mercoledì, dicembre 04, 2019

Emergenza viabilità corleonese. Chiesti impegni precisi al ministro Boccia

Un momento dell'incontro col ministro Boccia

DINO PATERNOSTRO
Ieri sera a Corleone il prof. Francesco Boccia ha svolto una bella lezione sul rapporto tra economia e territori e su un’autonomia differenziata che tenga insieme le regioni del nord e le regioni del sud. Ma l’uditorio presente nella sala del Cidma (sindaci, sindacati, associazioni, cittadini) dal ministro per le regioni avrebbe voluto sentire qualcosa di meno colto, ma di più concreto: un impegno per intervenire rapidamente e con le risorse necessarie sulla viabilità fatiscente, che blocca ogni speranza di futuro della zona interna del corleonese. C’è voluto l’intervento (sornione) del sindaco di Corleone Nicolosi (“Ministro, potrebbe dire alla sua collega alle infrastrutture, Paola De Micheli, di rifinanziarci il completamento della SS118?”), per strappargli un “Si, lo farò”.

Insieme ad alcuni sindaci della zona (Spera, Di Giorgio, Palmeri, Ribaudo) e all’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, è intervenuto anche l’ing. Pampalone, dirigente tecnico della Città metropolitana di Palermo, che ha sottolineato i drammatici problemi delle ex province. “Avevamo 1600 dipendenti, adesso ne abbiamo 600. Avevamo 560 cantonieri, mentre adesso ne abbiamo appena 40. Abbiamo in servizio solo 5 ingegneri e 5 geometri”, ha detto. Ed ha aggiunto: “Nonostante tutto, per la SP2 S. Cipirello - Partinico agli inizi del prossimo anno andremo in appalto. Per la SP4 Corleone - S. Cipirello abbiamo completato il progetto esecutivo, che ammonta a 9 milioni e 300 mila euro. Ma non andremo in appalto se prima la Regione non interviene per fermare le frane a monte in contrada Rubina (territorio di Corleone) e in contrada Pietralunga (territorio di Monreale)”. “Sulle due frane si sono impegnati a redigere i progetti esecutivi i sindaci competenti per territorio (Corleone e Monreale), mentre la Regione ha promesso il finanziamento necessario. Per completare tutto il tratto ci vogliono altri 12 milioni e mezzo, ma i finanziamenti non dovrebbero mancare”, ha concluso Pampalone.
Peccato che così i tempi diventano indefinibili. Ci chiediamo: ma il compito di redigere i progetti esecutivi per intervenire sulle due frane non sarebbe stato meglio che l’assumesse la Regione, che – a differenza dei comuni - ha i tecnici e le risorse finanziarie necessari?
È intervenuto anche Pippo Cardella, in rappresentanza del Comitato “Vogliamo la strada Corleone-Partinico”. Peccato che abbia dimenticato di consegnare al ministro il documento sulla viabilità elaborato dallo stesso comitato. E peccato che non si sia ricordato di annunciare che il prossimo 16 dicembre le popolazioni della zona scenderanno in piazza a Corleone per pretendere strade sicure.
Comunque, nonostante tutto, si continua ad agitare il problema viabilità. Se i cittadini non si rassegnano e lottano anche contro le “sviste” e le omissioni della politica, resta un filo di speranza. (Dp)

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