martedì, giugno 30, 2020

Tutti i nomi e le foto dei fermati dell'Operazione Alastra


Domenico Farinella
1.  Farinella Domenico, nato a Palermo cl. 1960, residente a Voghera (pv); reggente il mandamento di S. Mauro Castelverde (Pa);
2. Spinnato Gioacchino, nato a Tusa (Me) cl. 1952, ivi residente, uomo d’onore del mandamento di S. Mauro Castelverde;
3. Farinella Giuseppe, nato a Palermo cl. 1993, residente a Voghera (Pv), uomo d’onore del mandamento di S. Mauro Castelverde;
4. Scialabba Giuseppe, nato a Palermo cl. 1985, residente a Finale di Pollina (Pa), uomo d’onore del mandamento di S. Mauro Castelverde;
5. Rizzuto Francesco, nato a Palermo cl. 69, ivi residente, uomo d’onore del mandamento di S. Mauro Castelverde;
6. Venturella Mario, nato a S. Mauro Castelverde (Pa) cl. 1963, uomo d’onore del mandamento di S. Mauro Castelverde;
7. Alberti Antonio, nato a Castel di Lucio (Me) cl. 1974, ivi residente, uomo d’onore del mandamento di S. Mauro Castelverde;
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Palermo, il ritorno dei fedelissimi di Riina: 11 fermi. “Avevano riorganizzato il clan in provincia”


DI SALVO PALAZZOLO
Blitz dei carabinieri. Torna in cella Mico Farinella: era stato scarcerato nel 2019, dopo 25 anni, da Voghera (al soggiorno obbligato) aveva ripreso il comando del mandamento di San Mauro Castelverde. Fra i quattro imprenditori che hanno denunciato le richieste di pizzo, c'è Francesco Lena, il patron dell'Abbazia Sant'Anastasia
Era tornato  in libertà nell’aprile del 2019 , dopo 25 anni. Il boss Domenico Mico Farinella, fedelissimo del capo dei capi Totò Riina, aveva scansato l’ergastolo grazie a un ricalcolo della pena basato sull’indulto. E subito aveva ripreso il controllo del suo clan, nel paese di San Mauro Castelverde, il cuore della provincia di Palermo, fra le Madonie, i Nebrodi e il mare. Questa notte, i carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale e della Compagnia di Cefalù lo hanno riarrestato, era a Voghera, dove era stato inviato al soggiorno obbligato dopo la scarcerazione: da lì comandava, attraverso il figlio Giuseppe, 27 anni, che stava in Sicilia. Sono 11 complessivamente i provvedimenti di fermo, uno eseguito a Vicenza.

Il film. Quei misteri del delitto Mattarella

David Coco / Piersanti Mattarella nel film di Grimaldi
di EMILIANO MORREALE
Il film del regista siciliano Aurelio Grimaldi nelle sale cinematografiche dal 2 luglio
L’omicidio del presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, avvenuto in via Libertà, sotto gli occhi della moglie, il 6 gennaio del 1980, è considerato un delitto anomalo, e periodicamente rivelazioni ed eventi sembrano illuminarne nuovi aspetti. Mattarella stava provando, con l’appoggio dei comunisti guidati da Pio La Torre (ucciso due anni dopo), un rinnovamento della temibile burocrazia regionale e del sistema degli appalti, scontrandosi, all’interno della DC, con nemici interni che si chiamavano Salvo Lima o Vito Ciancimino.
L’assassinio apparve subito riconducibile a Cosa Nostra, ma con qualche anomalia. Giovanni Falcone seguì la pista dell’alleanza tra Cosa Nostra e neofascisti, indicando come esecutori materiali i militanti dei Nar Giusva Fioravanti e Gilberto Cavallini.

Salvate Abramo Lincoln!

Il Memoriale di Abramo Lincoln

di Federico Rampini
Non distruggete il Memoriale di Abraham Lincoln". L’appello sul Washington Post può stupire chi non vive di questi tempi negli Stati Uniti. È proprio così, la campagna di rimozione delle statue minaccia anche il presidente che vinse la guerra civile contro gli Stati del Sud e spianò la strada all’abolizione dello schiavismo. A scendere in campo con quell’appello accorato è David W. Blight, storico dello schiavismo, biografo di uno dei massimi esponenti della cultura afroamericana, Frederick Douglass. Per salvare dalla distruzione il Freedmen’s Memorial di Washington, lo storico ricorda le circostanze in cui quel monumento venne inaugurato nel 1876.

E’ arrivato il momento di selezionare i professori: nessuno può sentirsi ancora inamovibile


di AUGUSTO CAVADI
La ripresa autunnale della scuola è condizionata tra l’altro – come sottolineato in varie manifestazioni di piazza anche a Palermo – dall’assunzione in ruolo di un notevole gruppo di docenti precari. Dagli slogan issati sui cartelli alle dichiarazioni governative sembrerebbe, essenzialmente, una questione di soldi: per parafrasare nonno Libero, un miliardo è poco e due sono troppi…Ovviamente l’aspetto finanziario è imprescindibile e, ogni volta che le statistiche evidenziano le disparità di investimento nel campo dell’istruzione tra l’Italia e gli altri Stati, si resta stupiti e amareggiati.

