sabato, dicembre 31, 2016

Il discorso integrale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

IL DISCORSO INTEGRALE DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA    SERGIO MATTARELLA
GUARDA

BUON ANNO AI NOSTRO VISITATORI!

BUON ANNO AI NOSTRO VISITATORI!


Corleone, uno sguardo all'indietro per ... andare avanti!

(Grazie a Gino Di Leo per questa splendida immagine della nostra Corleone)
Pubblichiamo i link di alcuni degli articoli più significativi di Città Nuove 2016.
Un modo per ripassare alcuni eventi dell'ultimo anno, eventi di "ieri"...
 per guardare al futuro... (dp)

CORLEONE. DOPO IL RINNOVO DEGLI ORGANI ADESSO BISOGNA RILANCIARE IL CIDMA!

Finalmente i commissari mettono mano al Cidma. Evidentemente, questo non può che essere solo il primo passo. Adesso bisognerà aprire le porte del Centro a quegli Enti e a quelle Associazioni che con dignità, coraggio (e prestigio) danno il loro (dimostrato, non millantato) contributo nella lotta contro la mafia e per l'affermazione di una cultura della legalità fortemente legata a criteri di giustizia sociale. Senza giustizia sociale, infatti, ha poco senso parlare di legalità. Per Corleone dev'essere un'occasione per aprire le porte al mondo. Infatti, bisogna guardare a livello locale, ma anche a livello nazionale ed internazionale, come si era fatto in origine, quando a Corleone per inaugurare il Cidma era venuto l'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Infine, bisognerà selezionare e scegliere un Comitato scientifico competente e prestigioso, capace di rilanciare la struttura molto oltre il ruolo di "museo della mafia e dell'antimafia" (dp)

Corleone, la Commissione straordinaria rinnova il direttivo del Cidma (Centro di Documentazione sulla Mafia e il Movimento Antimafia)

L'interno del Cidma
Nell'ambito delle attività di governo dell'amministrazione intraprese dalla commissione straordinaria, nei giorni scorsi si è riunita l'assemblea generale dei soci del CIDMA (Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia).
Nell'occasione, insieme ad un riepilogo dell'attuale gestione del centro, si è proceduto al rinnovo del consiglio direttivo che ora risulta composto da cinque membri, di cui tre nominati dalla commissione straordinaria in rappresentanza del Comune di Corleone.

giovedì, dicembre 29, 2016

Via libera dell’Ars alla proroga dei contratti dei precari in scadenza, in arrivo altri precari

Rosario Crocetta
APPROVATA LA NORMA PER PROROGARE I CONTRATTI IN SCADENZA. SARÀ POSSIBILE INGAGGIARE ALTRO PERSONALE
La proroga dei precari storici, certo. Ma anche la possibilità di farne di nuovi, il tutto nel lungo anno elettorale alle porte. Poteva l’Ars non approfittare del ddl “nobile” per garantire ancora due anni certi di contratto a una platea di oltre 20mila precari di enti pubblici e non approfittarne, infilandoci un piccolo comma che consentirà agli stessi enti di assumere nuove persone senza alcun obbligo di concorso e con contratti a tempo? Certo che no, ed ecco che nella legge votata ieri a gran maggioranza a Sala d’Ercole, salta fuori la possibilità di fare questi nuovi contratti in Regione, Comuni e perfino Aziende sanitarie. A nulla è servito un emendamento, presentato dai socialisti e sostenuto dal Movimento 5 stelle, che doveva cancellare questa norma: con voto segreto è stato bocciato.

Orlando già in pista per la corsa al voto tra social network e fondi da trovare

Leoluca Orlando
di SARA SCARAFIA
Un mese esatto, sperando che nel frattempo il quadro sia più chiaro: non solo rispetto agli avversari, ma anche rispetto agli alleati. E intanto al lavoro sulle liste, che saranno almeno quattro, e sui social network. Leoluca Orlando aprirà la campagna elettorale il 29 gennaio, con ogni probabilità al teatro Golden. Il debutto, inizialmente, era stato programmato per domani, in occasione del primo anniversario del tram. Poi la decisione di posticipare al 14 gennaio. Infine, due giorni fa, anche dopo l’esito della direzione provinciale del Pd con il partito spaccato ma orientato a sostenerlo, la decisione di rinviare ancora. Il 29 dunque, ma non oltre: perché questa volta bisognerà trovare gli sponsor che caccino fuori i soldi per finanziare la corsa alla rielezione. Nel 2012 la spesa di 500mila euro — tanto costò la campagna elettorale che lo riportò a piazza Pretoria — fu sostenuta da Italia dei valori. Ma stavolta Orlando corre da solo. E dovrà cercare finanziatori privati. Al momento può contare almeno in parte, e non è poco, sui 600mila euro appena stanziati per la comunicazione istituzionale: risorse che nel 2017 verranno investite per spot, da trasmettere anche al cinema, cartelloni, inserzioni sui giornali e promozione turistica di Palermo all’estero.

I comuni di Corleone e di Palazzo Adriano hanno firmato col Prefetto un protocollo d'intesa per prevenire le infiltrazioni mafiose

Un momento della firma del protocollo d'intesa
antimafia in prefettura a Palermo
IL PROTOCOLLO D'INTESA PER IL CONTROLLO DEGLI APPALTI E LA PREVENZIONE DELLE INFILTRAZIONI MAFIOSE NELLE OPERE DI TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO E' STATO FIRMATO ANCHE DAI SINDACI DEI COMUNI DI ISOLA DELLE FEMMINE, MISILMERI, POLIZZI GENEROSA, TORRETTA E VILLABATE, CHE IN PASSATO ERANO STATI SCIOLTI PER INFILTRAZIONE MAFIOSA
Questa mattina, presso la sede della Prefettura - Villa Whitaker - il Prefetto De Miro ed i Commissari Straordinari dei Comuni di Corleone e Palazzo Adriano, le cui amministrazioni comunali sono state sciolte per mafia rispettivamente con D.P.R. del 12 agosto 2016 e con D.P.R. del 28 ottobre 2016, nonché i Sindaci dei Comuni di Villabate, Torretta, Misilmeri, Isola delle Femmine e Polizzi Generosa hanno stipulato Protocolli di Intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazioni criminali mafiose nell'economia, con particolare riguardo, oltre che ai settori degli appalti e contratti pubblici, per le concessioni edilizie a titolo speculativo e relative opere di urbanizzazione. 

