giovedì, dicembre 19, 2019

Tragedia a Corleone, bimba di 42 settimane muore nel grembo materno

Ospedale di Corleone
GAETANO FERRARO
In seguito al decesso della piccola Miriam la procura ha scritto il nome di alcuni medici nel registro delle persone indagate. La piccola che non ha mai visto la luce di doveva chiamare Miriam
Dramma all’ospedale di Corleone dove una donna ha dato alla luce una bambina senza vita. La Procura di Termini Imerese ha aperto una inchiesta per accertare eventuali responsabilità dei medici. È Miriam il nome che la giovane  coppia di Corleone aveva deciso di dare alla bambina che doveva nascere il 6 dicembre scorso. Il cuore della piccola però ha smesso di battere mentre ancora di trovava nel grembo materno. Ora mamma e papà che hanno atteso per nove mesi la nascita di Miriam sono avvolti nel dolore e vogliono che venga fatta giustizia riguardo questo presunto caso di mala sanità. 

I pm della Procura hanno aperto un fascicolo in seguito al decesso della piccola Miriam avvenuto il 14 dicembre. Il magistrato Annadomenica Gallucci ha dato il via alle indagini dopo aver dato il via al procedimento penale per il reato di aborto colposo. Nel registro degli indagati sono scritti i nomi dei medici dell’ospedale di Corleone che hanno seguito il caso.
Gli esiti dell’autopsia ordinata dalla Procura saranno fondamentale per capire come è perché è morta la bambina. L’esame autoptico è già stato eseguito nel primo pomeriggio del 18 dicembre all’istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo.
Gli esperti dovranno stabilire se a causare il decesso della bambina sua stata la decisione di non farla partorire con un cesareo nonostante la piccola fosse già arrivata ala 42esima settimana di gravidanza.
Dai primi esiti dell’esame autoptico sarebbe emerso che la bimba era in buona salute e già molto grande. Pesava 4,5 chili e proprio per questo avrebbe avuto difficoltà a nascere.
Ora, come detto, la mamma e il papà non riescono ancora a credere a quanto accaduto. “Perché nostra figlia non è stata fatta nascere prima, con un parto cesareo, visto che la gravidanza era giunta abbondantemente a termine? E’ stato questo ritardo ad esserle fatale? Si poteva salvarla?”. Sono le angoscianti domande che da giorni si pone la giovane coppia di Corleone. 
I due, la mamma ha 22 anni, il papà 29, facevano ogni giorno la spola dall’ospedale di Corleone per i controlli di rito. La data programmata per il parto era trascorsa già da giorni ma la donna non aveva ancora alcuno stimolo i medici del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Dei Bianchi di Corleone che l’hanno seguita, l’avevano invitata a presentarsi a giorni alterni per i controlli.
Il 12 dicembre la donna sarebbe stata tranquillizzata da uno dei sanitari. Sabato poi il dramma. 
Nel corso della visita di controllo, dopo aver controllato la dilatazione uterina, i dottori hanno annunciato alla coppia che nella stessa serata o, al massimo, lunedì 16 dicembre la ventiduenne sarebbe stata ricoverata per indurle il parto, nel caso in cui non si fosse verificato spontaneamente. Ma è stato qui, durante l’esecuzione del tracciato cardiotocografico, che i sanitari si sono accorti che il feto non presentava più i battiti cardiaci. L’ecografia purtroppo ha confermato il tragico esito. La piccola, per la quale i genitori avevano scelto il nome “Miriam”, era deceduta: morte endouterina fetale. Alla mamma e al papà è comprensibilmente crollato il mondo addosso.
La giovane è stata ricoverata e le è stato indotto il parto: alle 20.30 Miriam è venuta al mondo, ma senza vita. E fuori dalla sala operatoria il papà ha trovato i carabinieri di Corleone, chiamati non dai genitori (presi in quel momento dia ben altri pensieri), ma da personale interno allo stesso reparto. I militari, che poi hanno sequestrato tutta la documentazione clinica, hanno invitato il padre a sporgere formale denuncia-querela, cosa che ha fatto l’indomani presso la locale stazione. 
I funerali della bimba si svolgeranno domani, 20 dicembre, presso la chiesa di Corleone. 
direttasicilia.it, 19.12.2019

Nessun commento: