venerdì, settembre 30, 2016

ASP/CORLEONE: Attivate due nuove sale parto all'Ospedale "Dei Bianchi". Potenziata la dotazione tecnologica della struttura

L'inaugurazione della sala parto
CORLEONE 30 SETTEMBRE 2016 – Sono costate complessivamente 112.000 euro le due nuove sale parto dell'Ospedale “Dei Bianchi” di Corleone attivate questa mattina alla presenza del direttore generale dell'Asp di Palermo, Antonio Candela. Sono state progettate e realizzate per rispondere ai più moderni standard di qualità e sicurezza di un'Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia che è stata anche rinnovata e potenziata nella dotazione tecnologica. Due nuovi ecografi di “fascia alta”, costati 66 mila euro, si sono aggiunti nei giorni scorsi ad altre attrezzature consegnate in estate, e cioè: un cardiotocografo wireless, un lettino per rianimazione neonatale, un’incubatrice, un respiratore da rete centralizzata, una lampada per fototerapia ed un set di intubazione e ventilazione manuale, incannulamento vasi ombelicali e posizionamento toracico.

SHERBETH FESTIVAL, WEEKEND PALERMITANO ALL’INSEGNA DEL GUSTO ANCORA DEGUSTAZIONI, CONVEGNI E SPETTACOLI

Continua nel weekend l’appuntamento con la rassegna internazionale del gelato artigianale. Ieri l’inaugurazione dello Sherbeth Village. A tagliare il nastro il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Sin dal primo giorno sono stati tanti i palermitani e i turisti che hanno attraversato il percorso di degustazioni da Piazza Verdi a Piazza Bologni. Tanti gli artisti che si sono esibiti sul palco di Sherbeth: gli FBI, i Blue Jive e i Quartet Folk. Tanti anche i laboratori aperti al pubblico e gli spazi dedicati alla storia e alle tecniche del gelato artigianale.

Interrogazione del sen. Giuseppe Lumia (Pd): "Il nipote di Riina, prossimo alla scarcerazione, non torni a Corleone"


di GIUSEPPE LUMIA 
Cosa nostra di Corleone ha subito dei colpi sistematici e profondi senza precedenti. Le operazioni Grande Passo 1, 2, 3 e 4, coordinate dalla Procura antimafia di Palermo ed eseguite dall’Arma dei Carabinieri, hanno colpito ripetutamente i vertici di questo importante e strategico mandamento di Cosa nostra. La morte di Provenzano ha prodotto un’ulteriore fase di crisi e destabilizzazione. E anche lo scioglimento per mafia dell’amministrazione comunale è un altro fatto da prendere in considerazione. Seguire le dinamiche interne a Cosa nostra non è facile. Abbiamo provato a ricostruire il contesto mafioso e cercato di individuare la possibile evoluzione di quella che innegabilmente è una crisi, un momento di passaggio.

Domenicani a Palermo, otto secoli di potere

di AMELIA CRISANTINO
L’arrivo nell’Isola nel 1217, l’espansione in tutte le provincie e l’apertura di oltre sessanta conventi: ombre e luci dei frati che rappresentarono il volto più feroce dell’Inquisizione
In Sicilia l’Ordine domenicano scrive un importante capitolo della sua lunga storia, che proprio quest’anno celebra l’ottavo centenario dalla fondazione. È il castigliano Domenico di Guzmán a costituire il nuovo Ordine: è il 1215, i tempi sono accelerati. Nel 1216 arriva l’approvazione di papa Onorio III e appena un anno dopo i domenicani sono a Palermo, dove vengono ospitati dai frati dell’Ordine teutonico della Magione. Nell’agosto del 1221, quando Domenico muore, i suoi confratelli hanno una sede a Palermo, a Messina e a Siracusa; presto si aggiungono Piazza Armerina, Catania, Augusta e Trapani. Nel 1304 il francese Bernard de Guy conta oltre sessanta conventi, e accanto a ogni convento è stata aperta una scuola.

IL PERSONAGGIO. Cataldo Naro, la lezione del vescovo innovatore

Cataldo Naro
di SALVATORE FALZONE
CITAVA spesso il titolo di una raccolta di lettere e poesie del pastore protestante Bonhoeffer, impiccato in un campo di concentramento nazista: Resistenza e resa. Da Bonhoeffer volava dritto a Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio che sapeva di andare incontro alla morte ma non si rassegnava alla vittoria del male. Anche lui, Cataldo Naro, arcivescovo di Monreale scomparso all’improvviso il 29 settembre di dieci anni fa, ha vissuto tra resistenza e resa il paradosso della logica cristiana. Al male ha resistito fino all’ultimo, per quel che poteva, nel suo piccolo, nelle stanze dell’episcopio normanno di fianco alla basilica cattedrale coi suoi mosaici mozzafiato, nelle strade e nelle parrocchie della diocesi. Il male era la rassegnazione che gli lievitava attorno, il no al rinnovamento, la rinuncia alla speranza, le minacce. Il male era il prete che un giorno gli disse: «Finché la barca va, lasciala andare».

L’Ospedale di Corleone non si tocca: Il Comitato Pro Ospedale chiederà un incontro all’Assessore Gucciardi

Un momento della riunione del Comitato
Il Comitato Pro Ospedale si è nuovamente riunito per discutere delle notizie che pervengono dai media in merito alla nuova rete ospedaliera che riguarda anche l’Ospedale di Corleone. Presenti i Sindaci, e loro delegati dei comuni del corleonese a dimostrazione, come sempre, della loro sensibilità nei confronti dell’Ospedale di Corleone. Infatti, hanno partecipato il Sindaco di Giuliana Musso, di Campofiorito Oddo, di Prizzi Vallone, di Chiusa Sclafani Ragusa, il vice sindaco di Roccamena Foto, il Presidente del Consiglio di Chiusa Sclafani Gullo, i delegati dei Comuni di Contessa Entellina e Bisacquino, Leo Cuppuleri per la CGIL Funzione Pubblica, Giuseppe Crapisi e Bernardo Scalisi in qualità di Presidente e Vice di ORA Corleone, Dino Paternostro, direttore di "Città Nuove", Francesco Piazza per “Auto d’epoca Corleone”, Emanuele Arcuri per i GD, oltre a numerosi cittadini e alcuni operatori sanitari.

giovedì, settembre 29, 2016

Furti per migliaia di euro nei capannoni agricoli, Coldiretti: “Incontro urgente col Prefetto”

Ogni notte nell’area del Corleonese vengono rubati trattori, prodotti e vari mezzi agricoli. E’ l’allarme di Coldiretti Palermo che denuncia un’escalation preoccupante che sta mettendo in ginocchio le aziende. “E’ indispensabile un’azione immediata che preveda un incremento dei controlli soprattutto nelle zone interne e per questo – commenta il direttore Gerardo Forina Rampolla – abbiamo chiesto un incontro urgente con il Prefetto Antonella De Miro. Bisogna  per arginare un fenomeno davvero preoccupante e che pregiudica l’attività futura”. “Al Prefetto – conclude Gerardo Forina Rampolla – porteremo le denunce degli agricoltori che stanno subendo anche i danni della mancata vendita del grano e che non possono neanche investire nel breve periodo”.


Vendemmia della legalità nelle terre confiscate a Michele Greco. Cracolici ” a Verbumcaudo lo Stato ha riconquistato il suo spazio”

L'assessore Cracolici con i volontari sul feudo Verbumcaudo
Volontari ed istituzioni si sono ritrovati oggi nel Feudo Verbumcaudo per la prima vendemmia della legalità nelle terre confiscate al boss mafioso Michele Greco. Appena un anno fa, un colpo d’arma da fuoco esploso contro la tabella con il simbolo della Repubblica Italiana, posta sul vigneto intitolato a Placido Rizzotto, gestito dalla cooperativa Lavoro e Non Solo, sembrava voler scoraggiare i volontari impegnati tra queste terre. Adesso queste vigne sono alla prima produzione. Dal Cataratto, ad altre specie autoctone impiantate grazie ad un progetto finanziato dall’Irvo che intende preservare le varietà di vigneto autoctone, verranno prodotti i primi vini attraverso delle vinificazioni sperimentali.