Palermo. I ladri di gasolio della spa comunale

Arrestati undici dipendenti Rap: " Hanno rubato mille litri di carburante al giorno dai mezzi aziendali"
Con oltre centoquaranta furti accertati da gennaio a giugno del 2018, per i 21 arrestati ieri dai carabinieri la discarica di Bellolampo era diventata una sorta di stazione di servizio personale dove rubare ogni giorno più di mille litri di gasolio da rivendere poi al mercato nero dei carburanti e in parte da dividere con familiari e amici. «Stiamo rimanendo qui tutti, per rubare pure, hai capito?» spiegava al telefono, con tono infastidito, uno dei dipendenti Rap arrestati alla moglie che gli chiedeva conto e ragione del suo ritardo nel rincasare. Ogni giorno dodici dipendenti infedeli della Rap svuotavano i serbatoi dei mezzi e le cisterne di carburante che finivano poi nelle mani di 13 ricettatori esterni. Un business da centinaia di migliaia di euro che i carabinieri della compagnia di San Lorenzo coordinati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Enrico Bologna e Maria Pia Ticino hanno bloccato con i primi arresti in flagranza nel giugno del 2018 e con l’esecuzione ieri all’alba delle 25 misure cautelari firmate dal gip di Palermo Giulia Malaponte.

Flc, grido d'allarme in vista dell'inizio dell'anno scolastico. “Siamo in ritardo su tutto"

Fabio Cirino, segretario generale FLC CGIL Palermo

"La soluzione non può essere ridurre le ore o segare i banchi in due. L'idea che lanciamo è attrezzarsi ex novo con tensostrutture temporanee, tendoni e container, individuando gli spazi idonei”.  
Palermo 30 giugno 2020 – “La scuola Falcone allo Zen è ancora in attesa della consegna e dell'installazione di due nuovi motorini dell'acqua, dopo il furto dei motorini  avvenuto nel raid di un mese e mezzo fa. Quando la scuola ha subito il secondo atto vandalico, e per terra era tutto imbrattato di urina ed escrementi, non hanno potuto pulire i pavimenti per mancanza d'acqua.

Corleone a scuola di impresa: mercoledì un webinar con Assoimpresa e Invitalia e poi uno sportello informativo

Il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi

Contributi a fondo perduto fino all’80 per cento e finanziamenti agevolati per chi decide di lanciarsi nel mondo imprenditoriale. È questo il cuore di alcune misure di Cultura Crea, l’incentivo di Invitalia che sostiene la nascita e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell’industria culturale, creativa e turistica che puntino alla valorizzazione del territorio in Sicilia, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Attualmente ci sono ancora fondi disponibili. A Corleone se ne parlerà mercoledì durante un incontro sul web. E presto aprirà uno sportello informativo.

domenica, giugno 28, 2020

Conferenza dei Sindaci della provincia di Palermo: eletto il Comitato esecutivo

Un momento della conferenza dei sindaci 
Nuovo passo avanti per il completamento degli organi della Conferenza dei Sindaci della provincia di Palermo, presieduta da febbraio dal primo cittadino di Corleone Nicolò Nicolosi. Ieri, durante un incontro nella sala Martorana di Palazzo Comitini, sede della Città Metropolitana di Palermo, sono stati eletti per acclamazione i 10 membri del Comitato esecutivo. L’ultimo passaggio per definire l’organigramma sarà la nomina della Segreteria tecnica. 

L'Anpi: "Reliquie nere di un passato mai cancellato, Musumeci e Samonà dimissioni immediate"


Nello Musumeci
Dopo le poesie inneggianti alle SS dell'Assessore leghista ai beni culturali della Regione Siciliana Alberto Samonà, ci viene questa volta segnalato il libro “L'ambasciatore Anfuso, “Duce con voi fino alla morte”” del Presidente della Regione Nello Musumeci, un'agiografia di una triste figura del regime fascista, Filippo Anfuso, probabile responsabile dell'uccisione dei fratelli Carlo e Nello Rosselli in Francia.
Ci chiediamo come si possa essere nostalgici del fascismo, avversari della democrazia, nemici della Costituzione e nello stesso tempo rappresentare le istituzioni della nostra Repubblica, dichiarano Ottavio Terranova presidente ANPI Sicilia e vicepresidente nazionale dell'ANPI ed Angelo Ficarra presidente vicario dell'ANPI Palermo.