mercoledì, dicembre 28, 2016

L'OSPEDALE DI CORLEONE È "IN SALUTE": ATTIVATO OGGI IL NUOVO LABORATORIO D’ANALISI, IL 16 GENNAIO IL NUOVO PRONTO SOCCORSO

Un momento dell'inaugurazione del nuovo
laboratorio di analisi. Da sx: Giovanni Rà,
Giovanna Volo, Antonio Candela,
Salvatore Strano
SONO 220 MILA L'ANNO GLI ESAMI ASSICURATI DALLO OSPEDALE; DAL 1° DICEMBRE 500 GLI ESAMI DI RADIOLOGIA GARANTITI ALL'UTENZA ESTERNA; CIRCA 1.800 I PAZIENTI RICOVERATI, CON UN INDICE OCCUPAZIONALE SUPERIORE ALL'85%; LA DEGENZA POST-OPERATORIA PER LA COLECISTOCTOMIA AL DI SOTTO DELLA MEDIA NAZIONALE; AUMENTATI DEL 20% I PARTI, DIMINUITI (DAL 27% AL 23%) I TAGLI CESAREI (GUARDA IL VIDEO)
CORLEONE, 28 DICEMBRE 2016 - Sono 220 mila l’anno gli esami che vengono assicurati a degenti ed utenti esterni dal laboratorio d’analisi dell’Ospedale Dei Bianchi di Corleone. La struttura riqualificata e potenziata è stata attivata questa mattina – alla presenza tra gli altri del Direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonio Candela, del Direttore sanitario, Giovanna Volo, e del Direttore amministrativo, Salvatore Strano -  nei nuovi locali del “Corpo A” dell’Ospedale. In una superficie di circa 200 mq. lavorano 3 Dirigenti (2 medici ed un biologo) e 4 Tecnici, che garantiscono tutti gli esami di base anche per le urgenze ed emergenze del nosocomio. Il laboratorio di Corleone, rinnovato ed aggiornato anche dal punto di vista tecnologico, è collegato in rete con gli altri 5 laboratori distribuiti nel territorio dell’Azienda sanitaria provinciale e con l’Unità Operativa di Medicina trasfusionale.

martedì, dicembre 27, 2016

Parroco onora il boss: “Dobbiamo inchinarci al dolore dei parenti”

La locandina-scandalo
MARA CHIARELLI
Bari, bufera per la messa in suffragio di Rocco Sollecito. La questura: rito privato. Il vescovo: grande scandalo. Don Michele rivendica la scelta: nessuno nella Chiesa può vietarmi questa iniziativa. Anche il sindaco contro il prete: assurdo pubblicare un manifesto funebre come questo. L’annuncio del parroco di Grumo Appula, don Michele Delle Foglie, della messa in ricordo del boss Rocco Sollecito, ucciso in Canada sette mesi fa. È bufera sul parroco
BARI. Il parroco è «spiritualmente unito ai familiari residenti in Canada e con il figlio Franco venuto in visita» e invita i cittadini di Grumo Appula a partecipare alla messa in memoria di Rocco Sollecito, boss della ‘ndrangheta ucciso a maggio scorso a Montreal. Accade in Puglia, in un paese di 13mila anime, a pochi chilometri da Bari, dove ieri mattina si sono scatenate le polemiche. Ad accendere la miccia, il parroco della chiesa madre. Don Michele Delle Foglie, nei giorni scorsi, aveva fatto affiggere un manifesto per annunciare la celebrazione organizzata per oggi pomeriggio in suffragio di Sollecito, a sette mesi dal suo omicidio.

LA CONFESSIONE DELLA FIGLIA, LA SINDACALISTA CONCETTA BALISTRERI: “ERA MIO PADRE”

Da sx: Concetta Balistreri, Enzo Campo, Dino Paternostro
Cgil, ricordato alla vigilia di Natale per la prima volta Agostino Aiello, segretario della camera del lavoro di Bagheria, ucciso il 24 dicembre di 40 anni fa. La Cgil chiede di riaprire le indagini sull’omicidio del dirigente sindacale, molto amato e apprezzato dalla gente per le sue battaglie, rimasto senza colpevoli.
Palermo 27 dicembre 2016 - “Agostino era mio padre ma la sua eredità l’ha lasciata non solo a me ma al mondo intero. Non so se sono degna del suo ricordo. So che non disobbedirò mai ai suoi ideali”. E’ con queste parole che Maria Concetta Balistreri, dirigente sindacale della Cgil, ex vice sindaco di Bagheria, ex consigliere provinciale, già segretario della Camera del Lavoro di Bagheria, oggi segretaria dello Spi Cgil Palermo, ha comunicato per la prima volta, svelando il segreto in pubblico, in modo sofferto, di essere figlia di Agostino Aiello, segretario della Camera del Lavoro di Bagheria per 18 anni, ucciso il 24 dicembre di 40 anni fa.

