lunedì, febbraio 06, 2017

Totò Cascio "Ambasciatore dell'Identità Territoriale"

Philippe Noiret e Totò Cascio in una scena
del film "Nuovo Cinema Paradiso"
A   Totò Cascio, l'attore-bambino di "Nuovo Cinema Paradiso" di Peppuccio Tornatore,  il riconoscimento di "Ambasciatore dell'Identità Territoriale" del percorso Borghi GeniusLoci De.Co. della Libera Università Rurale dei Saperi & dei Sapori OnlusGli ambasciatori dell’identità territoriale, sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore  e del viaggiante, che ritrova  un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari. Il prestigioso riconoscimento è stato conferito negli anni passati alle Miss Italia 2012 e 2014, a Miss Mondo Sicilia 2016, alle Miss Nebrodi 2014-2015-2016, a Natale Giunta, Diego Planeta, Antonio Presti, Giada Bellanca e alla cardiochirurgo Linda Pisano.
Lasciare la propria terra per inseguire il sogno di una realizzazione lavorativa, spesso comporta dei sacrifici, delle rinunce. Vi ricordate ‘Nuovo Cinema Paradiso’, quel bambino che fece tenere incollati milioni di telespettatori in tutto il mondo, il piccolo Totò? Lui inseguì un sogno, quello di diventare un regista famoso e di lasciare a malincuore i suoi affetti, il suo grande amore, Elena. Passano trent’anni e Salvatore, diventato un affermato regista, torna nel suo piccolo paese siciliano e  trova tutto cambiato.


Philippe Noiret e Totò Cascio
Un film struggente, malinconico, accompagnato dalla colonna sonora firmata Ennio Morricone, che costò nel 1990 l’Oscar al grande regista Tornatore e a Totò Cascio che ebbe un enorme successo internazionale e la conquista del British Academy of Film and Television Arts nella categoria attore non protagonista (il più giovane a riceverlo) e  tanti premi che susseguirono di lì a poi. Nel cast, il grande Philippe Noiret, scomparso qualche anno fa, che spronava Salvatore a lasciare la propria Sicilia per affermarsi nella vita. Quel tenero bambino, che correva qua e la, con l’accento tipico della sua città natale, Palazzo Adriano, un piccolo centro in provincia di Palermo, con i suoi occhi da cerbiatto, profondi e furbi, il suo sorriso travolgente e la sua genuinità, rimarranno sempre impressi nei cuori e nella mente di chi ha amato questo grandioso film che ha fatto la storia del Cinema.  Un bambino come tanti, che ad otto anni va in terza elementare, gioca a calcio, fa i capricci quando deve fare i compiti e poi di colpo la  sua vita cambia. “Lui è Totò Cascio, l’attore protagonista″. Il fato? Chi lo sa, ma lo stesso Totò ha più volte raccontato che la sua avventura è stata una volontà divina. Quel giorno quando andarono a visitare i bambini a scuola, per cercare un bimbo che facesse contrasto con la “stazza” di Philippe Noiret (Alfredo), un omone alto e robusto, di Totò non c’erano tracce. Sì, perché lui, impaurito dal fatto che, spesso, giravano i medici per i vaccini, si era chiuso in bagno. E mentre stavano per andare via, la supplente urlò: “Un attimo, fermi c’è un altro bambino in bagno”. E poi di colpo a casa da mamma Calogera  e papà Giuseppe: “Mi hanno preso per fare un film”. E come ogni genitore, ad un bambino vivace e pieno di fantasia, la risposta fu: “Ma dai, smettila, non dire stupidaggini!”. Da allora la storia l’avete capita già. Cominciò il primo incontro con Giuseppe Tornatore, che rimase subito colpito da questo bambino vivace che di lì a qualche anno gli avrebbe fatto vincere il premio Oscar ad Hollywood. E cominciarono le riprese.
“Inizialmente fu un disastro – racconta oggi Totò Cascio – era estate, la scuola era finita e io volevo andare a giocare con i miei amici, per me stare lì era una sofferenza. Un giorno feci arrabbiare di brutto Tornatore, perché gli feci ripetere una scena ventimila volte. Lui per spronarmi mi disse: ‘A Roma sono tutti scontenti di te’. Per Roma, lui intendeva la casa di produzione. Lì capii che non era un gioco e di colpo diventai un piccolo uomo. Ero un bambino e come tutti i bambini anch’io volevo sentirmi importante. Tra una pausa e l’altra arrivavano i giochini, le merendine, insomma ero super coccolato da un cast favoloso e indimenticabile. Tutti mi hanno lasciato qualcosa e mi hanno insegnato tanto”.
Un film che inizialmente fu un flop, andò malissimo, uscì con la versione integrale e un po’ forse annoiava. Poi capirono che per portarlo nei festival doveva essere accorciato. Nacque così questa strategia vincente, che li portò ad uno strepitoso successo.
“Girai il mondo e mi divertivo da matti – ricorda Totò cascio -. Per non parlare del Giappone, andavo e  venivo continuamente da lì, per spot pubblicitari e girare nei vari festival. Ero piccolino e prendevo tutto per gioco. Ricordo che i giapponesi mi facevano ridere da matti quando parlavano e allora io gli facevo dire parole in siciliano e poi li registravo”.
Il bambino più  minuto della classe, prelevato per caso in una scuola nell’entroterra siciliano, che diventa una star.  Comincia per Totò l’ascesa, i registi più importanti del mondo lo cercano e lui comincia a girare parecchi film, dieci per l’esattezza. Poi decide di fare una pausa. Pausa, questa, che l’ha portato a diventare un imprenditore di successo. Totò ha investito con le attività commerciali. Ha aperto due supermercati, un ristorante e un bed and breakfast nel cuore della Sicilia. Oggi Totò è un uomo adulto, di grandi valori. Lo guardi e intravedi quel bambino che urlava: “Alfredo, Alfredo”. Lo riconosci subito, basta guardare quei suoi profondi occhi, il suo viso ovale e i lineamenti mediterranei rimasti intatti nel tempo. Totò è sempre quel vivacissimo bimbo, solo con qualche anno in più e quella maturità che gli ha permesso di diventare l’uomo che è oggi.
Un uomo che ha fede, che crede nei veri valori, che non ha mai abbandonato i vecchi amici. Generoso, altruista e con tanta voglia di ripartire da dove ha cominciato.
“All’epoca – ci dice sempre – dopo aver girato tanti altri film, decisi di fermarmi e di pensare alla mia amata Sicilia, per costruire, per creare un futuro, per investire. Oggi sono pronto e maturo per ricominciare”.
Ed in effetti Totò Cascio, si divide tra le sue attività e i tanti inviti in giro per il mondo, tra festival e interviste.  ‘Nuovo Cinema Paradiso’, infatti, a 25 anni dall’Oscar, è capace ancora di emozionare il pubblico americano.
“Qualunque cosa farai, amala, come amavi la cabina del paradiso”. Una frase, questa del film, che Totò ha fatto sua, nella vita di tutti i giorni.


Tratto dall’ Articolo pubblicato su LA VOCE DI NEW YORK, 6 gennaio 2017

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