La civiltà è Enea che porta Anchise sulle spalle

"Enea, Anchise e Ascanio in fuga da Troia", dipinto di Federico Barocci
LAURA MARCHETTI

«L’Italia vede decimata la generazione anziana, punto di riferimento per i giovani e per gli affetti». Le parole dette ieri dal presidente della Repubblica italiana, in maniera solenne e commovente, sembrano così voler far scudo contro quell’aberrante e diffusa convinzione, espressa in maniera più o meno sotterranea, che le morti così numerose non siano state poi così importanti perché riguardavano i vecchi, per di più già malati.

Mattarella al contrario ci ricorda quale patrimonio siano i vecchi, come siano indispensabili per i bambini, proprio in quanto “rimbambiti”, ovvero anche loro bambini, disposti a giocare, a divagare, a trasgredire.

Monreale, domani in cattedrale due ordinazioni sacerdotali in diretta tv e streaming


Salvatore Grizzaffi e Salvatore Crimi domani saranno ordinati sacerdoti 
Domani, 29 giugno, saranno ordinati sacerdoti Salvatore Crimi e Salvatore Grizzaffi, mentre il 3 luglio sarà ordinato diacono Natale Centineo. A darne l’annuncio alla comunità diocesana è stato l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, al termine della Messa Crismale in Cattedrale lo scorso 30 maggio. Una gioia che ci raggiunge in un momento di lenta ripartenza, dovuta alla pandemia da Covid-19, e che purtroppo vedrà una partecipazione ristretta e contingentata di fedeli in Cattedrale. I novelli presbiteri sono Salvatore Crimi (27 anni) di San Giuseppe Jato, e Salvatore Grizzaffi (39 anni) di Corleone.

giovedì, giugno 25, 2020

Corleone, il consigliere comunale Scianni aderisce a "Diventerà Bellissima"


La foto di gruppo di "Diventerà Bellissima" Corleone
Il post su Facebook è dello scorso 30 maggio, ma, tranne gli addetti ai lavori, nessuno aveva fatto caso a quest'altro passaggio politico dalla lista civica di Nicolosi "Nuova Luce" al gruppo "Diventerà Bellissima" del presidente della Regione Nello Musumeci. Quindi, anche Nino Scianni adesso è alla corte del trio Musumeci-Razza-Giandalone, che stanno consolidando notevolmente la loro presenza a Corleone, dove esercitano un fascino particolare. Prima di lui, infatti, anche una giovane promessa della politica corleonese, Gianfranco Grizzaffi, era approdato alla corte musumeciana. Un passaggio "fortunato", tra l'altro, perché poco tempo dopo lo stesso veniva assunto dalla ditta che si è aggiudicato l'appalto per le pulizie dell'ospedale e del distretto sanitario di Corleone. C'è correlazione tra la scelta di aderire a "Diventerà Bellissima" e l'assunzione? Si dice, tra l'altro, che anche il consigliere Scianni sia in lista d'attesa...  

Centri di accoglienza per minori. Cgil e Sunia: “Importante la verifica per accertare l'esistenza di sprechi e irregolarità"


Bisogna recuperare risorse per il crescente disagio abitativo.  

Palermo 25 giugno 2020 – La Cgil Palermo valuta positivamente la verifica che l'amministrazione comunale, su segnalazione dell'Asp, ha avviato sugli enti che gestiscono i centri comunali  per minori,  accompagnati e non. “Si vada avanti affinché si accertino le eventuali irregolarità – dichiara Calogero Guzzetta, segretario la Cgil Palermo  - In questo settore così delicato non ci possono essere né sprechi né utilizzo irregolare dei fondi e ogni risorsa recuperata  può essere investita  correttamente  a favore della categorie disagiate, considerando che in questo periodo, a causa della pandemia, l'emergenza sociale ed economica si è notevolmente acuita”.  

mercoledì, giugno 24, 2020

L’analisi. Riti arcaici e grande finanza: il segreto della mafia bifronte


Umberto Santino
UMBERTO SANTINO

Non finiamo mai di sorprenderci, eppure è un copione che si ripete e spesso personaggi e attori sono gli stessi da molto tempo. Chi parla e scrive di mafia pare che guardi con un occhio solo: ormai c’è la mafia finanziaria, mercatista, manageriale, ed è morta e sepolta quella dei riti arcaici; l’orizzonte è planetario e la mafia di borgata o non c’è più o è soltanto un arredo folklorico dei quartieri periferici. E invece ci sono insieme la mafia finanziaria dei grandi traffici internazionali e quella tradizionale che bada a tenere sotto controllo il rione e il caseggiato. Il management e la governance criminale vanno a braccetto con la punciuta, con il bacio in bocca per consacrare un nuovo capo o reggente. Sciascia parlava di una mafia dialettale sostituita da una mafia in lingua.

