giovedì, giugno 06, 2019

Sanità, Cgil Cisl e Uil a manager Asp di Palermo: “Fermare le assunzioni significa fermare i servizi, a danno dei cittadini”


Palermo - “Il blocco delle assunzioni rischia di portare al collasso i servizi dell’Asp di Palermo”. A lanciare l’allarme sono Zina Di Franco (Fp Cgil), Gaetano Mazzola (Fp Cisl) e Giuseppe Amato (Uil Fpl) che hanno scritto al manager dell’azienda, Daniela Faraoni, paventando il pericolo di un crollo dei servizi qualora si fermassero le assunzioni. “I lavoratori hanno il sacrosanto diritto di rivendicare davanti alla legge legittime aspettative - dichiarano Di Franco, Mazzola e Amato - ma non si possono attendere i tempi della giustizia per portare avanti il piano di assunzioni. L’azienda deve andare avanti a prescindere dai ricorsi al Tar, rispettando il diritto alla salute dei cittadini”. Cgil, Cisl e Uil rimarcano come fra qualche mese, in virtù di quota 100, scatterà un esodo di personale che andrà in pensione.
“In assenza di nuove unità che sostituiscano questi lavoratori - aggiungono Di Franco, Mazzola e Amato - come si pensa di far funzionare una macchina come l’Asp di Palermo? Il personale restante, oltre a essere sovraccaricato di lavoro, numericamente non sarebbe in grado di far fronte alla gestione di servizi essenziali, con evidente e palese danno per gli utenti”. Cgil, Cisl e Uil chiedono ai vertici aziendali di fare chiarezza sulle scelte da adottare. “Le assunzioni sono indispensabili per non mandare in tilt l’Asp - continuano Di Franco, Mazzola e Amato - il management ci dica cosa intende fare per garantire la presenza di personale necessario a far funzionare adeguatamente l’azienda”. Di Franco, Mazzola e Amato ricordano come da anni le tre sigle siano in prima linea per la stabilizzazione del personale precario all’Asp. “Sosteniamo da decenni - commentano Di Franco, Mazzola e Amato - che va superata questa stagione di incertezza, per riconoscere il ruolo indispensabile di questi lavoratori. Chiediamo all’assessorato regionale alla Salute di varare un piano completo e appropriato approntato dall’azienda, per stabilizzare tutti i lavoratori attualmente a tempo determinato”. (laco)

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