martedì, maggio 29, 2018

SANITA'. Manifestazioni sindacali del personale contrattista ex lsu domani e giovedì: possibili disservizi agli sportelli


Annullata Asp in piazza del 31 maggio a Santa Flavia
PALERMO 29 MAGGIO 2018 - Si comunica che, a seguito delle manifestazioni sindacali organizzate dalla FIALS per il personale contrattista ex LSU dell'ASP di Palermo nelle giornate di domani, mercoledì 30 maggio (sit in) e giovedì 31 maggio (sciopero), potrebbero verificarsi disservizi e ritardi nelle attività amministrative di front office. Si invitano gli utenti ad evitare di recarsi agli sportelli  e, in caso di necessità, di usufruire dei servizi online.Vista la concomitanza con la giornata di sciopero, è stata annullata la tappa di Asp in Piazza programmata a Santa Flavia per il 31 maggio. L’intero calendario dell’iniziativa itinerante sulla prevenzione è stato rimodulato.

lunedì, maggio 28, 2018

CHI ERA LEONE LUCA DA CORLEONE?

La statua di S. Leoluca a Corleone
di MARIA STELLADORO
Leone Luca di Corleone è vissuto tra il IX e il X secolo, è patrono di Corleone e di Vibo Valentia. Dopo l'interessante convegno del 24-25 maggio, organizzato dalla parrocchia di S. Leoluca, e il giorno dopo la "corsa", svoltasi ieri, pubblichiamo questo bel saggio di Maria Stelladoro, considerata la maggiore esperta sulla vita del santo.
Leone Luca, santo monaco italo-greco (IX-X secolo), nacque a Corleone di Sicilia da Leone e Teotiste, contadini e pastori. Orfano di entrambi i genitori in giovane età, abbandonò i lavori agresti ed entrò novizio nel monastero di S. Filippo di Agira. Qui ricevette la prima tonsura da un anziano monaco e il consiglio di emigrare in Calabria per le violente incursioni dei Saraceni in Sicilia.Raggiunta la Calabria, incontrò una pia donna, alla quale manifestò le tribolazioni del suo animo, le chiese consiglio e la pia donna lo indirizzò alla vita monastica cenobitica. Dopo la peregrinatio ad limina Apostolorumsi stabilì in Calabria, nel monastero sui monti Mula, divenendo discepolo dell’igumeno Cristoforo, che lo rivestì dell’abito monastico e gli cambiò il nome in Luca. Fondarono insieme un monastero nel territorio di Mercurio e un altro in quello di Vena e in quest’ultimo dimorarono fino alla morte. Designato igumeno del monastero di Vena dallo stesso Cristoforo morente, vi esplicò una funzione taumaturgica polivalente (guarì un lebbroso, dei paralitici e indemoniati). In punto di morte scelse come suoi successori Teodoro ed Eutimio, suoi discepoli. Dal monastero di Vena, dove morì, fu traslato, in seguito, a Monteleone in Calabria, dove fu eretta in suo onore la Chiesa Madre. 

domenica, maggio 27, 2018

Cercasi disperatamente il Pd siciliano


Emanuele Lauria
Cercasi il Pd siciliano disperatamente. In queste calde giornate pre-elettorali il partito democratico fa parlare solo per la sua assenza. C’è, anzi non c’è un segretario: Fausto Raciti già due mesi fa ha detto che reputa il suo mandato concluso ma non si è dimesso. C’è, anzi non c’è, un simbolo: chi andrà alle urne a Trapani e Catania, due dei principali Comuni interessati dal voto del 10 giugno, non lo troverà. C’è, anzi decisamente non c’è, una presa di posizione (un commento, una noticina, magari un tweet) sulla vicenda Montante, che rivela come il primo presidente di centrosinistra eletto nella storia della Sicilia sia stato eterodiretto non dal Pd ma da un imprenditore senza scrupoli che indossava la maschera della legalità. C’è, anzi non c’è il Pd, nel dibattito politico attorno alla giunta regionale e al suo presidente Nello Musumeci, che non sembra brillare per attivismo.
Resta un unico dubbio: ci sono ancora gli elettori? E che ne pensano di questo prolungato silenzio?
La Repubblica Palermo, 27 maggio 2018

“Cimitero degli orrori”: i carabinieri disarticolano un'associazione per delinquere finalizzata ai delitti contro la pietà per i defunti


MONREALE – SAN MARTINO DELLE SCALE : oggi  su ordine della Procura della Repubblica di Palermo i Carabinieri della Compagnia di Monreale in esecuzione di un’Ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale di Palermo hanno arrestato 4 persone e sottoposto una quinta alla misura cautelare coercitiva del divieto di dimora nel comune di Monreale con obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria, tutti soggetti gravemente indiziati di avere fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi delitti tra cui quelli di truffa, falsità in atti pubblici commesse da privati, falsità in certificazioni, violazione di sepolcro, vilipendio delle tombe, vilipendio di cadavere, occultamento di cadavere, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere. I fatti risultano accertati ed avvenuti presso il Cimitero di San Martino delle Scale.

sabato, maggio 26, 2018

Liggio a Catania nel 1970 voleva ammazzare il questore Mangano e il giornalista Fava