Franca Viola: "Io, che 50 anni fa ho fatto la storia con il mio no alle nozze riparatrici”

Franca Viola oggi
di CONCITA DE GREGORIO
Nel ’67 rifiutò di sposare l’uomo che l’aveva violentata. Il suo coraggio cambiò il codice penale. “Mai avere paura di lottare”
ALCAMO - È di nuovo Natale a casa Viola. In sala da pranzo finiscono il dolce e i racconti il marito, Giuseppe, i due figli, Sergio e Mauro, le nuore. L'unica nipote, tredici anni, è appena uscita per raggiungere gli amici. Una ragazzina bellissima, Sonia: bruna e bianca come sua nonna Franca. "Ha visto com'è cresciuta? Mi ricordo che dieci anni fa, quando lei signora venne a trovarmi, mi trovò che pulivo le scale, di fuori, e quando la feci entrare in soggiorno c'era il triciclo della bambina e i suoi giocattoli a terra. Che vergogna questo disordine, pensai. Ancora me ne dispiaccio. Lei è l'unica giornalista che ho fatto entrare in casa mia, lo sa? Non lo so perché: certe volte è una parola, uno sguardo. Una cosa piccola, è quella che cambia".

La vendetta di Marx. Il Time lo rivaluta: “E’ stato un profeta, le sue previsioni si sono avverate”

Karl Marx
Il settimanale statunitense dedica una lunga analisi alla rivalutazione delle teorie di Marx, da sempre osteggiate dagli Usa. "Se i politici non praticheranno nuovi metodi per garantire eque opportunità economiche a tutti, i lavoratori di tutto il mondo non potranno che unirsi. E Marx potrebbe avere la sua vendetta".
Karl Marx doveva essere morto e sepolto. Il crollo dell'Unione Sovietica e lo sviluppo capitalistico dell'economia cinese sembravano aver messo in soffitta le idee del grande filosofo ed economista tedesco, autore de Il Capitale, vera e propria "bibbia" dei comunisti di tutto il mondo. Eppure, nel pieno della più feroce crisi economica della storia, le idee del grande pensatore stanno tornando in auge. La lettura delle sue opere ha visto un forte balzo, e sempre più spesso economisti anticapitalisti riescono a sviluppare interessanti ragionamenti anche sui media generalisti: cosa che fino a qualche anno fa, quando l'ideologia del libero mercato era al suo apice, sarebbe stato quasi impensabile.

Franca Viola, che nel 1965 da Alcamo in Sicilia fece la storia...

Franca Viola
SAVERIO CIPRIANO
Era il lontano 26 dicembre 1965, Franca Viola di Alcamo aveva 17 anni. Filippo Melodia la rapisce la violenta e la tiene segregata per 8 giorni in un casolare. La legge italiana ammetteva la possibilità di estinguere il reato di violenza carnale in caso di matrimonio “riparatore”: praticamente se Franca avesse sposato il suo rapitore avrebbe salvato il suo onore e quello della sua famiglia. In caso contrario sarebbe stata una “donna svergognata” "disonorata". Franca però si ribella e rifiuta di sposare Melodia, affrontando anche il difficile processo che ne segue (venne anche accusata di complicità con il suo rapitore). Oggi Franca Viola è un simbolo di libertà e dignità per tutte le donne. Ci sono comunque voluti altri 16 anni per l’abolizione della legge sul matrimonio riparatore (avvenuta difatti solo nel 1981, contestualmente alla soppressione di un altro odioso, medioevale istituto, quello dell'ancor più famigerato "delitto d'onore"). Eccola Franca. (dal profilo Facebook di S. Cipriano)

Facebook, c’è un problema: la democrazia. Chiacchierata con il ministro Orlando

Il ministro della giustizia Andrea Orlando
di CLAUDIO CERASA
Dietro alla discussione sulla post verità, c’è un bel dibattito che riguarda l’equilibrio tra disintermediazione e corpi intermedi. Politica fuffa e fake news sono collegate da un filo sottile
Andrea Orlando, ministro della Giustizia, lo dice d’un fiato: “Qui non parliamo di Facebook, qui parliamo del futuro della nostra democrazia”. Che cosa c’entra il futuro di Facebook con il futuro della nostra democrazia? Poco, se si considera Facebook una semplice bacheca costruita su un freddo e innocuo algoritmo. Molto se si considera Facebook lo specchio di un fenomeno culturale che riguarda uno dei grandi temi della nostra epoca politica, ovvero il giusto equilibrio che una società deve trovare tra l’ondata della disintermediazione e la ricerca di nuove e necessarie forme di mediazione.
Negli ultimi mesi, attorno al gran dibattito maturato sull’opportunità che il social network più famoso del mondo sia responsabile o meno dei contenuti che veicola, si sono confrontate tesi differenti tra loro. Ma il punto interessante rispetto alla battaglia di idee su ciò che debba fare Facebook di fronte a una notizia falsa è che in realtà buona parte dei nostri

lunedì, dicembre 26, 2016

La Cgil chiede verità e giustizia per Agostino Aiello

Agostino Aiello
DINO PATERNOSTRO
Quarant’anni sono tanti, troppi. Ma nemmeno quarant’anni possono bastare per convincerci che quello di Agostino Aiello sia stato un tragico ma banale omicidio ad opera di qualche balordo che voleva rapinarlo. E non comprendiamo come mai siano passati 40 anni, senza che un’iniziativa forte sia stata assunta, allora, nel 1976 e negli anni immediatamente successivi, per pretendere che le forze dell’ordine e la magistratura scavassero a fondo sul delitto. Senza accontentarsi di spiegazioni banali, semplicistiche, quasi fatte apposta per chiudere in fretta il caso. Insomma, il tutto assomiglia troppo ad un’opera di depistaggio, com’è accaduto storicamente per tanti omicidi di mafia, camuffati per delitti comuni, beghe di partito, questioni d’onore, terrorismo. Allora ha fatto bene il segretario della Camera del Lavoro di Palermo, Enzo Campo, ad annunciare lo scorso 24 dicembre a Bagheria che la Cgil chiederà alla magistratura la riapertura del caso Aiello. Vogliamo verità. Vogliamo giustizia. Lo dobbiamo ad Agostino e al popolo, a tutti coloro che l’hanno stimato e voluto bene, alla Sicilia democratica degli onesti. (dp)  
CHI ERA AGOSTINO AIELLO?