La Cgil ricorda Busellini, ucciso 73 anni fa dalla banda Giuliano

Giovanni Pileri ed Emanuele Busellini Jr. davanti alla targa che ricorda
l'assassinio del campiere dei contadini di "Strasatto"
Leandro Salvia
 Emanuele Busellini aveva 39 anni quando il 1° maggio del 1947 venne ucciso dalla banda di Salvatore Giuliano e gettato in una foiba. Quel giorno ebbe la sventura di imbattersi nel gruppo di fuoco che poco prima aveva sparato sulla folla di contadini radunati a Portella della Ginestra. I banditi in fuga passarono da contrada “Presto”, dove si trovava Busellini, che era campiere per conto dei piccoli proprietari del feudo Strasatto. “Giuliano, ben conoscendo la sua correttezza morale e civile, decise di sopprimerlo per eliminare un testimone scomodo”, racconta Francesco Petrotta nel libro “Salvatore Giuliano, uomo d’onore”.

Piersanti Mattarella e Mario Amato uccisi dalla stessa pistola. «Due delitti fascio-mafiosi»

6 gennario 1980, l'assassinio di Piersanti Mattarella
di Lirio Abbate e Paolo Biondani


La svolta nell'inchiesta aperta a Palermo dopo la perizia sulla calibro 38 usata dai sicari nei due agguati.  La relazione D'Ambrosio che è stata da poco desecretata, analizza la saldatura tra Cosa nostra e i Nar nell'omicidio del fratello del presidente della Repubblica avvenuto 40 anni faC'è una pistola calibro 38 che collega l’omicidio del presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, con l’assassinio del magistrato Mario Amato, ucciso a Roma il 23 giugno 1980. Il primo omicidio fu deciso dalla cupola di Cosa nostra, ma gli esecutori sono sempre rimasti ignoti. Il secondo fu organizzato e portato a termine dai terroristi neri dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar). La connessione fra i due delitti sta in una Colt modello Cobra calibro 38 special. È l’arma sicuramente impugnata dal killer neofascista Gilberto Cavallini per sparare un solo colpo alla nuca di Amato. Per l’assassinio del magistrato sono stati già da tempo condannati esecutori e mandanti, tutti terroristi di destra.

domenica, giugno 21, 2020

L’Addaura, Falcone e il Presidente George Bush

Francesco La Licata
di FRANCESCO LA LICATA
Trentuno anni fa il fallito attentato che avrebbe dovuto spazzare via il giudice palermitano 
Trentun anni, più di tre decenni. Sembra un tempo infinito e comunque sufficiente per sciogliere la nebbia che ha nascosto e continua a nascondere la trama che rese possibile il primo vero tentativo di neutralizzare, con le buone o con le cattive, l’"anomalia palermitana" rappresentata da Giovanni Falcone. Eppure non è così, perché dopo 31 anni ancora poco si sa del fallito attentato dell’Addaura che avrebbe dovuto spazzare via il giudice palermitano e i due colleghi svizzeri, Carla Del Ponte e Carlo Lehmann, giunti a Palermo per indagare sul riciclaggio del denaro proveniente dal traffico degli stupefacenti messo in atto da Cosa nostra attraverso i centri finanziari della Confederazione Elvetica.

La storia. Perde la borsa a Palermo, la ritrova un liutaio. "Ho restituito pc, tablet e orologio pensando alla disperazione altrui"

Francesco Cimino nella sua bottega di liutaio

CARMELO LOPAPA
C’erano dispositivi elettronici per tremila euro: " Ma chiunque lo avrebbe fatto"
Una grande borsa riversa per terra in un angolo di piazza San Francesco D’Assisi. La Basilica romanica è a pochi metri ma non fa ombra, sotto il sole delle 13 che picchia già a giugno. Deserto, nessuno intorno, la Focacceria non ha ancora riaperto dopo l’emergenza Covid. Francesco ha appena chiuso la sua bottega da falegname nel cuore della Vucciria, a poche centinaia di metri da lì, in vicolo La Loggia 11, sta tornando a casa dalla moglie in Piazza Rivoluzione, attraverso il dedalo di vicoli del centro storico. È ora di pranzo.

Il blitz. La donna boss tra i fiancheggiatori di Messina Denaro


Matteo Messina Denaro ritratto con la corona in testa:
il dipinto è nella casa della madre a Castelvetrano
di SALVO PALAZZOLO
È un’allevatrice di Castelvetrano, figlia di un capomafia morto suicida La procura voleva arrestarla, ma per il gip non ci sono elementi sufficienti
L’ultimo mistero di Messina Denaro ha il volto di una donna: si chiama Leonarda Furnari, la figlia di Saverio, un mafioso di rilievo di Castelvetrano, morto suicida in carcere nel 1997. Le sue parole sono finite nella rete di microspie disseminate dalla squadra mobile di Trapani e della procura di Palermo nel regno del superlatitante: «La mafia è una filosofia di vita — diceva — significa non farsi scapisare… e siccome tu cresci con la filosofia di vita, per me essere figlia di mio padre è filosofia di vita… dice, sono figlia di un mafioso, sono mafiosa… sono quello, possono dire quello che vogliono… per me è una filosofia di vita, di testa…. Non è quella di andarmi a fottere l’appalto di un altro, il terreno di un altro, la zona di un altro».

