venerdì, febbraio 28, 2020

Gli islamici si mobilitano per l'Italia e gli scienziati (anche precari) scoprono il ceppo italiano del coronavirus


PIETRO SCAGLIONE
La solidarietà non conosce confini di etnia e religione. E la scienza non conosce distinzioni tra lavoro stabile e precario. Le comunità islamiche raccolgono fondi per le popolazioni italiane colpite dal Coronavirus: una nobile iniziativa umanitaria in grado anche di cancellare gli assurdi pregiudizi islamofobi. Intanto vi sono anche 3 ricercatrici precarie nel team dell'Ospedale Sacco protagonista della scoperta del ceppo italiano del Coronavirus. 
L’ UCOII - Unione delle Comunità Islamiche d'Italia invita tutti i centri islamici, le moschee e i singoli a contribuire attivamente per “fronteggiare insieme l’emergenza” e promuove una raccolta fondi per l’acquisto di mascherine per le aree dei focolai.
“L'Italia - si legge nell'appello dell'Ucoi - sta vivendo in questi giorni una grande emergenza dovuta al propagarsi del coronavirus in diverse regioni. Vista la scarsità di mascherine mediche che aiutano a limitare la veloce propagazione del virus e rendendosi questa necessaria ormai, nelle aree a rischio, anche per poter accedere ai servizi essenziali, l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, applicando i principi islamici di solidarietà, invita tutte le comunità islamiche italiane a contribuire al fine di creare degli approvvigionamenti di mascherine e materiale necessario per affrontare l’emergenza in corso”.
Tutto il materiale acquistato sarà consegnato gratuitamente alla cittadinanza tramite le Comunità islamiche locali ed in coordinamento con le autorità locali delle aree a rischio, nonché agli istituti sanitari che ne avessero necessità. L’invito è aperto anche ai singoli fedeli e cittadini tramite i canali indicati nel sito web http://www.ucoii.org/emergenzacovid19/

LA SCOPERTA DEGLI SCIENZIATI SUL VIRUS AUTOCTONO
Nell'Italia che, secondo il bilancio della Protezione Civile aggiornato al 27 febbraio, annovera 650 casi di coronavirus, 45 guarigioni e 17 vittime, suscita speranza e ammirazione la scoperta dei ricercatori dell' Ospedale Sacco di Milano sul ceppo italiano del Coronavirus Covid 19. 
"Abbiamo isolato il virus di 4 pazienti di Codogno. Siamo riusciti a isolare virus autoctoni, molto simili tra loro ma con le differenze legate allo sviluppo in ogni singolo paziente", annuncia il professor Massimo Galli, direttore dell'Istituto di scienze biomediche, presentando i risultati della preziosa ricerca coordinata dalla professoressa Claudia Ballotta. 
Protagonista della scoperta il team del quale fanno parte anche 3 ricercatrici precarie italiane (Alessia Loi, Annalisa Bergna e Arianna Gabrieli) insieme al collega polacco Maciej Tarkowski e al professor Gianguglielmo Zehender. 
La scoperta dell'Ospedale Sacco sul ceppo italiano e sul focolaio autoctono del Coronavirus (in Lombardia e Veneto) potrà aiutare i ricercatori a "seguire le sequenze molecolari e tracciare ogni singolo virus per capire cos'è successo, come ha fatto a circolare e in quanto tempo"; in seguito si potrà studiare come sviluppare vaccini e anticorpi in grado di proteggerci dal Covid-19.



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