Agostino Aiello: la cerimonia di commemorazione a Bagheria

L'intervento di Maria Concetta Balistreri
Si è svolta la mattina del 24 dicembre, in via Lo Re, davanti ai locali della Camera del Lavoro di Bagheria, la cerimonia di commemorazione in ricordo di Agostino Aiello, segretario della Camera del Lavoro bagherese negli anni cinquanta, ucciso in circostanze misteriose nel 1976.
«Era mio padre», le parole strozzate in un pianto commosso, sincero, condiviso. Sono le parole pronunciate alla fine di una narrazione precisa e dettagliata da parte di Maria Concetta Balistreri in ricordo di un un uomo simbolo per Bagheria, Agostino Aiello. Sindacalista, politico ma soprattutto uomo di grande coraggio e determinazione schierato dalla parte dei più deboli, degli indifesi. Le sue lotte per restituire dignità ai lavoratori edili, ai braccianti, a chi lavorava nei magazzini di limoni, le sue idee rivoluzionarie e l’impegno rigido per far costruire le case popolari in centro città, per evitare ghettizzazioni ed emarginazioni. L’aiuto scolastico ai figli di chi forse aveva più bisogno che questi ragazzini lavorassero anzichè studiare non sono che alcuni dei passaggi dell’impegno profuso da Agostino durante tutto il suo percorso al servizio degli altri, prima che venisse barbaramente ucciso quaranta anni fa, in un agguato (si disse una rapina) e di cui ancora oggi non si conoscono mandanti ed esecutori. BALISTRERI: IL VIDEO UNO - IL VIDEO DUE - L'ALBUM FOTOGRAFICO

venerdì, dicembre 23, 2016

Palermo, capitale dei giovani che scappano o restano?

di VERDIANA PARASPORO
Palermo ottiene il titolo di "Capitale italiana dei Giovani": si propone alla città l'occasione di mettere in mostra le proprie potenzialità, richiamando a sé i giovani
Un titolo prestigioso che rappresenta per la città una sfida, un'occasione per concretizzare il progetto di crescita, per "cambiare per sempre": dopo la candidatura di febbraio, Palermo diventa "Capitale Italiana dei Giovani 2017"Il popolo del web palermitano si divide nettamente di fronte a questa "vittoria" che ha visto Palermo una delle tre città finaliste insieme a Bari e Venezia. Chi esulta per la notizia, riconoscendo all’amministrazione il merito di aver intrapreso un percorso verso una città sempre più orientata al futuro. Chi invece ironizza su Palermo come la "capitale dei giovani che scappano" dalla mancanza di lavoro, dall’arretratezza. Come già detto però, il titolo non è un premio ma un "progetto" o, più romanticamente, una promessa: si parla quindi della possibilità di mettere in mostra e organizzare le potenzialità della città, promuovere e attivare idee innovative con l’obiettivo di restituire ai giovani un ruolo da protagonisti all’interno della società.

CGIL, BAGHERIA, DOMANI COMMEMORAZIONE PER IL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI AGOSTINO AIELLO, SEGRETARIO DELLA CAMERA DEL LAVORO DI BAGHERIA


L'articolo de L'Unità del dicembre
1976 con cui il deputato comunista
bagherese on. Giuseppe Speciale
ricorda Agostino Aiello
Palermo 23 dicembre 2016 – La Cgil Palermo ricorda domani  24 dicembre il quarantesimo anniversario dell'omicidio di Agostino Aiello  con una commemorazione che si terrà sabato alle ore 9,30 presso la sede della Camera del Lavoro di Bagheria, in via Lo Re, 56. La sera del 24 dicembre 1976 Agostino Aiello, segretario della Camera del Lavoro di Bagheria negli anni '50,  venne barbaramente assassinato.  Fu ucciso  mentre, intorno alle 21, stava rientrando nella propria casa in via Amerigo Vespucci alle spalle della scuola 'G.Cirincione'. Aveva in mano una semplice busta di plastica con l'occorrente per la barba, lamette e crema: probabilmente gli assassini pensavano che portasse in quel sacchetto l'incasso della giornata. Alla cerimonia, che si terrà davanti alla lapide in suo onore, interverranno il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, il segretario della Cgil di Bagheria Adele Cinà, il responsabile legalità della Cgil di Palermo Dino Paternostro, Maria Concetta Balistreri, ex responsabile della Camera del Lavoro di Bagheria e segretario Spi Cgil Palermo,   Peppino Saitta, ex dirigente del Pci e fondatore della cooperativa degli edili “La Sicilia”, il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque e l'amministrazione comunale, una delegazione del Pd. “Per la prima volta nel giorno del suo assassinio, alla vigilia di Natale,  la Cgil ricorda Agostino Aiello,  per circa 18  anni segretario della Camera del Lavoro di Bagheria  e dirigente di grande prestigio – dichiara il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo -  Aiello riuscì a costruire un movimento sindacale democratico forte ed era molto amato e stimato dalla gente:  le lotte da lui guidate riuscirono  a far  migliorare il  tenore di vita dei lavoratori. Nei prossimi mesi, tra gennaio e febbraio, organizzeremo un'iniziativa pubblica per ricordare la figura di Aiello, che fu anche dirigente della Lega delle cooperative e consigliere comunale del Pci”.

