sabato, maggio 18, 2019

“Il governo cadrà dopo le elezioni”: a TPI parla il medico di Lampedusa candidato alle europee

Pietro Bartolo

Salvini ha chiamato ‘scafisti’ i volontari della Sea Watch, lo ha fatto anche con quelli della Diciotti, non è una novità. Adesso dobbiamo farci i conti di quanto abbiamo in banca prima di salvare una persona. Salvare una persona è diventato un reato. Io penso ai pescatori di Lampedusa che quando si trovano di fronte a un gommone in difficoltà devono contare, devono vedere quanti soldi hanno per decidere se salvarne uno, due o tre. Oppure si devono fare un mutuo e mangari pagare in 80 anni come fanno loro”. Lo dichiara a TPI Pietro Bartolomedico di Lampedusa e candidato al Parlamento Europeo nelle liste Pd-SE (collegi Italia centrale e insulare) che commenta gli ultimi provvedimenti del governo come il Decreto Sicurezza-bis (qui abbiamo spiegato cosa prevede), la prossima tornata elettorale e gli ultimi fatti di cronaca in Italia. Pietro Bartolo è lampedusano fino al midollo.
Lavora come medico al poliambulatorio di Lampedusa ed è lui che viene chiamato a qualsiasi ora del giorno e della notte se ci sono degli sbarchi di migranti sull’isola. In 25 anni Bartolo e la sua squadra hanno visitato, soccorso e medicato circa 300mila persone.
“La legge del mare non consente di lasciare le persone in mare. È nel dna dei pescatori la spinta a salvare il prossimo. Io prima di fare il medico ho fatto il pescatore, lo so cosa vuol dire. È difficile che una persona si giri dall’altra parte, i marinai e i pescatori non lo fanno. Nessuna persona di buon senso lo farà. Solo qualcuno che è stato plagiato e spaventato può fare una cosa del genere. Anche le persone che odiano e sono spaventate, di fronte a una scena del genere, fanno la scelta giusta.
Sulla Sea Watch 3, ora ferma di fronte alle acque di Lampedusa, “non c’è premier che tenga” ha detto Salvini.
Ha detto pure che per entrare in Italia ci vuole il suo consenso, come se l’Italia fosse sua. Sono affermazioni di una persona che credo abbia perso la bussola. Queste affermazioni non sono nemmeno nelle corde degli italiani, se lui parla a nome degli italiani, non è così. Quelli che non sono dalla sua parte credo che siano molti più, solo che sono disorientati, abbiamo bisogno di metterci insieme per contrastare questa cultura malsana che non fa parte degli italiani.
È per questo che ha deciso di scendere in politica?
Ho fatto di tutto per far sapere quello che succedeva a Lampedusa, nel Mediterraneo. Sono 28 anni che mi occupo di queste persone, di queste signore, di questi bambini, non bambini preconfezionati. È vergognoso parlare di bambini preconfezionati, ho vergogna. Ho deciso di entrare in politica, non scendere, per portare questa testimonianza, questi valori quasi persi. Dopo 30 mi sentivo quasi inutile.
È stata una scelta indipendente?
Sono stato tirato da tutte le parti ma è stata una mia scelta e ho deciso di salire sul carro più piccolo, quello che è nelle mie corde, che ha gli stessi valori, Demos, nasce dal basso, dalle associazioni. E poi confluisce nel Pd, ma è chiaro. Non c’è alternativa a questa onda che ci sta travolgendo, invece noi dobbiamo difenderci anche con le unghie e con i denti. Non possiamo permettere che la nostra Costituzione e la nostra democrazia venga calpestata tutti i giorni.
Cosa pensa dell’indagine sullo striscione esposto a Salerno?
Ci dobbiamo aspettare di tutto, non siamo più in democrazia, non c’è diritto di protestare, non c’è diritto di pensiero, di nulla. Tutto quello che non gli sta bene viene sottoposto a sequestro, piuttosto viene espulsa dalle scuole. Se la sono presa con Mimmo Lucano, tra un po’ probabilmente se la prenderanno con me. Però io mi sento un cittadino libero, che per 30 anni ha fatto il suo dovere, nel rispetto dei principi universali, che sono quelli della solidarietà, dell’accoglienza, del rispetto dei diritti umani. Io spero che tutta l’Italia torni a fare questo.
La sinistra sta facendo quello che dovrebbe fare?
Penso di sì. Io vedo che c’è un desiderio di ricompattarsi, di tornare a quei valori, solidarietà verso i più deboli, verso i più fragili. La dimostrazione è che Zingaretti ha fatto una lista allargata in cui ha fatto entrare un po’ tutti, emerge questo desiderio di ricompattare quelle che erano le radici della sinistra. Insieme per essere l’alternativa vera all’ondata di populismo, per non tornare a quel ventennio dal quale ci hanno salvato migliaia di persone. Dobbiamo proteggere anche l’Europa, che è da riformare sì, ma dobbiamo portare questi valori. La sinistra deve ritrovare la strada maestra. Fino ad adesso questo governo non ha dato niente, ha solo promesso.
Cosa succederà al governo dopo le prossime elezioni?
Io credo che staccherà la spina, non c’è un giorno o un momento della giornata in cui non sono in contrapposizione. Quando si ripresenterà il problema europeo e non sapranno cosa andare a dire in Europa, saranno disarmati. Si staccheranno la spina a vicenda. Non avranno nulla per difendersi.
Cosa pensa del consenso che ha la Lega e la figura di Matteo Salvini?
Certamente il mea culpa lo deve fare anche la sinistra. Il Pd e tutti. Sicuramente non abbiamo saputo gestire al meglio le cose. Dopo una campagna di odio e di terrore, hanno spaventato tutti. La gente lo vede come il salvatore, il messia. La gente non è a conoscenza della verità. È per questo che vado in giro, porto le testimonianza, ho scritto dei libri, ho fatto un film, per aumentare la conoscenza e la consapevolezza nelle persone. Sono state raccontate un sacco di bugie. Per tornare a essere quel grande popolo che siamo.
www.tpi.it, 17 Mag. 2019
www.tpi.it/2019/05/17/pietro-bartolo-candidato-europee-crisi-governo/

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