Luciano Liggio
CARMELO CARBONE
Quando Liggio nel 1970 era latitante nei pressi di Catania e si era attivato per uccidere il questore Angelo Mangano ed il giornalista Giuseppe Fava.
La nuova “reggenza” di cosa nostra nel palermitano, siamo nel 1970, era composta da Gaetano Badalamenti, Luciano Liggio e Stefano Bontade. Badalamenti, capo mafia di Cinisi, convocò il
capomafia catanese Pippo Calderone. Lo invitò a Cinisi e durante il pranzo gli disse tra l’altro di avere latitante in loco Liggio, che però non poteva più tenerlo lì, gli chiese se era possibile che se ne occupasse lui. Calderone accettò. A Liggio si procurarono dei documenti falsi ed una casa. La casa era in campagna. In quella casa però, vi rimase pochi giorni. Ecco l’episodio raccontato dal pentito Antonino Calderone:

Papa Francesco sarà in visita pastorale a Palermo il prossimo 15 settembre, nel 25esimo anniversario dell’uccisione del Beato don Pino Puglisi

Papa Francesco

Papa Francesco sarà in visita pastorale a Palermo il prossimo 15 settembre, nel 25esimo anniversario dell’uccisione del Beato don Pino Puglisi. Lo ha annunciato la Prefettura della Casa Pontificia: proprio il 15 settembre 1993, don Pino morì sotto i colpi dei sicari della mafia che così voleva cancellare la sua voce libera e mettere fine alla sua opera di evangelizzazione tra i ragazzi del quartiere Brancaccio di Palermo. Papa Francesco ricordando don Puglisi lo ha definito “un esempio da seguire” per contrastare una mentalità mafiosa. Don Giuseppe nasce nella borgata palermitana di Brancaccio il 15 settembre 1937, figlio di un calzolaio e di una sarta, e viene ucciso dalla mafia nella stessa borgata il 15 settembre 1993, giorno del suo 56esimo compleanno.

Corleone, ottimi risultati delle piccole atlete corleonesi nei campionati nazionali di serie B e C di twirling

Il duo junior Maria Rita Di Fulco e Aurora Rizzotto

A SANTO STEFANO DI CAMASTRA, dal 18 al 20 maggio si sono svolti i campionati nazionali di serie B e C di twirling, uno sport che unisce movimenti propri della danza, ginnastica ritmica ed artistica con l’utilizzo di un bastone. Più di 580 gli atleti provenienti dalle società sportive delle varie regioni italiane, tra cui le atlete della società FORMASPORT di Corleone allenate dal tecnico federale MARIANNA DI MARTINO. Ottimo il risultato raggiunto: il duo junior serie C Maria Rita Di Fulco e Aurora Rizzotto si è classificato al 2° posto, e Aurora Rizzotto nel freestyle junior serie C, al 4 posto.

Beni confiscati: l’Agenzia è un punto fondamentale della Riforma del Codice Antimafia


E' urgente renderla operativa e agibile sul territorio e riprendere un confronto con il Governo 
Il regolamento approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri del 26 aprile scorso su proposta del Ministero dell'Interno - relativo alla disciplina sull'organizzazione e la dotazione delle risorse umane e strumentali per il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ed in attuazione della riforma del Codice Antimafia - presenta carenze procedurali e organizzative che rischiano di mettere l'Agenzia nelle condizioni di non poter esercitare in pieno le funzioni istituzionali di restituzione alla collettività dei patrimoni sottratti alle mafie e ai corrotti.

Corleone, II° Memorial in ricordo di Giuseppe Letizia

L'inaugurazione del campetto dedicato ai fratellini Salvatore e Giuseppe Asta

Si è svolto nella mattinata odierna la seconda edizione del Memorial dedicato a Giuseppe Letizia, giovane corleonese vittima del freddo cinismo e della crudeltà mafiosa, che non esitò a stroncare la giovane vita del pastorello incolpevole testimone dell’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto.
La commissione straordinaria, nella consapevolezza della grande valenza dello sport come fattore di aggregazione e che la pratica sportiva ed in particolare il gioco di squadra possano contribuire a far nascere e sostenere nelle giovani generazioni l’affermazione dei principi di solidarietà e rispetto delle regole, anche quest’anno ha fortemente voluto riproporre l’iniziativa con il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado. 

venerdì, maggio 25, 2018

A Ficuzza un presidio di legalità e prevenzione. Non bruciamoci il futuro!


Domenica 27 maggio 2018, alle ore 17:00 a Ficuzza (frazione di Corleone), nel magnifico scenario della Riserva di Ficuzza e di Rocca Busambra, nella Piazza Fratelli Lupo davanti la Real Casina Borbonica, il Circolo Legambiente di Corleone organizza un presidio di legalità e prevenzione contro gli incendi boschivi e per la tutela delle aree protette, ed invita tutti i cittadini e le associazioni ad unirsi alla manifestazione.
Nel 2017, in circa sette mesi, sono andati in fumo in Italia più di 75.000 ettari di superfici boschive, aggravando così il bilancio già pesantemente negativo dell’anno precedente, quando le fiamme avevano distrutto quasi 48.000 ettari di aree boscate Legambiente, nell'ambito del programma europeo di monitoraggio Copernico, ha elaborato i disastrosi dati sugli incendi, secondo i quali la Sicilia è stata nel 2017 la regione italiana più colpita dai roghi, con più di 25.000 ettari di biodiversità andati in fumo.

Nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci il Sindaco di Palermo consegna Palazzo Gulì al Centro Impastato per "No Mafia Memorial"

Inaugurazione del "No Mafia Memorial" - ph. M. Vera Genchi

Proprio nel giorno del 26° anniversario della strage di Capaci, No mafia Memorial, il progetto del Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato per la realizzazione di un Memoriale-laboratorio della lotta alla mafia, ha compiuto un nuovo decisivo passo. Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’Assessore alla rigenerazione urbanistica e urbana Emilio Arcuri hanno consegnato al Centro Impastato i locali di Palazzo Gulì, sull’antico Cassaro, via principale della Palermo storica. "A quarant’anni dalla morte di Peppino Impastato e nell'anno in cui Palermo è Capitale della Cultura - ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando - l'avvio di questa nuova avventura è un momento importante. Quello straordinario patrimonio di conoscenza, memoria e cultura rappresentato dal Centro Siciliano di Documentazione, diviene il seme su cui far nascere conoscenza, memoria e cultura collettiva. Il Comune ha sposato il progetto fin dalle prime battute, cercando e trovando strumenti e soluzioni perché potesse concretizzarsi nel modo migliore. Il No mafia Memorial, nel cuore del percorso Arabo-Normanno, diverrà certamente uno dei luoghi più conosciuti e visitati di Palermo, perché ancora una volta sia chiaro come Palermo è capace di legare la propria storia, per quanto dolorosa possa essere, alla costruzione del proprio futuro."

giovedì, maggio 24, 2018

Quel feeling mafia-politica Minniti: “Sciolti 37 Comuni”. La mappa delle infiltrazioni


Salvo Palazzolo
Da Corleone a Camastra da Castelvetrano a Trecastagni, così i clan fanno affari e a volte eleggono i loro uomini
«Se non combattiamo il rapporto fra mafia e politica, non combatteremo mai fino in fondo le mafie» . Il ministro dell’Interno Marco Minniti parla con la sua solita schiettezza. Nell’aula bunker dove si commemorano le vittime della strage di Capaci, va dritto al cuore della questione mafiosa. « Sciogliere i Consigli comunali infiltrati è stato il primo anello del percorso — dice — il governo ne ha sciolti 37 in 16 mesi». L’ultimo provvedimento in Sicilia ha riguardato Trecastagni, in provincia di Catania: i boss dei clan Cappello e Laudani gestivano in grande tranquillità gli appalti per lo smaltimento dei rifiuti. A fine aprile era toccato al Comune di Bompensiere, nel Nisseno: secondo la ricostruzione degli ispettori del Viminale, sarebbe stato sotto l’influenza mafiosa già dal 2008. Qualche giorno prima, era stato sciolto Camastra, in provincia di Agrigento: le intercettazioni dicono che il clan guidato da Rosario Meli avrebbe addirittura designato un candidato di fiducia al Consiglio comunale. La lista dei Comuni siciliani finiti sotto l’ipoteca mafiosa ha altri due nomi inseriti nel 2017: Borgetto, in provincia di Palermo, e Castelvetrano, la roccaforte del superlatitante Matteo Messina Denaro, nel Trapanese. Nel 2016 erano stati sciolti Corleone e Palazzo Adriano, dopo le indagini dei carabinieri che avevano svelato il grande attivismo degli eredi di Riina e Bagarella: il reggente della famiglia era l’insospettabile custode dello stadio, nel suo ufficio si tenevano i summit.

La strage dell'8 luglio 1960. La Cgil rievoca domani la rivolta di Palermo in un confronto con i ragazzi del liceo classico Vittorio Emanuele II

La prima pagina de L'Ora sui fatti
dell'8 luglio 1960
Partecipano lo storico Carlo Marino e il sindaco Leoluca Orlando 
Palermo 24 maggio 2018 – Rievocazione dei fatti dell'8 luglio del 1960 a Palermo con gli studenti del liceo classico Vittorio Emanuele II. All'iniziativa, che si terrà domani, venerdì 25 maggio, presso l'aula magna dell'istituto, con la partecipazione degli alunni di due classi del quarto anno, interverranno il dirigente scolastico Rita Coscarella, il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Francesco Piastra, lo storico Carlo Marino, il sindaco Leoluca Orlando, il segretario generale della Fillea Cgil Sicilia Francesco Tarantino. Conclude il segretario generale della Cgil Palermo Enzo Campo. Nell'ambito del convegno, saranno premiati i tre lavori migliori degli studenti scelti da una commissione.

Palermo, oggi all'Istituto Gramsci sarà presentato il libro di Pippo Oddo “Il miraggio della terra in Sicilia. Dalla belle époque al fascismo (1894-1943)”

DINO PATERNOSTRO
Pippo Oddo ama la Sicilia degli umili, di coloro che non facevano ma subivano la storia, dei braccianti e dei contadini poveri. E all’epopea dei braccianti e dei contadini poveri siciliani sta dedicando quattro corposi volumi, per raccontarla dalla metà del 1700 fino agli anni ’60 del ‘900. Oggi pomeriggio all’Istituto Gramsci di Palermo sarà presentato il terzo volume dal titolo: “Il miraggio della terra in Sicilia. Dalla belle époque al fascismo (1894-1943)”. A Pippo Oddo, che è stato un importante dirigente sindacale della Cgil palermitana e siciliana, non sfugge che la questione agraria è stata al centro degli ultimi due secoli della storia della Sicilia. Ed ha perfettamente chiaro che gli esiti delle lotte per la terra hanno condizionato fortemente – nel bene e nel male – la società isolana.

