sabato, gennaio 26, 2019

Calogero Ridulfo: Grazie a tutti coloro che hanno apprezzato il mio “Corleone nel Tardo Medioevo”


Desidero rivolgere i miei più sentiti ringraziamenti a quanti, sabato 19 gennaio 2019, sfidando il freddo pungente, hanno occupato i posti a sedere nella splendida cornice della cinquecentesca chiesa di san Domenico - scrigno prezioso di opere d’arte e sede, nei mesi passati di una mostra sulla statuaria lignea di Corleone, che tanta eco ha avuto in ogni parte di Sicilia - per partecipare alla presentazione del libro “Corleone nel Tardo Medioevo”, di cui sono autore. In questi giorni molta gente, e non soltanto di Corleone, ha voluto esprimere il proprio apprezzamento per il lavoro da me fatto, gratificandomi anche con la richiesta di acquisto del libro. Quando un appassionato di storia locale, da anni, occupa molto del suo tempo libero,  recandosi a Palermo a spulciare documenti d’archivio, a comporre faticosamente ma con determinazione i numerosissimi tasselli che formano il complicato mosaico degli avvenimenti di una comunità secolare; quando lo stesso si autofinanzia, totalmente, per sostenere i costi di pubblicazione di un libro, che mai o molto difficilmente andrà a recuperare, anche il semplice gesto di un lettore che esprime il suo apprezzamento e che magari compie l’atto generoso di attribuire un valore economico, oltreché storico e testimoniale al volume, si trasforma in forza gratificante e rigeneratrice.
A conclusione di questa esperienza, avendo constatato quanta fatica comporti l’organizzazione di un evento pubblico, quale è stata la presentazione del libro, desidero inoltre esprimere il mio apprezzamento in primo luogo per i due relatori, la prof.ssa Patrizia Sardina e il prof. Ferdinando Maurici per il contributo culturale portato alla manifestazione e poi anche per quanti si sono adoperati per la riuscita della stessa, fra i quali, solo per citarne alcuni, voglio ricordare don Vincenzo Pizzitola, fra Giuseppe Gentile, Giuseppe Puccio, Francesco Piazza, Francesco Marsalisi.
Arrivederci alla prossima.
Calogero Ridulfo

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