"I malati? Numeri e non persone". Così la Regione ha sbagliato i calcoli sui casi di coronavirus


di Emanuele Lauria
Il pasticcio dei tamponi duplicati che ha fatto gonfiare la cifra dei positivi Covid e gli interrogativi rimasti sul campo. Perché per oltre un mese nessuno ha detto nulla? Senza quell’errore le misure restrittive sarebbero state le stesse?
Da quanto tempo la Regione era a conoscenza dell’errore sul conteggio dei positivi in Sicilia? Perché l’amministrazione non ha informato l’opinione pubblica della possibilità che i dati fossero non veritieri? In che modo questi numeri sbagliati hanno condizionato le scelte della giunta sulla restrizione delle libertà personali e sull’assistenza ospedaliera? E, infine, la " scoperta" dei numeri corretti cambierà le politiche anti-Covid del governo Musumeci?

sabato, giugno 20, 2020

Il sindaco di Corleone Nicolosi è intervenuto alla presentazione del film "Il delitto Mattarella"

L'intervento del sindaco Nicolosi alla "Casa del Cinema" a Roma

Arriva al cinema "Il delitto Mattarella", film pieno di ombre e poche luci

Una scena del film "Il delitto Mattarella"

Tra fiction e inchiesta nel film 'Il delitto Mattarella' di Aurelio Grimaldi, in sala dal 2 luglio con Cine1 Italia, scorre un bel pezzo di storia italiana degli anni Ottanta, piena di molte ombre e poche luci.
Digos, servizi segreti, P2, Democrazia Cristiana, neo-fascisti, banda della Magliana, mafia, un Andreotti luciferino e silenzioso, insomma non manca nulla a questo film con al centro la feroce uccisione del presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella (David Coco), fratello di Sergio, attuale presidente della Repubblica, massacrato a colpi di pistola mentre era in auto con la moglie Irma (Donatella Finocchiaro) il 6 gennaio del 1980.

Un tardivo elogio di Giovanni Falcone

Giovanni Falcone

GIAN CARLO CASELLI 
In un’intervista a Il Riformista del 16 giugno 2020, Silvio Berlusconi dichiara che Giovanni Falcone “non è solo un martire delle mafia, per me è il simbolo di come dovrebbe essere un magistrato”. Non ci si può che rallegrare se così si esprime chi ha spesso definito eroe lo “stalliere” Vittorio Mangano; o è stato sempre in strettissimi rapporti con Marcello Dell’Utri, condannato in via definita a sette anni per mafia. Tanto più che le sue predilezioni, in tema di magistrati, erano sembrate orientate, più che altro, verso quelli come Vittorio Metta, noto per il lodo Mondadori.

Corleone, 1993: quella rivoluzione toponomastica in funzione antimafia

Il dott. Fulvio Manno

Intervista esclusiva di Dino Paternostro al dott. Fulvio Manno, commissario straordinario a Corleone nel 1993, che intitolò la piazza più grande della città a Falcone e Borsellino, e tante altre vie alle vittime innocenti di mafia, tra cui Placido Rizzotto.
DOMANDA: come nacque l’idea dell’intitolazione della Piazza ai giudici Falcone e Borsellino ed alcune vie alle vittime della mafia?
MANNO: Nella qualità di Commissario Straordinario di Corleone, dal 22 aprile 1993 al 26 luglio 1993 , da subito mi ero reso conto della necessità di dare un forte segnale della presenza dello Stato.

Coronavirus, dati sbagliati in Sicilia. Lupo: "Il PD chiede una commissione di indagine all’Ars"

Giuseppe Lupo
“Il PD all’Ars chiede di istituire una commissione parlamentare di indagine sulla gestione dell’emergenza Covid-19 in Sicilia e sui dati relativi al numero dei soggetti positivi”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.
“Al silenzio del presidente Musumeci seguono le prime giustificazioni dell’assessore Razza – aggiunge - e sono davvero deboli ed insufficienti a chiare i diversi aspetti della vicenda, anzi sembra quasi che ‘la pezza sia peggiore del buco’. Oltretutto lo stesso assessore ammette di essere stato a conoscenza dell’errore da alcune settimane. Qui c’è in ballo la salute dei cittadini, finanziamenti pubblici, organizzazione della rete sanitaria, effetti sociali ed economici, stiamo parlando di una vicenda dai risvolti delicatissimi: il Parlamento Siciliano deve essere messo nelle condizioni di capire cosa è accaduto ed il presidente Musumeci venga in aula e si assuma le sue responsabilità”. 