UN CAMPETTO DI CALCIO E UNO DI BASKET PER LA MISSIONE ARCOBALENO DI SUOR ANNA REALIZZATI DALLA CGIL

Il campetto di calcio che sarà inaugurato oggi
OGGI POMERIGGIO L'INAUGURAZIONE  
Palermo 22 dicembre 2016 – Un nuovo campo di calcetto,  colorato di verde, che sarà dedicato a don Pino Puglisi,  e un campo azzurro per il basket  e la pallavolo. Li ha realizzati la Cgil Palermo, col contributo della Cgil nazionale, come gesto di vicinanza e solidarietà per la Missione Arcobaleno 3 P di Suor Anna Alonzo, in via Villagrazia 40,  alla Guadagna.   La Cgil li consegnerà oggi 23 dicembre alle ore 17 nel corso di una festa di Natale durante la quale, prima dello scambio di auguri,  sui due  campi si esibiranno  i ragazzi e i bambini che frequentano il centro. Seguiranno  canti, balli e un brindisi.  All'inaugurazione interverrà  il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Alle 19 l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice impartirà la benedizione. La Cgil  ha rifatto ex novo la   pavimentazione del campo e nella  parte retrostante è stato realizzato  un campo per il  basket e altri sport. L'idea è nata nei giorni  successivi all'intimidazione subita da Suo Anna. “Recandoci sul posto per manifestare solidarietà,  siamo rimasti colpiti dallo spirito pragmatico e dalla vitalità di suor Anna. Una persona che non si ferma a constatare le difficoltà ma le contrasta:  un tipo di azione che condividiamo in pieno   – dichiara Enzo Campo -   Suor Anna, in questa oasi della legalità e della non violenza, in un quartiere difficile, dove lei  abita in mezzo alla gente, è riuscita a mettere insieme i bambini e le mamme, le persone emarginate, i migranti. Un centro per l'affermazione dei diritti civici, che merita grande rispetto anche per i valori religiosi e sociali che esprime: il nostro piccolo contributo servirà a far stare i  ragazzi lontano dalla strada”.  

I commissari straordinari di Corleone: i primi mesi di attività nel comune sciolto per mafia...

Il municipio di Corleone
DINO PATERNOSTRO
L'inizio è di quello che non ti aspetti. "Siamo una bella squadra di donne, tutte toste, con una grande voglia di dare una mano a questa città per risollevarsi", dice la d.ssa Giovanna Termini, a capo della commissione straordinaria che da dopo ferragosto amministra Corleone, i cui organi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Accanto alla Termini, nella grande sala al primo piano di Palazzo di città, sotto lo sguardo severo dell'eroe del risorgimento Francesco Bentivegna, che ci guarda dal quadro appeso al muro, stanno sedute le altre due donne della squadra: la d.ssa Rosanna Mallemi e la d.ssa Maria Cacciola. Le prime due sono vice-prefetto, la terza funzionaria esperta in materie economico-finanziarie. Da poco più di un mese sono supportate dal nuovo segretario generale, il dott. Lucio Guarino, che questo territorio lo conosce molto bene perché da anni è il direttore del Consorzio Sviluppo e Legalità, che amministra i beni  confiscati alla mafia. Hanno invitato i giornalisti per "raccontare" questi primi mesi di esperienza amministrativa in un comune evocativo come Corleone. Ci tengono a far sapere che non si vogliono chiudere nel palazzo, che vogliono dialogare con i cittadini, affermando però regole, diritti, legalità, perché solo così la comunità potrà risalire la china.

Sanità. Giù le mani dall'Ospedale Dei Bianchi di Corleone!

L'Ospedale di Corleone
Giù le mani dall'Ospedale di Corleone! Il Direttore Generale, insieme con gli operatori sanitari dell'Ospedale, la comunità locale e territoriale sta lavorando da tempo con serietà e rigore per il rilancio dell'Ospedale. Da ultimo: 1) Attivate le due nuove sale parto, il 30 Settembre; 2) Attivata il 3 Novembre la nuova area-diagnostica, aperta anche all'utenza esterna; 3) Il 28 Dicembre verrà attivato il nuovo pronto soccorso e il nuovo laboratorio di analisi. Tutto realizzato con un investimento di ben 2 milioni e mezzo di euro, recuperati dall'azione incessante a favore della legalità. Naturalmente l'impegno continua.
Giuseppe Lumia

giovedì, dicembre 22, 2016

Sanità a due velocità ecco le pagelle degli ospedali siciliani

GIUSI SPICA
Meno cesarei e morti d’infarto ma la qualità delle cure rimane a macchia di leopardo. I dati del ministero
SANITÀ siciliana in chiaroscuro. Il modello Lombardia è ancora lontano, ma la volata della sanità siciliana per agganciare il treno delle regioni più virtuose è cominciata. Perché, se è vero che si muore meno per infarto, si riducono i tempi per l’intervento al femore, calano i cesarei, è anche vero che la qualità delle cure rimane a macchia di leopardo, con strutture sopra la media nazionale e altre ancora indietro. È la Sicilia a due velocità fotografata dall’agenzia ministeriale Agenas che, attraverso il piano nazionale esiti, valuta gli ospedali italiani. A sorpresa quest’anno l’Isola si piazza in testa alle regioni del Sud e nelle prime sette posizioni in Italia, a pari merito con la Toscana e la provincia di Trento, per numero di strutture che presentano alti standard di qualità (tra il 15 e il 30 per cento). «Un risultato lusinghiero – dice l’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi – che però deve spingerci a migliorare. Il progetto Agenas è già uno strumento di valutazione dell’azione dei manager ». Un buon biglietto da visita per la Sicilia che a Roma sta cercando di giocarsi la carta dello sblocco delle assunzioni. Ecco le “pagelle” dei promossi e dei bocciati.

Classifica ospedali. Maglia nera a Corleone. “Livelli molto bassi per tutte le patologie”

L'Ospedale di Corleone
Troppe morti e parti a rischio, l’ospedale di Corleone bocciato su tutti i fronti. Dalla Ginecologia alla Chirurgia generale alla Cardiologia. Secondo l’Agenas, l’agenzia ministeriale che ogni anno stila le valutazioni degli ospedali italiani attraverso il programma nazionale esiti, l’ospedale dei Bianchi di Corleone ha la maglia nera in provincia di Palermo, presentando livelli giudicati “molto bassi” in tutte le discipline presenti. Percentuali di mortalità due volte superiori alla media nazionale per lo scompenso cardiaco: nel 2015 sono morti 54 pazienti, ovvero il 20,9 per cento di quelli giunti in corsia. Troppo a fronte di una media nazionale dell’11 per cento.