mercoledì, maggio 23, 2018

Corleone, il memorial in ricordo di Giuseppe Letizia


Nell’ambito delle iniziative poste in essere dalla Commissione Straordinaria, nella considerazione che anche lo sport, in particolare il gioco di squadra, possa contribuire al sostegno ed alla diffusione dei valori della legalità, è stata organizzata la II edizione del “Memorial in ricordo di Giuseppe Letizia”, vittima innocente di mano mafiosa. L’iniziativa si svolgerà sabato 26 maggio 2018 alle ore 11,00 presso il Centro Polivalente, struttura sportiva realizzata con i fondi del PON Sicurezza e già dedicata alla giovane vittima. La manifestazione prevede lo svolgimento di un torneo di calcio a 6 riservato alla categoria ‘piccoli amici’ ed a seguire un incontro di calcio tra l’Associazione magistrati di Palermo e rappresentative di giornalisti e delle Forze di Polizia, con il coinvolgimento delle scolaresche e dei giovani cittadini.

Palermo, il giorno di Falcone: cinquemila sotto l'albero intitolato al magistrato

La folla sotto l'albero Falcone
Sbarcati mille studenti. Maria Falcone: "Non abbiamo ancora vinto". Poi il raduno nell'aula bunker. Il procuratore nazionale Cafiero: "I partiti hanno dimenticato il tema della lotta ai clan". Ayala: "Giovanni e Francesca mi hanno cambiato la vita"
Quando le lancette dell'orologio segnano le 17,58 - ora della strage di Capaci - gli studenti, i cittadini e i rappresentanti del mondo delle istituzioni (cinquemila, secondo la questura) sono arrivati da poco sotto l'albero di via Notarbartolo intitolato a Falcone. E scatta il minuto di silenzio in ricordo del magistrato ucciso 26 anni fa. “Giovanni e Paolo”, hanno urlato poco prima in coro gli oltre tremila studenti, scout e cittadini che da via D’Amelio si sono messi in cammino nell’anniversario della strage di Capaci. Ad aprire il corteo lo striscione “Insieme per non dimenticare”, dietro tanti palloncini tricolori. Un altro gruppo è partito dall’aula bunker del carcere Ucciardone e si riunirà con l’altro spezzone sotto l’albero Falcone in via Notarbartolo. Fra gli studenti per strada anche i mille giovani sbarcati stamane al porto di Palermo dalla Nave della legalità, salpati ieri sera da Civitavecchia per ricordare, nel giorno del ventiseiesimo anniversario della strage di Capaci, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Ad attenderli sul molo molti studenti delle scuole di Palermo, e, tra gli altri, il presidente della Camera, Roberto Fico, Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della Fondazione Falcone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm.

Mons. Michele Pennisi: "Vincere la mafia con la conversione!"

La stele commemorativa di Falcone nel luogo della strage
MONS. MICHELE PENNISI
Il 9 maggio scorso noi vescovi delle Chiese di Sicilia abbiamo pubblicato una  lettera dal titolo “Convertitevi” per prolungare l’eco dell’appello alla conversione rivolto da san Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi, venticinque anni fa, alle persone che sono coinvolte nelle trame mortali e peccaminose dell’organizzazione mafiosa. Nel documento è contenuto il ricordo delle vittime della mafia, definite ad Agrigento da Papa Wojtyla, "martiri della giustizia e indirettamente della fede". 
 Ai familiari di questi "eroi della legalità", che hanno offerto un prezioso contributo per il bene comune e un futuro migliore della nostra società, abbiamo espresso profonda condivisione per il loro dolore e un sincero sentimento di gratitudine per il loro amore verso la Sicilia e per le fiducia che essi hanno riposto nella "vera giustizia". Abbiamo ribadito l’incompatibilità tra il Vangelo e la mafia e riaffermato che i mafiosi sono pubblici peccatori, giacché oppongono un "rifiuto gravemente reiterato nei confronti di Dio e degli esseri umani, che sono a sua immagine e somiglianza".

La Cgil di Palermo partecipa al corteo in memoria di Giovanni Falcone e degli agenti di scorta


(AdnKronos) - Ci sarà anche la Cgil oggi, nell'anniversario della strage di Capaci, al corteo in memoria del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. "Saremo presenti con il nostro striscione, come facciamo da alcuni anni, con tutte le nostre categorie, espressione di una organizzazione che ha sempre contrastato la mafia e la sopraffazione a viso aperto, pagando un prezzo di sangue altissimo - dichiara il segretario generale della Cgil Palermo, Enzo Campo -. La memoria per noi non si esaurisce nel ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, nel giorno del loro anniversario, ma continua a essere una delle basi del nostro impegno antimafia, di un'antimafia militante e quotidiana, fatta nei posti di lavoro". "Ce lo richiedono i nostri tanti dirigenti sindacali uccisi - aggiunge -, molti dei quali non hanno avuto mai giustizia, e tutti gli uomini caduti nella lotta contro la mafia. Tenere viva la memoria, che stiamo coltivando anche con un calendario dei nostri caduti, per noi è un dovere civico, un argine al ripetersi di altre tragedie. Domani saremo come sempre presenti con la nostra storia, i nostri principi e la nostra identità". 
(Loc/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222)


martedì, maggio 22, 2018

23 maggio, anniversario della strage di Capaci. Malgrado tutto è necessario commemorare

