lunedì, gennaio 14, 2019

Corleone fu il quarto agglomerato urbano della Sicilia. Lo racconta Ridulfo nel suo nuovo libro


Corleone fu terra demaniale fra le più importanti della Sicilia. Dopo la sua rifondazione nel XIII secolo, ad opera di una nutrita comunità proveniente dall’Oltrepò pavese, dall’alessandrino e dal piacentino, raggiunse, nel corso del tempo, una consistenza demografica tale da essere classificata il quarto agglomerato urbano dell’isola.
Nel volume “CORLEONE NEL TARDO MEDIOEVO”, di recente dato alle stampe da Calogero Ridulfo per i tipi di Palladium Editrice, viene ricostruito, grazie ad una ricerca archivistica e bibliografica pluriennale, un mondo in buona parte sconosciuto, una società, quella corleonese, per certi versi sorprendente, in cui gli attori socio-economico-produttivi calcano un palcoscenico naturale in cui recitano un copione non scritto ma di cui sembrano conoscere le partiture e agiscono quindi nella comune consapevolezza di essere parte integrante di un programma di crescita e di benessere.
E’ pertanto una realtà interessante quella che emerge dall’analisi della comunità corleonese, in cui risultano sottili e permeabili  gli steccati sociali, in cui convivono e interagiscono, in un clima di esemplare tolleranza, soggetti della comunità cristiana con elementi della minoritaria comunità ebraica, in cui differenti livelli produttivi cooperano per il benessere economico, in cui i vari strati sociali trovano rappresentanza nell’esercizio della vita democratica: nel 1447, su cinque, forse settecento fuochi che conta Corleone, l’assemblea generale raduna duecentosessantadue capi famiglia.

Nel libro vengono quindi rappresentate le diverse realtà produttive di una comunità comunque molto laboriosa, viene ampiamente descritto il tessuto urbano con le sue mura, le strutture civiche e gli opifici, i quartieri e le emergenze architettoniche preminenti, ma anche il territorio rurale con le sue numerose contrade.
Si presta particolare attenzione alla vita quotidiana, specie alle vicende umane, positive e negative, al vivere quotidiano, all’essere e apparire, agli ambienti domestici e all’organizzazione familiare.
Non si tralascia di tracciare un’ampia panoramica sulle più importanti famiglie che hanno calpestato il suolo corleonese nel corso del XIII e fino al XVI secolo e, per completare, un dizionario di termini d’uso comune durante il periodo e oramai desueti o scomparsi.
Un mondo interessante che apre la visuale delle conoscenze e si svela strumento di riflessione per la comprensione di un passato che ci appartiene, e di confronto  con un presente che spesso trattiamo come se non ci appartenesse.

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