QUESTI DATI NON CI CONVINCONO!
Non ci convincono le considerazione e i dati relativi all'ospedale di Corleone. I nostri operatori sanitari sostengono che sono infarciti di superficialità e di non-verità. Il prossimo 28 dicembre verrà a Corleone il direttore generale dell'Asp Antonio Candela per ri-consegnare ai cittadini la "vecchia" ala dell'ospedale rimessa a nuovo. Sarà l'occasione per fare il punto sulla reale sotuazione. Intanto ribadiamo, a scanso di equivoci e contro i NEMICI DELL'OSPEDALE, che per noi questa è una struttura indispensabile, che difenderemo con tutte le nostre forze! (d.p.)

Ieri il 70° anniversario dell'assassinio di Nicolò Azoti: deposta una corona di alloro nella villetta a lui intestata

Un momento della commemorazione a Villa Azoti
Enzo Campo (Cgil): “Azoti punto di riferimento della storia del movimento sindacale”
Palermo 21 dicembre 2016 - La Cgil ha ricordato oggi Nicolò Azoti, segretario della Camera del lavoro di Baucina, ucciso 70 anni fa. La commemorazione, con la deposizione di una corona d'alloro nella villetta col cippo e la targa a lui intestata, è avvenuta alla presenza della figlia Antonella, dell'assessore Giusto Catania, del mondo dell'associazionismo, Anpi, Libera, Arci e di tutta la Cgil.
“Azoti è stato un punto di riferimento per la storia del movimento sindacale siciliano e nazionale – ha detto il segretario generale Cgil Enzo Campo, ricordandone la figura - Era un lavoratore, un bracciante, che lottava assieme ai contadini del suo paese per la giusta divisione del prodotto agricolo. Era un dirigente che aggregava intorno a se decine, centinaia di lavoratori che lottavano per una paga giusta, e contro il latifondo assai diffuso in quelle zone. Una persona che alla testa di un movimento cercava di restituire a tutti la dignità del lavoro. La mafia riconobbe in lui un rivale, che poteva mettere in discussione il nuovo blocco sociale che si andava formando con la Dc e il partito liberale. Azoti con le sue iniziative diventò il pericolo numero uno. Fu ucciso con 5 colpi di pistola alle spalle e morì due giorni dopo, a 47 anni, lasciando due figli piccoli”. GUARDA IL VIDEO

La figlia Antonella Azoti: "Orgogliosa di mio padre, caduto per la libertà della Sicilia"

L'intervento di Antonella Azoti
70° anniversario del’assassinio di Nicolò Azoti. L’intervento della figlia Antonella. A villa Azoti, Palermo, il 21 dicembre 2016
E' commovente, per me, essere qui a commemorare, a ricordare con tutti voi, mio padre a settant'anni da quella notte, quando, bambina di quattro anni e mezzo, sorretto dalla mamma, lo vidi trascinarsi a fatica e abbandonarsi sul letto. Il mio letto! Straziato più che dalle ferite sanguinanti, dalla consapevolezza che stava per andare via per sempre, lasciando soli la sua Mimi' e i suoi bambini. Quella fu l'ultima. Da allora, mai più. Chi ci aveva strappato papà, ci rubava la nostra forza, le nostre certezze, la spensieratezza, il diritto alla vita. Senza di lui, non avevamo futuro, ma neanche presente. Ci furono compagni patimenti, rinunce, sacrifici e l' assenza di lui, che ne teneva vivo il ricordo. Un ricordo dolorosissimo, coltivato e custodito nel silenzio e nella solitudine tra le pareti domestiche; un lutto mai elaborato perchè vissuto in una dimensione solo privata, per una morte clamorosamente pubblica! Della quale lo Stato avrebbe dovuto farsi carico, scoprire la verità, punire i colpevoli, curare le ferite dei familiari! Ma le indagini, frettolosamente chiuse, pure in presenza di testimonianze rese nell'immediato dai compagni più fedeli, non diedero gli esiti dovuti. In alcuni casi, neanche in presenza degli stessi autori, rei confessi! (vedi caso Accursio Miraglia, Salvatore Carnevale e.... altri). Andava così allora, ce lo conferma la Storia! Una magistratura che assolveva, giudicando INSUFFICIENTI le prove, INATTENDIBILI i testimoni, ESTORTE la confessioni.

Corleone, il mio cuore come cera... la mostra presso l'ex ospedale dei Bianchi


martedì, dicembre 20, 2016

La lettera con cui il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è tornato a svolgere il suo ruolo: un esempio di sobria serietà

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala
Cari concittadini,
mi sono dovuto assentare per qualche giorno dal lavoro. Lasciate che vi spieghi il perché.

Nella serata di giovedì scorso ho appreso da numerose fonti giornalistiche, prima in modo confuso e poi in forma più chiara, di essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura Generale di Milano, che ha ritenuto di dover ulteriormente indagare su fatti già oggetto di anni di inchieste della Procura della Repubblica e per i quali era stata già formulata richiesta di archiviazione. Fatti che riguardano la più importante gara d'appalto di Expo 2015, quella della cosiddetta "Piastra". Nessuna comunicazione ufficiale mi era stata fatta al riguardo, nessun avviso di garanzia mi era stato notificato, non avevo nessuna informazione in merito alle ipotesi accusatorie. A fronte di questa situazione, avrei potuto limitarmi a una risposta “normale”, e forse anche un po' scontata, di “fiducia nell'operato della magistratura”. Ma io non credo che le cose si debbano sempre risolvere così. Ho fiducia nella magistratura, certo. Ma non posso negare il mio stupore nell'aver appreso la notizia dalla stampa. Mi direte, non è certo la prima volta. Vero, ciò nondimeno dobbiamo tutti insieme fare uno sforzo per non considerare la cosa "normale". Non lo è se riguarda un cittadino e non lo è se riguarda il Sindaco di Milano, con le responsabilità che porta verso la collettività.

