venerdì, marzo 03, 2017

La nuova mafia di Corleone. Sei condanne, 15 anni a Lo Bue

Rosario Lo Bue
E' indicato dagli inquirenti come il nuovo capomafia erede di Riina e Provenzano
PALERMO - L'elenco delle condanne si apre con quindici anni per Rosario Lo Bue, indicato come il nuovo capomafia di Corleone. E prosegue con Vincenzo Pellitteri (10 anni), Pietro Pollichino (6 anni e 8 mesi), Salvatore Pellitteri del '76 (8 anni e 8 mesi), Roberto Pellitteri (9 anni), Salvatore Pellitteri del '92 (9 anni).
Classe 1953. Pastore di professione. Rosario Lo Bue incontrava i suoi uomini in campagna mentre pascolava gli animali e predicava la pace in nome di Dio. Secondo i carabinieri del Gruppo Monreale era un capomafia all'antica. L'indagine coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Sergio 
Demontis, Caterina Malagoli e Gaspare Spedale offrì lo spaccato di una mafia che guardava al passato per serrare i ranghi.
Rosario Lo Bue è fratello di Calogero Giuseppe, arrestato nell'aprile del 2006 perché era uno dei “vivandieri” di Bernardo Provenzano. Nei guai Rosario c'era finito la prima volta nel 1997, anche lui per avere aiutato il padrino a nascondersi. Ma è nel 2008, neri giorni del maxi blitz Perseo, che la sua figura emergeva con prepotenza. Nel tentativo di ricostruire la Cupola a Corleone avevano deciso di schierarsi al fianco di Palermo. I viddani scendevano a patti con i palermitani che tre decenni prima Riina e Provenzano avevano spodestato con il piombo. Solo che le dichiarazioni allora furono dichiarate nulle per un vizio formale. L'anno scorso sono scattate di nuovo le manette.

A Corleone si viveva nel mito di Totò Riina e Binu Provenzano. Si sentivano onnipotenti e vaneggiavano di assassinare l'allora ministro dell'interno Angelino Alfano ("se c'è l'accordo gli 'cafuddiamo' una botta in testa") perché lo consideravano responsabile dell'aggravamento del carcere duro che tanto li spaventa. Avrebbero voluto riservargli la stessa tragica sorte toccata a John Fitzgerald Kennedy, il presidente degli Stati Uniti. I carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Monreale e della compagnia di Corleone arrestarono Lo Bue assieme agli uomini che avrebbe scelto per guidare i clan di Chiusa Sclafani e Contessa Entellina, dove l'anziano capomafia, stanco e malato, si era defilato per fare largo ai giovani. La sentenza in abbreviato è del giudice Fabrizio La Cascia.
LiveSicilia.it, 3 marzo 2017

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