Errori, silenzi, sospetti: un falso lungo tre mesi che ha gonfiato l'allarme virus in Sicilia

Il Presidente della Regione, Nello Musumeci

di EMANUELE LAURIA
Sin dall’inizio duplicate le cifre dei tamponi fatti alle stesse persone. Ai primi di maggio Razza si accorge dell’anomalia. Parte l’indagine, ora la verità. I positivi sono 150, mentre mercoledì ne risultavano 805. Divieti eccessivi? L’assessore: “No, ci siamo basati solo sui ricoverati”
Il dato positivo — inequivocabilmente, fortunatamente positivo — è che il numero dei siciliani contagiati è molto più basso di quanto la Regione comunicava fino a un paio di giorni addietro: 150 tuttora infetti — 21 ricoverati, 5 in terapia intensiva, gli altri in assistenza domiciliare — a fronte degli 805 dichiarati nell’ultimo bollettino, risalente a mercoledì scorso. Un clamoroso errore di conteggio che si è perpetuato per settimane, veicolato da aggiornamenti quotidiani letti con ansia da medici, amministratori, gente comune. Che all’improvviso hanno scoperto che la situazione era parecchio meno grave di quanto prospettato. "E meno male", hanno pensato in tanti. Esprimendo un sentimento colto al volo dagli imbarazzati esponenti di governo regionali, pronti a sottolineare l’aspetto buono della vicenda. "La Sicilia è quasi Covid free", recita il commento di Palazzo d’Orleans, piombato nelle redazioni alle nove di un giovedì non qualunque, a coprire pietosamente lo svarione.

Strage di Partinico, lunedì ore 10 la deposizione di una corona di fiori per ricordare le vittime dell'assalto alla Camera del Lavoro

Vincenzo Lo Iacono e Giuseppe Casarrubea

La Cgil: "Casarrubea e Lo Iacono costruttori di democrazia".  
Palermo 18 giugno 2020 – Una corona di fiori per ricordare le vittime della strage di Partinico del 22 giugno 1947.  In occasione del 73° anniversario, la  Cgil, lunedì 22 giugno, alle ore 10, assieme ai  familiari delle vittime, terrà davanti alla sede della Camera del Lavoro di Partinico, in corso dei Mille, 321, una breve cerimonia di commemorazione.  
    Nella strage, avvenuta presso la sede della Camera del Lavoro del paese,  persero la vita  i due dirigenti sindacali Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iaco e furono  feriti Leonardo Addamo,Salvatore Patti e  Giuseppe Salvia. Quello stesso giorno, ci furono gli assalti alle Camere del Lavoro di Borgetto, Carini, Cinisi, Monreale, San Giuseppe Jato,  sempre ad opera di esecutori della banda Giuliano.  

Su Radio 24 Antonella Azoti racconta "Ad alta voce", il suo libro dedicato al padre, sindacalista assassinato dalla mafia

Antonella Azoti
Dal 22 giugno al 24 luglio, tutti giorni, da lunedì a venerdì, dalle ore 15,45 alle ore 16.00, su radio 24 - canale 104.5, nel corso della trasmissione "Linee d'ombra" condotta dal giornalista Matteo Caccia, andrà in onda la lettura di brani del libro di Antonella Azoti "Ad alta voce", alternati a segmenti di una sua recente intervista, rilasciata per l'occasione. Un'opportunità utile per la conoscenza e la divulgazione della Memoria dei sindacalisti, pionieri e martiri nella lotta contro la mafia, per l'emancipazione della Sicilia.
Le 5 puntate settimanali saranno poi replicate il sabato sera dalle h. 21,30 alle h. 22. Se ti va, poniti in ascolto!

Altofonte, passeggiata ecologica in memoria di Emanuele Busellini


Fabrizio Barca: "Oggi la sinistra è più moderata dei liberali: mancano i valori e una classe dirigente capace"

Fabrizio Barca

Non fatevi illusioni: se sperate di leggere un’intervista in cui Fabrizio Barca parla in politichese di minibot e riforme, strigliando o motivando il governo, siete fuori strada. L’economista, già presidente del Comitato per le politiche territoriali dell’Ocse, imprestato alla politica ai tempi di Mario Monti per risolvere pasticciacci brutti e chiamato in aiuto dal Partito democratico per risolvere quelli forse ancora più brutti del Pd a Roma, per ora con la politica parlamentare e governativa sembra non voler avere a che fare.
Ma è intensamente politica invece tutta la sua attività pubblica, nel senso più nobile del termine: da cofondatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, da due anni è impegnato attivamente per studiare e proporre soluzioni concrete che restituiscano un senso ai concetti di uguaglianza, pari opportunità e dignità del lavoro garantiti dalla Costituzione.