Corleone ha ricordato il suo eroe del risorgimento Francesco Bentivegna

Rosellina Bentivegna, pronipote dell'eroe,
pronuncia il suo discorso davanti al busto
Stamattina nella villa comunale di Corleone si è svolta la cerimonia per ricordare il 160° anniversario della morte di Francesco Bentivegna, alla quale hanno partecipato una delegazione di discendenti dell'eroe del risorgimento italiano, una delegazione di studenti del liceo don G. Colletto, il segretario della Cgil di Corleone Cosimo Lo Sciuto, il responsabile legalità della Cgil di Palermo Dino Paternostro, l'ex sindaco Pippo Cipriani, e dei cittadini. In rappresentanza del comune di Corleone erano presenti il comandante dei VV.UU. dott. Leoluca Cortimiglia con alcuni rappresentanti del corpo, che hanno esposto il gonfalone municipale in segno di adesione dell'istituzione cittadina. I commissari hanno inviato questo comunicato:
"L’Amministrazione comunale ricorda Francesco Bentivegna, eroe patriota corleonese, in occasione del 160° anniversario della morte avvenuta il 20 dicembre 1856, e si associa alla commemorazione che si svolge all’interno della Villa comunale nella mattinata odierna. Francesco Bentivegna venne fucilato a Mezzojuso da un plotone delle truppe borboniche in seguito al fallimento di un tentativo di insurrezione che egli stesso aveva organizzato, dopo avere combattuto insieme ai suoi fratelli e a tanti altri patrioti siciliani per la causa della liberazione della Sicilia dalla dominazione borbonica, profondamente animato dagli stessi ideali di libertà che ispirarono i moti rivoluzionari della prima metà dell’ottocento".
                                                                                 La Commissione Straordinaria 

                                                                           (G. Termini – R. Mallemi – M. Cacciola) 

Oggi pomeriggio alle 15,30 un'analoga cerimonia si svolgerà a Mezzojuso, paese dove Bentivegna è stato ucciso dai borboni. Stasera alle 19,00, in occasione dell'anniversario, nella chiesa madre sarà celebrata una messa.
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EUROPA: QUANDO LA DESTRA GOVERNA MEDIANTE LA SINISTRA

Su invito dell’Instituto de Ciencias Sociales y Humanidades “Alfonso Vélez Pliego”, della Benemerita Universidad autonoma de Puebla (Mexico), Agostino Spataro ha partecipato, come relatore, al Colloquio internazionale, svoltosi a Puebla il 7-8 novembre, sul tema:
“Scenari attuali dei governi progressisti in America Latina: fine del ciclo?”
1… Nella sua relazione (“Problemi della sinistra in Europa e in America Latina”) Spataro ha rilevato, fra l’altro, "il grande valore dell’esperienza di alcuni Paesi latino-americani che ha saputo:
- contrastare il neoliberismo dilagante con azioni di lotta e progetti mirati a recuperare, a fissare un’identità politica, etnica e culturale, a dimensione continentale;  
- offrire risposte sociali forti, inclusive alla massa dei lavoratori, a centinaia di milioni di poveri;
- indicare una prospettiva economica auto-centrata alle forze sane della cooperazione e dell’imprenditoria;
- assicurare dignità e sovranità agli Stati nel quadro delle nuove istituzioni regionali, sovranazionali.

lunedì, dicembre 19, 2016

NICOLO' AZOTI, MERCOLEDI' ALLE ORE 9,30, A PALERMO, LA COMMEMORAZIONE DEL 70° ANNIVERSARIO DEL SUO ASSASSINIO NELLA VILLETTA IN VIA SAVONAROLA

Alle 16,30 la presentazione della riedizione del libro di Antonella Azoti “A testa alta” alla Bottega dei sapori e dei saperi della Legalità in piazza Castelnuovo 13. E l'annullo postale 
Palermo 19 dicembre 2016 – Mercoledì alle 9,30 la Cgil Palermo ricorda Nicoló Azoti, segretario della Camera del Lavoro di Baucina ucciso 70 anni fa, nel dicembre del 1946. La commemo-razione e la deposizione di una corona avverranno presso il Giardino dedicato ad Azoti a Palermo, in via Girolamo Savonarola. L’omaggio alla figura di uno dei dirigenti sindacali caduti sarà reso nella villa inaugurata due anni fa dalla Cgil e dall’amministrazione comunale, davanti al cippo con la targa. Terrá l’introduzione Dino Paternostro, responsabile dipartimento Legalità della Cgil Palermo. Interventi del segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, di Antonella Azoti, figlia di Nicolò Azoti, dell'Anpi e del Comune di Palermo. Conclude Filippo Romeo, segretario generale Fp Cgil Palermo. “Con Azoti inauguriamo un anno impegnativo per il nostro calendario della memoria: tra poco, il 4 gennaio, ricorrono i 70 anni dell'uccisione di Accursio Miraglia e poi, a maggio, i 70 anni dell'eccidio di Portella della Ginestra - dice Dino Paternostro - Si tratta di fare una profonda riflessione sulle lotte di ieri e su quello che dobbiamo fare oggi nella nostra realtà per rilanciare con forza la battaglia dei diritti e del lavoro”. Dichiara il segretario Cgil Palermo Enzo Campo: “Ricordare ogni anno Nicolò Azoti assieme ai familiare è importante non solo per mantenere alta la memoria, come fondamento di identità. Così come Nicolò Azoti lottava per la dignità dei lavoratori così oggi noi continuiamo a portare avanti il tema dell'emancipazione degli uomini attraverso il lavoro”. La Cgil è in attesa dall'amministrazione comunale del via libera al progetto di intestare una trentina di strade ai sindacalisti uccisi dalla mafia nel quartiere Bonagia. “Chiediamo all'amministrazione – spiega Enzo Campo - che si facciamo tutti i passi per portare avanti quest'iniziativa da noi progettata e alla quale il sindaco ha dato la sua disponibilità affinché si realizzi”. 

