mercoledì, aprile 22, 2020

Rinasce un libro a Corleone nei giorni del coronavirus: il "poemettu sacru" di Biagio Palazzo


GIOVANNI PERRINO
Penso che l’attesa dell’uscita di un libro sia qualcosa di simile all’attesa di un bimbo per un genitore e il
momento dell’uscita nelle librerie sia, come il parto, un momento atteso con un misto di ansia e piacere. E’ passato parecchio tempo da quando il mio amico Calogero Ridulfo, storico e appassionato studioso di cose corleonesi, trasse dalla biblioteca del suocero un libretto consunto dagli anni, pubblicato nel 1916, dal titolo intrigante e dal contenuto ancora più curioso. L’autore, Biagio Palazzo, aveva aggiunto a penna, probabilmente di suo pugno “da Corleone”. Qualcuno, lo stesso autore?, aveva poi fatto un tratto di penna sulla prima parte del titolo “dalli tenebri alla luci” e aveva sottolineato “Tipografia Vittorio Giliberti, Via Celso 101 Palermo, 1916". Il libretto, stampato in tempi di guerra su carta molto modesta, si presentava molto deteriorato.

Ammesso che l’aggiunta “da Corleone”  al nome dell’autore Biagio Palazzo sia stata fatta dal compianto Prof. Giuseppe Virgadamo, appare incomprensibile che il colto bibliofilo imbrattasse con una cancellatura la prima parte del titolo.
Da qui le prime domande su chi è stato Biagio Palazzo e perché qualcuno ha maltrattato il libro con cancellature come un bimbo potrebbe fare per gioco. Soprassedendo a questi indizi, mi avventurai nel testo riconoscendogli una notevole qualità sia per la precisione metrica e la qualità della composizione sia per la conoscenza profonda dei testi sacri.
Rilevai l’ampiezza e la completezza narrativa che abbraccia, come afferma il titolo, dalla creazione del mondo, da Eva nell’Eden a Maria incoronata regina del Paradiso, due figure femminili alfa e omega della storia dell’umanità. Sull’onda dell’emozione per un poema, con modestia definito dall’autore col diminutivo “ poemettu” in purissimo dialetto corleonese, iniziammo con il prof. Calogero Ridulfo le ricerche bibliografiche sul misterioso autore. Queste hanno avuto, come riferito dalla nota al libro, molti padri che con passione si sono dedicati a risalire alla sua famiglia e conoscere le ragioni per cui tanto elevate capacità dottrinali e poetiche fossero rimaste nascoste per più di un secolo.
L’impegno nella ricerca viene narrato senza nasconderne i limiti. Negli Archivi è conservata molta parte del passato ma non tutto, specie dei periodi di gravi conflitti bellici come le due guerre mondiali, per cui è probabile che molti fascicoli documentali siano andati perduti. Né, per altro verso, si sono avuti migliori risultati nella ricerca delle linee parentali.
Esperiti vari tentativi, convinti sempre più della qualità dell’opera e della bellezza dei versi, si è deciso di procedere ad una ristampa anastatica con l’obiettivo che la comunità non perda memoria di un’opera così significativa, espressione della sua tradizione popolare.
Salvata dall’oblio grazie alla sensibilità di Calogero Ridulfo, l’opera può essere di stimolo per nuove ricerche e un rinnovato impegno culturale a favore delle proprie radici, ben salde e ancorate in una storia importante non solo per il territorio.
Il libro, stampato nel mese di febbraio 2020 dalla casa Editrice Palladium di Corleone, si sarebbe dovuto presentare durante la Settimana Santa.
Quale occasione migliore considerato che a Corleone si svolgono i riti fra i più belli della Sicilia e che il poema racconta in modo commovente la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo?
Erano stati contattati i relatori e per me sarebbe stata un’ottima occasione sia per tornare a Corleone nella splendida cornice dei riti sacri, sia per incontrare parenti e amici.
Purtroppo questa occasione non si è realizzata e tutto è stato oscurato dalle preoccupazioni dell’epidemia e dall’impossibilità materiale di viaggiare e di realizzare un incontro augurale molto suggestivo e atteso.
Il libro è adesso in libreria e sono felice di augurare ai nuovi gestori, in occasione della riapertura, un rinnovato successo segnato anche da questo libro che, dall’abitazione di un cittadino amato e stimato come il Prof. Giuseppe Virgadamo, passa, dopo più di un secolo, alle biblioteche di famiglia delle nuove generazioni. L’auspicio è che i giovani nella lettura possano trovare molti e validi motivi per amare il proprio territorio e rendersi degni testimoni della sua storia.
Confidiamo nella possibilità di poter dare il dovuto risalto ad un’opera meritoria quando sarà passata l’emergenza sanitaria.

Giovanni Perrino
21 Aprile 2020

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