Sicilia. Incardinato in giunta il piano stralcio sui rifiuti, relativo alla valorizzazione, per una prima illustrazione

Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta
Palermo, 29 sett. - Nel corso della giunta odierna, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha sottolineato che non si tratta di un piano per la termovalorizzazione dei rifiuti ma per la valorizzazione di circa settecentomila tonnellate, che corrispondono a un terzo dei rifiuti prodotti annualmente in Sicilia. Si ribadisce il concetto di valorizzazione, poiché la tecnologia, oggi, permette di utilizzare impianti innovativi e a zero impatto ambientale. Con tali premesse, il Dipartimento rifiuti, dopo l'approvazione del piano, pubblicherà un bando per la manifestazione di interesse in project financing, per la realizzazione e la gestione dell'impiantistica. I progetti verranno valutati sulla base della loro compatibilità ambientale, in considerazione del fatto che i livelli di emissione, devono essere il 70% in meno, rispetto a quelli indicati dalla normativa europea e sulla base della loro convenienza economica.

IL TREDICESIMO GIORNO: INTERVISTA A FABIO CERAULO

di Elena ItalianoLo scrittore palermitano Fabio Ceraulo ci presenta in un’intervista il Suo romanzo “Il tredicesimo giorno”, da poco pubblicato nella collana Narrativa contemporanea di Milena edizioni.
  • Che cosa ti ha spinto, Fabio, a scrivere questo libro?
Il romanzo è nato per caso. Nel mio ultimo libro, dal titolo “Palermitando”, una raccolta di brevi racconti sulla città, c’era la testimonianza di chi, la sera del delitto Petrosino, udì gli spari e scese in piazza Marina a vedere cosa fosse successo. Da lì è nata l’idea che qualcuno potesse aver visto la scena e il racconto, da breve, si è andato allungando, prendendo pian piano la forma di un romanzo dove si mescolano realtà storica e fiction. In più, mi ha spinto il desiderio di impiantare il mio primo romanzo, in assoluto. Avevo altre idee ma questa si è rivelata quella con più spunti.
  • Chi è il tuo interlocutore ideale, se c’è?

mercoledì, settembre 28, 2016

Verbumcaudo, la Cgil domani alla vendemmia della legalità: “Un segnale positivo nella gestione di un bene confiscato”

Palermo 28 settembre 2016 – La Cgil Palermo sarà presente domani alla prima Vendemmia della legalità presso il vigneto “Placido Rizzotto”, gestito dalla cooperativa Lavoro e non solo. Il vigneto si trova all'interno del feudo Verbumcaudo di Polizzi Generosa confiscato alla mafia, la cui gestione è affidata al consorzio madonita per lo Sviluppo e la Legalità. “Quella per la riconquista e per l'uso pubblico e sociale del feudo di Verbumcaudo ha rappresentato una battaglia importante per il movimento antimafia. Il fatto che adesso il feudo venga reso produttivo e che i suoi beni vengano immessi in circuito a vantaggio delle comunità locali – dichiarano Mario Ridulfo, della segreteria Cgil Palermo e Lillo Spitale, responsabile di zona Cgil Madonie - è un segnale positivo ed è frutto dell'impegno delle istituzioni, della società civile e anche del sindacato. Come si vede dalle ultime vicende che emergono da una realtà come Corleone, con il consiglio comunale sciolto per mafia e con altri 12 boss arrestati nel blitz di ieri, nella lotta alla mafia la strada è ancora lunga. Nella gestione dei beni confiscati l'aver reso produttivo il fondo di Verbumcaudo rappresenta un buon esempio da seguire”.

Firmato protocollo di legalità contro mafia dei pascoli. I terreni pubblici ai giovani

di GIUSEPPE LUMIA
Sono passati pochi mesi dall’attentato a Giuseppe Antoci. E’ ancora viva in noi la memoria di quel terribile giorno: il tentativo della mafia di uccidere il presidente del Parco dei Nebrodi, la capacità di reazione della scorta, l’intervento del dirigente della Polizia Daniele Manganaro. E’ presente in noi anche lo sdegno e la reazione positiva che si è scatenata nei Nebrodi, in Sicilia, in tutto il Paese. Proprio in quelle ore lanciai una sfida alla mafia dei pascoli: “è guerra e guerra sia”. In questi mesi si è lavorato con intensità e impegno e molti risultati già sono stati raggiunti in termini di repressione e di investimenti realizzati sul territorio. Ieri è stata raggiunta un’altra tappa importante da considerare un vero salto di qualità.