Turismo, vacanze a Palermo: con biglietto aereo in regalo una notte su quattro

La presentazione dell'iniziativa

Dal 21/6 scatta l’iniziativa di Federalberghi, Aeroporto (gesap) e Città metropolitana
Un pernottamento gratis per i passeggeri dei voli in arrivo all’aeroporto Falcone Borsellino che soggiorneranno nelle strutture alberghiere di Palermo e provincia per almeno quattro notti. E’ l’iniziativa per promuovere il turismo nel territorio palermitano messa in campo da Federalberghi Palermo, da Gesap, la società di gestione dell’aeroporto internazionale di Palermo Falcone Borsellino, e dalla Città Metropolitana di Palermo. La promozione è stata battezzata “Fly to Palermo, book 4 nights, get 1 night free” (Vola a Palermo, prenota 4 notti, una è gratis) ed è destinata ai passeggeri in arrivo all’aeroporto di Palermo con un volo di qualsiasi compagnia aerea.

venerdì, giugno 19, 2020

Corleone da oggi non ha più casi di Coronavirus!

Una bella notizia di qualche ora fa. Il Comune informa che anche l'ultima persona positiva al coronavirus è guarita, per cui non ci sono più in paese casi di Covid-19. Corleone da oggi ( e speriamo per sempre) è un comune Covid-free!

giovedì, giugno 18, 2020

Corleone scrive una lettera al mondo: "È la luce che vogliono i miei ragazzi, la luce della libertà!"


Ancora oggi tanta emozione nel rileggere e ripubblicare "Corleone scrive una lettera al mondo" di Daniela Paternostro, mia figlia, che allora (1996) frequentava il liceo classico...
DANIELA PATERNOSTRO
Tutto è iniziato come tutti sapete: con la lupara e col sangue, col pianto e il silenzio. Da quegli anni lontani non mi è stata mai data la possibilità di parlare davvero. Nessuno ha mai dato spazio ai miei sentimenti e al mio cuore, nessuno ha voluto mai ascoltare la mia vera voce.

Pro memoria per chi ancora racconta bugie sulla morte di Pasolini

Pier Paolo Pasolini

di FRANCO BUFFONI
Apprendendo della morte di Pino Pelosi, molti oggi hanno comentato: “Così se ne va per sempre la possibilità di conoscere la verità”. Mi permetto di dissentire. La verità è chiara fin dal 2005, quando apparvero tutte le foto del corpo martoriato scattate all’obitorio. Chiunque si rende conto che quel massacro non può essere stato compiuto da un ragazzo di diciassette anni ritrovato con una sola macchiolina di sangue sul pantalone. Persino ammettendo che lo abbia davvero travolto fuggendo in auto. “Erano in tre o quattro, avevano le catene”, disse subito il testimone che abitava nella baracca lì vicino (non più interrogato): gli gridavano “arruso” e “comunista”, lui gridava “basta” e poi “mamma”, che fu la sua ultima parola.

L’affaire Moro: due lettere inedite di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia


di ANTONIO MOTTA*
Agostino Spataro ha pubblicato nel 2019 un raro (e singo-lare) libretto, Sciascia e Guttuso, che ha in copertina come marchietto editoriale una “civetta”, che fa subito pensare a Il giorno della civetta dello scrittore siciliano. Singolare perché Spataro (deputato comunista quando regnava sul partito Enrico Berlinguer) non è uno studioso di Sciascia, ma si muove con equilibrio, con rispetto nel dipanare fili intricati di una stagione piena di scintille. Ho fatto fatica ad averlo, essendo l’edizione stampata in pochissimi esemplari, a cui si è aggiunta la difficoltà di averlo cercato, quando l’Italia era in sofferenza e chiusa a causa del morbo.

mercoledì, giugno 17, 2020

Storia. Terre ai contadini: quando lo Stato sfidò i latifondisti


di AMELIA CRISANTINO
Settant’anni fa la riforma agraria: un libro ripercorre dati, battaglie e gli effetti in Sicilia: dagli espropri alla creazione dei borghi rurali
La memoria breve che riveste la nostra modernità ha del tutto rimosso il legame col mondo contadino, con le sue lotte, con le conquiste sempre così faticose: passano secoli prima che si realizzi il sogno della proprietà, e un titolo come La terra restituita ai contadini. La più grande redistribuzione di ricchezza mai avvenuto in Italia ( Laurana editore, 336 pagine, 19 euro) ha il merito di richiamare l’attenzione su un momento centrale della storia italiana.

L’intervista. Emanuele Macaluso: "La riforma agraria fu una buona legge affondata dai poteri forti"

Emanuele Macaluso
di CLAUDIO REALE 
Fu «un’occasione in gran parte mancata». Una legge «più avanzata di quella nazionale» che però fu «affossata dai ricorsi» e dalle contromosse della Democrazia cristiana. Settant’anni dopo la riforma agraria, però, per Emanuele Macaluso quell’epoca costituì le fondamenta per la costruzione del ceto intellettuale che animò la cultura della Sicilia nei decenni successivi e garantisce tuttora una certezza economica dalla quale ripartire: «Adesso che le industrie sono ridimensionate – osserva l’ex leader della Cgil e del Pci – l’agricoltura è l’unica base solida dell’economia siciliana. E lo è proprio per quel processo avviato con la lotta per la terra».
In Sicilia, del resto, la riforma agraria ebbe una marcia diversa.
Ex post si sarebbe potuto fare meglio?