Una drammatica immagine della strage di Capaci del 23 maggio 1992

Massimo Lorello
L’arresto dell’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante, seconda mazzata sul mondo dell’antimafia dopo lo scandalo della giudice Silvana Saguto, ha fatto passare a qualcuno (probabilmente a più di qualcuno) la voglia di partecipare alla commemorazione della strage di Capaci. Sull’argomento, il dibattito va avanti da qualche giorno con idee contrapposte (vado/non vado) entrambe in buona parte condivisibili. Tuttavia, è giusto partecipare. Perché il corteo che ogni 23 maggio raduna migliaia di persone non è un tributo ai magistrati, ai politici, ai cantanti che si avvicendano sul palchetto allestito in via Notarbartolo. È un omaggio a Giovanni Falcone e a tutte le vittime della mafia. Gli studenti che arrivano da ogni parte d’Italia per sfilare a Palermo il 23 maggio, lo fanno con la candida intenzione di conoscere la terra di Falcone.
Poco o nulla sanno delle autorità che partecipano alla commemorazione. E probabilmente non gliene può importare di meno.
La Repubblica Palermo, 22 maggio 2018

A Corleone il cronista antimafia Borrometi. Ai giovani: «Basta mafia, siete voi Corleone»



Per Borrometi «l’informazione rende liberi e consente di scegliere da che parte stare»
Corleone, 21 maggio 2018 – Una preziosa testimonianza è stata quella di Paolo Borrometi oggi a Corleone. Il paese ormai ex culla di Cosa nostra e dove si respira un’aria nuova. Ne sono consapevoli soprattutto i giovani corleonesi, che stamattina hanno accolto il giornalista ragusano, all’interno dell’auditorium della scuola Don Colletto. Quella del giornalista, coraggioso direttore del giornale on line La Spia e collaboratore dell’Agenzia Agi, è stata una pura testimonianza di legalità e nient’altro. Borrometi, sul quale esisteva un piano di uccisione studiato dalla mafia di Pachino, non ha usato mezzi termini per raccontare ai liceali la propria esperienza da cronista di provincia, nata da una passione, quella di fare informazione, che si è trasformata poi in un incubo, in seguito alle minacce di morte e all’intenzione dei mafiosi di Pachino di «toglierlo di mezzo». Un incubo – Borrometi non nasconde di aver avuto paura – che però, oggi gli dà la spinta a perseverare nei racconti sui fatti e sulle vicende in maniera normale, come un normale cronista è chiamato a fare. LEGGI TUTTO

Grazie, Paolo Borrometi!

Paolo Borrometi e Dino Paternostro
DINO PATERNOSTRO
Voglio ringraziare Paolo Borrometi per le parole di stima che ha avuto nei miei confronti, ieri mattina, durante l’incontro avuto con gli studenti di Corleone. E per aver voluto dire - chiaro e forte - ai nostri giovani: «Basta mafia, siete voi Corleone». Gli avevo scritto una lettera aperta di benvenuto a Corleone. Adesso gli voglio dire che la stima sicuramente è reciproca. E che gli studenti di Corleone gli sono grati per la sua testimonianza e per i suoi incoraggiamenti. Meno male che questa nostra terra di Sicilia, così martoriata dalla mafia e dal malaffare, riesce ancora a “produrre” giovani forti eticamente e motivati professionalmente come Paolo, in un settore così importante della vita sociale e civile come l’informazione! Non vuole essere un eroe Paolo, l’ha detto chiaramente ieri. Certo che non lo deve essere: gli eroi si ammirano, ma poi – proprio perché sono eccezionali e irraggiungibili – vengono lasciati soli e al loro destino. Paolo dev’essere uno di noi. Uno che ha paura dei mafiosi, ma ha anche tanta dignità. Come tanti di noi. Uno che teme per la sua incolumità, ma che vuole potersi continuare a guardare allo specchio. Come tanti di noi. Giovani come Paolo fanno parte di quell’esercito di cui ha bisogno la Sicilia (ma anche l’intero nostro Paese) per battere mafia e malaffare. Grazie, Paolo, per essere stato con i giovani di Corleone ieri. Grazie delle tue parole e… della tua amicizia. (dp)


il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando consegna al Centro Impastato i locali di Palazzo Gulì, sede di No mafia Memorial

Palazzo Gulì, in corso Vittorio Emanuele a Palermo

La consegna avverrà mercoledì 23 maggio alle ore 14,30 Palermo, Corso Vittorio Emanuele, 353
A Palazzo Gulì, sull'antico Cassaro, via principale della Palermo storica e oggi dell'Itinerario arabo normanno recentemente iscritto nella Lista del Patrimonio Unesco, nasce la nuova istituzione culturale che racconta il forte impatto che la mafia ha avuto sulla società, ricostruisce la storia dell'associazione mafiosa e delle lotte contro di essa, dà voce alle diverse narrazioni oltre i luoghi comuni, propone riflessioni e chiavi interpretative ai palermitani e al pubblico italiano e internazionale che visita la Città. Uno spazio dove far nascere nuove idee e nuove pratiche di liberazione dalla mafia per formare una nuova identità collettiva e contribuire a costruire il cambiamento sociale. No mafia Memorial, voluto dal Centro Impastato e dal Comune di Palermo, condiviso da partner nazionali come la Rai e Banca Etica, è sostenuto da una rete di soggetti del Terzo settore, da AddiopizzoCasa Memoria Felicia e Peppino Impastato e da oltre 150 familiari di vittime, studiosi, docenti, magistrati, giornalisti, rappresentanti di associazioni, fondazioni.