Oggi Corleone ricorda il corleonese Francesco Bentivegna, eroe del Risorgimento, nel 160° anniversario del suo sacrificio

La cerimonia di questa mattina a Corleone per ricordare Francesco Bentivegna si terrà in villa comunale, davanti al busto marmoreo dell'eroe del risorgimento, alle ore 10,30. Saranno presenti i familiari di Francesco Bentivegna e l'Amministrazione straordinaria del Comune col gonfalone e i Vigili Urbani.
Di pomeriggio, alle ore 15,30, si terrà un'altra cerimonia a Mezzojuso, il paese in cui il 20 dicembre 1856 è stato moschettato dai borboni.
La sera, alle ore 19.00, nella Chiesa Madre, sarà celebrata una Messa. Poi la famiglia deporrà una corona di fiori nella cappella di San Biagio, dove riposa Francesco Bentivegna.
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CHI ERA FRANCESCO BENTIVEGNA?
di CLAUDIO PATERNA
Quello dei Bentivegna è certamente un cognome ricorrente nelle lotte di liberazione. Famiglia originaria di Corleone, cittadina tristemente nota per le vicende di mafia ma anche per le lotte di liberazione dalla mafia, come quelle condotte da Bernardino Verro e Placido Rizzotto, la famiglia Bentivegna pur appartenendo a un ceto medio borghese di proprietari terrieri si è tuttavia distinta per il legame con la gente e la guida delle lotte democratiche di emancipazione dal feudo. Parliamo in particolare dei tre fratelli Francesco, Stefano e Giuseppe Bentivegna, patrioti della prima ora, fin dalle barricate del 1848 e poi attraverso le cospirazioni antiborboniche e repubblicane fino alla sfortunata impresa d’Aspromonte nel 1862. Francesco è stato da sempre il simbolo dell’idealità risorgimentale nell’entroterra palermitano da quando la sua azione si è trasformata in martirio, con il processo farsa e la fucilazione nel 1856.

Corleone, Natale con i bambini della scuola elementare e con gli alunni della scuola media


Storica sentenza della Corte: i diritti dei cittadini vengono prima del pareggio di bilancio

QUESTO IL TESTO DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE:  http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do: la Corte si è pronunciata in merito ad una controversia tra Regione Abruzzo e Provincia di Pescara, relativamente al servizio di trasporto scolastico dei disabili, riconoscendo come esso sia un diritto inviolabile e da garantire senza condizionamenti finanziari.11.− Non può nemmeno essere condiviso l’argomento secondo cui, ove la disposizione impugnata non contenesse il limite delle somme iscritte in bilancio, la norma violerebbe l’art. 81 Cost. per carenza di copertura finanziaria. A parte il fatto che, una volta normativamente identificato, il nucleo invalicabile di garanzie minime per rendere effettivo il diritto allo studio e all’educazione degli alunni disabili non può essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali, è di tutta evidenza che la pretesa violazione dell’art. 81 Cost. è frutto di una visione non corretta del concetto di equilibrio del bilancio, sia con riguardo alla Regione che alla Provincia cofinanziatrice. È la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione.

domenica, dicembre 18, 2016

Corleone, quel silenzio assordante dopo le intimidazioni...

DINO PATERNOSTRO
Nella tarda serata serata dello scorso 14 dicembre a Ficuzza, borgata di Corleone, sono state date alle fiamme le auto dell'arch. Patrizia Amoroso, capo settore urbanistica, e del geom. Domenico Paladino, capo servizio. I due sono coniugi e lavorano entrambi al comune di Corleone, quel Comune sciolto per mafia, adesso commissariato, dove sono arrivati i primi avvisi di garanzia per vicende giudiziarie (Interfood / Fiera di San Pietroburgo) inserite nei motivi che hanno portato a quello scioglimento. Gli inquirenti dicono che si tratta di incendio doloso. Quindi qualcuno ha voluto mandare un segnale, intimidire l'Amoroso e il Paladino. E' difficile adesso capire di che segnale si tratti e perché sia stata mandato. Stupisce, però, il silenzio intorno alla vicenda. Nessuno ha preso posizione: nessuna istituzione piccola o grande, nessun politico piccolo o grande, nessuna associazione piccola o grande. Ma è insopportabile anche il fragoroso silenzio della società civile e della società... incivile, quella "popolazione" di facebook, che non perde occasione per parlare e/o sproloquiare su tutto e su tutti.

Ricordiamo insieme Nicolò Azoti!












































Chi era Nicolò Azoti? Lo racconta la figlia Antonella...
La stanza è grande, luminosa e piena di ricordi. Lei racconta fatti lontani con una commozione trattenuta che si rivela subito contagiosa, nelle sue parole scorre una storia che non è solo la privata vicenda di una famiglia all’improvviso privata dell’affetto e del sostegno paterno, la sua è anche la storia di come si viveva nella Sicilia del dopoguerra: quando i sindacalisti venivano ammazzati e a Portella il popolo diventò bersaglio. Lei è Antonella Azoti, figlia di Nicolò. A suo padre spararono a Baucina, il 21 dicembre 1946.
Nicolò Azoti era segretario della Camera del lavoro, nella Sicilia del 1946 la lotta dei contadini era per l’applicazione di leggi nazionali che si volevano fermare in nome del latifondo. A Baucina Azoti aveva organizzato i braccianti nullatenenti, aveva fondato una cooperativa. La sua iniziativa era stata vista come una dichiarazione di guerra, la legge prevedeva che parte dei terreni incolti o malcoltivati fosse assegnata proprio alle cooperative. Cercarono di fermarlo. Gli consigliarono di non immischiarsi, “gli serviva forse qualcosa? Loro erano a disposizione”. Poi lo minacciarono. Infine gli spararono alle spalle, rimase in vita ancora due giorni. Ebbe il tempo di dire quello che sapeva, racconta Antonella Azoti riuscendo a mantenere il suo aspetto sereno. “Parlò con mia madre, con la polizia e i carabinieri. Mia madre andò in caserma, prima che uscisse già si sapeva quello che aveva detto”.