Quando Samonà diceva "Boia chi molla" e attaccava i centristi: "Mi fanno vomitare"


di Antonio Fraschilla 
Dalla pagina Facebook dell’assessore leghista spuntano post imbarazzanti Un Berlusconi in manette. E a Giorgia Meloni: " Lei la destra? Io a sinistra"
Chissà se il neo- assessore ai Beni culturali Alberto Samonà avrà cambiato idea, non solo sulle poesie inneggianti alle SS, ma anche su quel fotomontaggio con il boss Giovanni Brusca arrestato e la faccia di Berlusconi e la medaglietta di Forza Italia al petto, pubblicato sulla sua pagina Facebook qualche anno fa. E chissà se ha cambiato idea anche su quella frase tranchant contro la leader di Fratelli d’Italia: «Fino a quando Giorgia Meloni resterà la principale rappresentante della destra italiana, mi riterrò di estrema sinistra — scriveva il 3 ottobre del 2015 — È questione di dignità e di rispetto verso una storia e una cultura antiche e profonde » . E invece oggi siede in un governo fortemente sostenuto da Forza Italia e da Fratelli d’Italia.

martedì, giugno 16, 2020

Palermo, Zen, vandali alla scuola Falcone. La preside: diamo fastidio


Oggi le mamme del quartiere e i prof sistemeranno le 25 aule devastate " Violenza inaudita contro la scuola, ci deve essere qualcos’altro dietro"
Li ha contati uno per uno. I banchi, le sedie, gli armadi distrutti che i suoi alunni non potranno più utilizzare a settembre quando la scuola ripartirà. Aula per aula i suoi occhi si sono fermati sui giocattoli ridotti in pezzi dopo il raid dello scorso fine settimana che ha messo a soqquadro il plesso delle elementari dell’istituto comprensivo Giovanni Falcone dello Zen 2. «Non è rimasto un solo armadio in piedi, una tale violenza contro l’attività didattica della scuola non l’ho mai vista da quando sono arrivata allo Zen, degli episodi si sono verificati in passato, ma questa volta c’è qualcosa di più inquietante dietro», dice Daniela Lo Verde a capo dell’istituto.

giovedì, giugno 11, 2020

Siamo tutti scimmie. Manifestazione pubblica a Matera il 12 giugno


Beni confiscati alle mafie. Un’occasione da non perdere

Sono 3.200 beni confiscati alle mafie pronti per essere riconsegnati alla collettività su 16mila totali ancora da assegnare. L’emergenza Covid-19 ha messo in atto anche meccanismi virtuosi e iniziative meritevoli, come quella dell’Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, che ha messo in campo due diverse misure per valorizzare uno straordinario patrimonio immobiliare che oggi, nell’emergenza, può tornare utile più che mai. A tutti.

Corleone, iniziativa del Comune per il miglioramento dell’illuminazione di via Bentivegna


Corso Bentivegna avrà un nuovo look (foto G. Di Leo)
Il Comune di Corleone investe sul decoro urbano e il miglioramento dell’illuminazione di via Francesco Bentivegna. E’ stato infatti approvato il progetto per l’efficientamento energetico del centro storico e, nello specifico, l’intervento riguarderà il relamping via Francesco Bentivegna, cioè la sostituzione delle attuali lampade con altre a risparmio energetico. L’amministrazione comunale continua così il percorso di miglioramento dell’illuminazione pubblica, iniziato con i lavori all’interno della villa comunale e con step successivi già definiti. 

mercoledì, giugno 10, 2020

Ciconte, alle origini della nuova 'ndrangheta. Il 1980


11 gugno 1980. Quanrant'anni fa la 'ndrangheta uccideva Peppe Valarioti, giovane segretario della sezione del Pci di Rosarno. Figlio di contadini, era un intellettuale che amava l'archeologia e voleva cambiare il suo paese occupato dalla potente cosca dei Pesce. Valarioti fu ucciso per le sue idee e per le battaglie che conduceva, non certo per un fatto di donne come si disse per depistare le indagini.
In quel 1980 i mafiosi tentano di affrancarsi dal vassallagio con la politica e candidano propri rappresentanti nei comuni e al consiglio regionale. Il Pci entra nel mirino dei mafiosi e nel giro di pochi  giorni uccide Valarioti a Rosarno e Giannino Losardo a Cetraro.
Entrambi non sono eroi solitari o isolati dalla loro comunità, ma sono espressione di una battaglia corale che in quei territori si combatte senza attendere la magistratura, anzi sollecitandola a contrastare la 'ndrangheta.
Questi fatti, assieme a tanti altri, li ho voluti ricordare nel mio libro che si troverà nelle librerie a partire dal 25 giugno: Alle origini della nuova 'ndrangheta. Il 1980. Le reazioni del Pci e le connivenze della politica e della magistratura.
Enzo Ciconte