venerdì, giugno 30, 2017

Palermo. Troppo caldo, nei cantieri edili operai in sofferenza

I sindacati chiedono l'attuazione delle misure di sicurezza previste nel caso di elevate temperature
Palermo 29 giugno 2017 – Temperature elevate, lavoratori edili in sofferenza nei cantieri all'aperto. Feneal, Filca e Fillea di Palermo, in considerazione dell’eccezionale ondata di calore, hanno inviato una lettera a tutte le aziende edili di Palermo e provincia, e per conoscenza allo Spresal, chiedendo di mettere in atto tutte le misure di sicurezza per prevenire lo stress termico dei lavoratori sottoposti all’eccessiva esposizione alle alte temperature.

Si chiede, tra le misure indicate nella lettera, anche la possibilità di ricorrere alla sospensione delle attività allorquando la temperatura superi i 34°, di attuare delle pause nelle ore più calde o, nei casi estremi, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria per avverse condizioni meteo. La valutazione dei rischi per i lavoratori e dei rimedi spetterà al responsabile della sicurezza aziendale in raccordo con i Rls, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. “L'esposizione al caldo di questi giorni è stata forte. In diversi cantieri, soprattutto quelli impegnati nei lavori stradali, i lavoratori hanno sofferto molto – dichiarano Ignazio Baudo, Paolo D'Anca e Francesco Piastra per Feneal, Filca e Fillea – Nei cantieri devono essere predisposti luoghi ombreggiati in cui svolgere le pause di lavoro e devono essere installati dispensatori di acqua fredda potabile”.
I sindacati degli edili sollecitano le aziende, in previsione di una estate torrida, a rispettare le misure di sicurezza previste dal testo unico. “Le aziende, in attuazione della legge 81 del 2008 dovrebbero redigere un piano e prevedere le misure per evitare rischi durante le ondate di calore – aggiungono Baudo, D'Anca e Piastra - C'è ancora una scarsa sensibilità rispetto a questo problema. Vigileremo e eventualmente segnaleremo agli organi di vigilanza eventuali inadempienze che potrebbero pregiudicare la salute dei lavoratori”.  


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