Lega-M5S al governo contro l’acqua pubblica. Un contratto che nega i diritti e “premia” i più ricchi


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Il “contratto di governo” M5S-Lega sull'acqua è solo uno specchietto per le allodole e non rispetta assolutamente il referendum del 2011. 
Come Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, promotori del referendum sull'acqua e sui servizi pubblici del 2011, intendiamo esprimere una nostra valutazione in primo luogo perchè viene esplicitamente toccato il tema della gestione del servizio idrico. Inoltre, poiché riteniamo che l'acqua e la sua gestione pubblica e partecipativa costituiscano un paradigma di un altro modello di società da cui risulta per noi imprescindibile prendere parola anche sull'impianto complessivo delle scelte di governo. 

Corleone e la corsa di San Leoluca, eredità immateriale della Regione Siciliana


Programma Convegno su S. Leoluca – Complesso Monumentale Sant’Agostino

Sinistra Comune adotta l'Istituto Gramsci di Palermo come presidio civile e culturale

L'Istituto Gramsci Siciliano
Palermo, 21/05/2018 - "L'Assemblea di Sinistra Comune ha sin dalla sua nascita svolto le sue assemblee presso l'Istituto Gramsci Siciliano. Oggi più che mai sceglie di farlo come segno di attenzione verso la vertenza che vede oggi contrapposti l'Istituto e il Comune di Palermo. Una vertenza che nasce dalla minaccia di sfratto dai Cantieri Culturali, dopo decenni di servizi resi alla citta, per gli oltre 35.000 libri, le decine di migliaia tra documenti e carte originali, collezioni archivistiche, donazioni bibliotecarie che costituiscono il patrimonio del Gramsci. Tra queste i lasciti di Pio La Torre e degli altri principali, numerosi, protagonisti della storia e delle battaglie civili, politiche e sindacali siciliane.Sinistra Comune considera una risorsa inalienabile il servizio che l'Istituto fornisce ai cittadini e alle cittadine, agli studiosi e alle studiose di tutto il mondo attraverso la sua biblioteca: un presidio civile e un bene comune culturale il cui valore è certamente superiore al canone di locazione previsto dal regolamento comunale. E dunque con esso conguagliabile, ai sensi dell'art. 16 dello stesso regolamento, attraverso le numerose, qualificate e documentate attività di servizio rese alla collettività. 

domenica, maggio 20, 2018

Sarà presentato a Palermo il libro di Pippo Oddo "Il miraggio della terra in Sicilia. Dalla belle époque al fascismo (1894-1943)"

La copertina del libro di Pippo Oddo

Giovedi 24 maggio 2018, ore 17,00 nella sede dell’Istituto Gramsci Siciliano, ai Cantieri Culturali della Zisa, sarà presentato il libro di Giuseppe Oddo, Il miraggio della terra in Sicilia. Dalla belle époque al fascismo (1894-1943), terzo di una serie di quattro corposi volumi, aventi come titolo Il miraggio della terra. L’opera racconta cinquant’anni di ansie e speranze dei contadini affamati di terra e di giustizia sociale, la grande emigrazione verso nuovi mondi, il ruolo dei socialisti e dei cattolici, il peso abnorme del latifondo e della mafia, un fiume di sangue proletario e la dittatura fascista. Ne discuteranno con l’autore, il prof. Salvatore Nicosia, presidente dell’Istituto Gramsci Siciliano, gli storici Amelia Crisantino e Giuseppe Carlo Marino, Fulvio Fammoni, della Fondazione Di Vittorio e i sindacalisti della Cgil Michele Pagliaro, segretario generale della Sicilia, ed Enzo Campo, segretario generale di Palermo.


L’intervista. Guido Lo Forte: “Cosa nostra riesce a infiltrarsi in modo subdolo nell’antimafia”

Guido Lo Forte in un disegno di Nicolò D'Alessandro
SALVO PALAZZOLO
Ancora oggi, fanno a gara per ribaltare mediaticamente il verdetto contro Giulio Andreotti con tante fake news – dice Guido Lo Forte – ma il sistema di relazioni esterne svelato dal processo, il poli-partito della mafia trasversale evocato dal generale Dalla Chiesa, probabilmente esiste ancora e s’è di nuovo inabissato». Passato e presente si intrecciano in modo continuo nel libro che il pubblico ministero del caso Andreotti, oggi in pensione, ha scritto con l’ex procuratore capo di Palermo Giancarlo Caselli. Si intitola “La verità sul processo Andreotti” (Laterza).

Verso il 23 maggio. Fiammetta Borsellino e i non-eroi di un’antimafia senza tifo né icone

Fiammetta e Paolo Borsellino

PIERO MELATI
Quanto la storia di una città può influire su un festival dedicato ai libri e alla cultura? E quanto libri e cultura possono incidere positivamente sui nodi più scottanti di una città? Fiammetta Borsellino sarà ospite della nona edizione di Una Marina di Libri (dal 7 al 10 giugno). Nel pomeriggio di venerdì 8, dal palco centrale dell’Orto botanico, si rivolgerà in assoluta libertà ai giovani di Palermo. Una presenza che noi di Marina avevamo cercato, prima che Fiammetta Borsellino confermasse con una lettera a Repubblica i suoi due incontri in carcere con i fratelli Graviano, indicati fra gli ideatori della strage di via D’Amelio. Una presenza la cui importanza, a maggior ragione, confermiamo oggi, alla luce di quegli incontri e delle loro non ordinarie implicazioni.

