedicato a Saddam.
Una volta a terra lo hanno preso a calci, a sputi, lo hanno trascinato verso il fiume così come lui trascinò vero la morte, le torture e la schiavitù decine di migliaia di africani.  E festanti lo hanno gettato in acqua.
I simboli contano. E abbatterli, quando la misura ormai è colma, ancora di più.

Nessun commento: