giovedì, gennaio 09, 2020

Corleone, studenti pendolari ancora in sciopero contro il ticket sui trasporti. Domani assemblea-confronto nella sala consiliare


L'intervista a Valeria Sardigna

Ancora due interviste

Gli studenti manifestano davanti al municipio

Anche oggi gli studenti pendolari hanno continuato lo sciopero per protestare contro il ticket sull'abbonamento chiesto dal comune. Un obbligo previsto dalla legge, dicono gli amministratori. Una scelta sbagliata, che va contro il diritto allo studio, obiettano gli studenti.
Per chiarire i rispettivi punti di vista, domani pomeriggio nella sala consiliare del comune si terrà un'assemblea degli studenti pendolari, dei loro genitori e degli amministratori e consiglieri comunali. Una cosa che gli studenti contestano fortemente è la richiesta di anticipazione mensile del costo dell'abbonamento (circa 80 euro), che poi il comune rimborserebbe detraendo il ticket a carico delle famiglie. "Ancora ci devono rimborsare i soldi che abbiamo pagato a settembre, ottobre, novembre e dicembre 2019", dicono gli studenti che frequentano le scuole superiori a Prizzi.
Il trasporto per gli studenti pendolari è un servizio che è stato istituito con legge regionale siciliana n. 24 del 26 maggio 1973, nella quale era stato previsto un contributo ai comuni che non avevano scuole medie superiori, dentro la propria area urbana, pari al 100% della spesa sostenuta ed iscritta a tal fine in bilancio.
Nel 2011 la Regione ha deciso di prevedere un contributo ai comuni pari circa al 50% della spesa che avevano sostenuto.
A partire dal 2014 è intervenuta un’altra modifica attraverso la quale  la regione ha istituito un fondo unico dove riversare un proprio contributo ai comuni per una serie di servizi (trasporto scolastico, asilo nido e polizia municipale), e pertanto volendo andare a quantificare esattamente la quota che rimane per il trasporto scolastico siamo ad oggi addirittura scesi  al di sotto del 50% delle somme necessarie.
La sezione controllo della Corte dei Conti con deliberazione n. 6/2018 del 24.01.2018 ha ordinato ai comuni siciliani di adottare solo misure economiche urgenti ed indispensabili, per cui applicando la legge in modo letterale, si possono assicurare i rimborsi solo dopo avere sostenuto la spesa.
Ma se l’amministrazione ritiene che il trasporto gratuito degli studenti sia importante per garantire il diritto allo studio, non sarebbe giusto impegnarsi a rimborsare il 100% delle spese sostenute da parte delle famiglie? E comunque non potrebbe limitarsi, come fa per la refezione scolastica, a chiedere alle famiglie solo il pagamento del ticket, provvedendo a stipulare direttamente con le ditte di trasporto l'abbonamento? Anticipare circa 80 euro al mese per ogni figlio studente pendolare per qualche famiglia è davvero pesante. Anche perchè i tempi burocratici del rimborso sono imprevedibili.
d.p. 


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