Claudio Fava: “Mafia e corruzione combattiamole prima degli arresti”


CLAUDIO REALE
Invoca un’antimafia che accantoni le autocertificazioni, ma anche una nuova legge sui finanziamenti delle campagne elettorali. E poi Claudio Fava, neo-presidente della commissione Antimafia dell’Ars, annuncia che il 23 maggio parteciperà alla commemorazione della strage di Capaci, ma non per parlare: «La memoria di Giovanni Falcone — dice — va portata avanti soprattutto il 24 maggio, il giorno dopo. Basta con le passerelle, con le scorte usate come status symbol». Ma soprattutto il politico catanese — figlio di Pippo Fava, fondatore de I Siciliani e vittima di Cosa nostra — in commissione vuole portare «un approfondimento su come mafia e corruzione hanno distorto i processi di spesa, gli appalti, anche l’organizzazione della Regione. Il primo compito è partire dalle vicende giudiziarie di questi giorni, prendendo spunto dal grande interrogativo di fondo».
Quale?

sabato, maggio 19, 2018

Lettera aperta a Paolo Borrometi: "Benvenuto a Corleone!"

Paolo Borrometi
di DINO PATERNOSTRO
Caro Paolo,
sono contento di poterti incontrare lunedì prossimo nell'aula magna del liceo di Corleone, dove si svolgerà il dibattito "Legalità e libera informazione". Insieme agli studenti di Corleone e ai rappresentanti delle istituzioni cittadine, ti manifesterò la stima e l'apprezzamento per l'importante lavoro di informazione che svolgi e la solidarietà piena e incondizionata per le minacce a cui troppo spesso vieni sottoposto. Fare vera informazione non è facile in nessuna parte del mondo. In Sicilia lo è meno di tanti altri luoghi. Lo sai tu e, purtroppo, lo so anche io. Tanti anni fa, nel lontano 1989, insieme ad un gruppo di giovani abbiamo dato vita ad un giornale locale - "Corleonese Notizie" (poi diventato "Città Nuove") - per sostituire la sub-cultura dell'omertà con la cultura della parola. Una scelta apprezzata da tanti corleonesi e siciliani onesti, ma che infastidì i mafiosi e i loro amici. Infatti, la notte tra il 16 e il 17 aprile 1991, i locali della nostra redazione, siti nella centralissima via Bentivegna, furono dati alle fiamme. Per noi fu uno shock, ma grazie alle tante solidarietà continuammo ad operare a Corleone, facendo finta di vivere a Stoccolma.

Corleone, sulle orme di San Bernardo...


Il Comitato Animosa Civitas Corleone, con il Patrocinio del Comune di Corleone, in Collaborazione con il Comitato Venerdì Santo, Confraternita San Bernardo da Corleone, Vie Sacre di Sicilia e Cavallo Club Corleone di Roberto Puccio organizza un convegno per il giorno 26 maggio 2018 alle ore 18:00 presso il Complesso monumentale S. Andrea - auditorium “Ugo Triolo” dal titolo: “Sulle Orme di San Bernardo” – Cammini di fede, arte e natura. L’iniziativa nasce dall’esigenza di raccontare i luoghi in cui visse San Bernardo, al secolo Filippo Latino, attraverso un itinerario naturalistico religioso che parte da Corleone per raggiugere i vari conventi in cui visse il santo nel lungo peregrinare.


venerdì, maggio 18, 2018

Zen, la Cgil sul centro per i migranti. “No a un ghetto dentro un ghetto, portiamo allo Zen uffici, scuole, università e musei. Le periferie attendono i piani di rigenerazione”

Il quartiere dello Zen di Palermo

La Cgil sulla vicenda sollecita un incontro tra istituzioni e associazioni
Palermo 17 maggio 2018 – Sulla realizzazione di una struttura per migranti allo Zen prende posizione la Cgil Palermo. “Il recupero delle periferie, che tutte le borgate di Palermo attendono da tempo, passa da progetti di rigenerazione non da progetti che aggiungono marginalità a marginalità. Lo Zen – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, la segretaria della Camera del Lavoro dello Zen Alessia Gatto e la responsabile migranti dell Cgil Palermo Bijou Nzirirane - non ha bisogno di un ghetto dentro un altro ghetto ma di interventi per rispondere alla domanda di riqualificazione amministrativa, sociale, culturale, ambientale. Per ricucire il sistema delle periferie con il resto della città, e contrastare l'esclusione sociale, bisognerebbe aprire allo Zen sedi di uffici amministrativi, distaccare scuole, dipartimenti universitari, spazi per musei. I finanziamenti che servono sono quelli attesi per il piano periferie, per portare avanti il percorso virtuoso che vede da anni impegnate sul territorio le associazioni che lavorano per la rinascita dello Zen”.

Palermo, radici e modernità nell'opera poetica di Giuseppe Giovanni Battaglia


giovedì, maggio 17, 2018

Commissione Antimafia Ars, Fava eletto presidente: per lui 11 voti su 12 deputati

Claudio Fava

Claudio Fava è stato eletto presidente della commissione Antimafia in Sicilia. E per lui è stato quasi un plebiscito visto che ha ottenuto 11 voti sui 12 deputati presenti in commissione (in totale sono 15). Un voto è andato a Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd. Era stato lo stesso Lupo a chiedere l'insediamento della commissione durante la seduta. "E' importante - ha detto - che l'Assemblea sia rappresentata anche dal punto di vista istituzionale sul terreno del contrasto alla mafia".

Il giornalista Paolo Borrometi incontra gli studenti di Corleone


Il CIDMA - Corleone, Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e i Movimento Antimafia di Corleone, ha organizzato lunedì 21 maggio alle ore 11,30 un incontro con il giornalista Paolo Borrometi presso l'auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore "Don Colletto", con la partecipazione quali relatori anche di Beppe Giulietti, Giulio Francese, Laura Biffi (Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente). 
Lo scopo è quello di promuovere un ampio dibattito, alla presenza dei giovani studenti di Corleone, sul tema " Legalità e libera informazione", argomento di drammatica e quotidiana attualità nei nostri territori. 
All’incontro, che vedrà presenti anche i componenti della Commissione Straordinaria, prenderanno parte il Presidente del Direttivo del CIDMA, Dott. Vincenzo Oliveri - Sindaco di Villabatei, e il Presidente del Comitato scientifico dello stesso CIDMA, dott.ssa Caterina Greco.
Grazie alla viva voce di protagonisti tanto qualificati, i giovani corleonesi potranno trarre dal dibattito elementi di approfondimento e stimoli fecondi per la loro formazione culturale.
La cittadinanza è invitata a partecipare.

Sciara, la Cgil e il Comune hanno ricordato Salvatore Carnevale

Ieri a Sciara la Cgil e l'Amministrazione comunale hanno ricordato
il dirigente sindacale Salvatore Carnevale, assassinato dalla mafia il
16 maggio 1955. (Ph. un momento della commemorazione)

martedì, maggio 15, 2018

I retroscena del distacco di Leonardo Sciascia dai comunisti, dopo la sua elezione a consigliere comunale a Palermo


Comizio di Leonardo Sciascia a Corleone. Era il 12 giugno 1976
AGOSTINO SPATARO
RICORDI. I retroscena del distacco di Leonardo Sciascia dai comunisti, dopo la sua elezione a consigliere comunale a Palermo. La stagione di Occhetto a Palermo, i progetti di rinnovamento, la delusione per la nascita della società che avrebbe dovuto gestire i giacimenti di salgemma. Memorie e ricostruzione di Agostino Spataro, ex parlamentare del Pci
Leonardo Sciascia e il PCI. Con questo partito, specie a livello siciliano, lo scrittore ebbe una relazione lunga e intermittente che si romperà nella seconda metà degli anni ’70 quando, nel volgere di quattro anni, (1975-79) passò da consigliere comunale di Palermo eletto nelle liste del Pci a deputato radicale.

Salvatore Carnevale, domani il 63° anniversario del suo assassinio per mano mafiosa. La Cgil lo ricorda a Sciara con un'iniziativa


Palermo 15 maggio 2018 - Il 16 maggio 1955 la mafia uccideva Salvatore Carnevale, socialista, sindacalista della Cgil, fondatore e segretario della Camera del lavoro di Sciara (Palermo). Domani la Cgil lo ricorda alle 10,30 a Sciara con la deposizione di una corona di fiori sulla tomba e gli interventi di Dino Paternostro, responsabile del dipartimento Legalità, Salvatore Rini, sindaco di Sciara, Enzo Campo, segretario generale della Cgil Palermo. Saranno presenti i familiari di Salvatore Carnevale.

lunedì, maggio 14, 2018

Accadde oggi: 14 maggio 1964, a Corleone viene arrestato il latitante Luciano Liggio

L'arresto di Luciano Liggio nella casa di cortile Magiameli a Corleone

di CARMELO CARBONE
14 maggio 2018 - Giovedi 14 maggio 1964. Luciano Liggio è latitante da 16 anni.
Corleone, giovedì 14 maggio 1964 ore 8,00 del mattino al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Corleone, diretto dal Commissario Capo dott. Angelo Mangano, arriva una soffiata: “Liggio è nascosto Ciaculli”.Quel 14 maggio è una giornata dal tempo incerto, vento, nuvole e sole. Alle 11 del mattino la borgata palermitana di Ciaculli è letteralmente assediata da centinaia di carabinieri e poliziotti. Obbiettivo: la villa dei La Rosa, luogo dove, stando alla “soffiata”, sarebbe nascosto Liggio. Sul posto, è presente lo stato maggiore delle forze dell’ordine, il questore di Palermo Melfi, i vice questori, Gambino e De Francesco, il commissario Mangano, altri ufficiali dell’Arma e anche alcune squadre dei Vigili del Fuoco.

“Salvatore Carnevale, eroico compagno ucciso dalla mafia”. Un inedito di Di Vittorio

Salvatore Carnevale
di ILARIA ROMEO
Il 16 maggio 1955, la mafia uccide Salvatore Carnevale, socialista, sindacalista della CGIL, fondatore e segretario della Camera del lavoro di Sciara (Palermo). A poco meno di due mesi dall’omicidio, il 7 luglio 1955, Giuseppe Di Vittorio, segretario generale della CGIL, scrive a Francesca Serio in Carnevale, mamma di Salvatore. Recita la lettera conservata nei locali dell’Archivio storico CGIL nazionale e ad oggi ancora inedita:“Cara compagna, scusami innanzi tutto se non ti ho scritto prima d’ora. La Segreteria confederale ha esaminato la particolare situazione economica della tua famiglia causata dalla morte del caro ed eroico compagno Salvatore Carnevale, assassinato dalla mafia perché difensore accanito e fedele della causa dell’emancipazione del lavoro.