Mafia, stroncare riorganizzazione a Corleone è di fondamentale importanza

di GIUSEPPE LUMIA
Stroncare la riorganizzazione di Cosa nostra, messa in atto da Carmelo Gariffo, in una zona decisiva per la vita dell’organizzazione è di fondamentale importanza. Non lasciare spazio ai boss, agire d’anticipo e prevenire le loro mosse può far fare un salto di qualità notevole alla lotta alle mafie. Stamani un’operazione coordinata dalla Procura di Palermo ed eseguita dai Carabinieri del comando provinciale del capoluogo siciliano ha portato all’arresto di 12 persone. Lo scioglimento per mafia del Comune e le ultime operazioni antimafia eseguite a Corleone devono diventare un’occasione per riprendere un cammino di legalità e sviluppo che Corleone ha conosciuto e avviato nella difficile stagione del dopo stragi. In questi anni la famiglia Lo Bue ha ricoperto un ruolo chiave nel mantenere gli equilibri tra le famiglie mafiose dei Riina, Provenzano e Bagarella. Attraverso opportune relazioni familiari e di affari sono state superate varie crisi, tra le quali quella relativa al tentativo del boss Di Marco di crearsi uno spazio autonomo.
Così adesso bisogna prepararsi a tre sfide nel territorio: impedire il ritorno a Corleone del nipote di Riina, Giovanni Grizaffi, che dovrebbe essere messo in libertà nel 2018 per fine pena; garantire sicurezza nel territorio, evitando che gli innumerevoli furti nelle campagne avvenuti in questi mesi possano compromettere la credibilità dello Stato e far emergere il ruolo di forza d’ordine di Cosa nostra; riprendere il cammino dello sviluppo locale rispetto al quale sono chiamate in causa non solo le istituzioni, ma anche la società civile.
Giuseppe Lumia

Operazione Grande Passo 4, Musca e Tripoli (giovani democratici): un grande colpo alla mafia del corleonese“

“Oggi per la VERA Sicilia, quella onesta, è un giorno felice perché ancora una volta abbiamo vinto noi, ha vinto la legalità – dichiarano Antonino Musca e Sabrina Tripoli, rispettivamente Segretario Provinciale e Responsabile Legalità della Federazione di Palermo. Nella giornata di oggi, infatti, abbiamo appreso la notizia che a Corleone sono stati effettuati 12 arresti, a carico di persone accusate a vario titolo di estorsione e favoreggiamento. Tra questi individui, considerati i nuovi boss, spiccano alcuni nomi, come quello di Carmelo Gariffo, dal corredo genetico alquanto discutibile vista la parentela diretta con Bernardo Provenzano. Il suo intento era quello di ripristinare e riorganizzare il clan attraverso il denaro ricavato dalle varie estorsioni.

Dalla Dc ai business nella sanità, il nipote prediletto di Binnu che voleva raccogliere lo scettro


UNO PAGAVA da vent’anni, un altro da dieci. Uno era stato avvicinato da poco, un altro era stato minacciato. Qualcuno si è presentato spontaneamente ai carabinieri di Monreale, oppure a Addiopizzo. Qualcuno è stato convocato in caserma, ed è scoppiato in lacrime, ammettendo il ricatto dei boss. Eccoli, gli otto imprenditori coraggio che per la prima volta si sono ribellati a Cosa nostra nella sua roccaforte storica, Corleone. «Persone normali, persone che vogliono solo lavorare», dice Daniele Marannano, di Addiopizzo. Determinante nella scelta di collaborare la crisi economica, ma anche la pressione dei boss. Dodici arrestati a Corleone. Manette anche per il nipote di Provenzano, il boss Carmelo Gariffo.

Corleone, scatta la riscossa antiracket dei commercianti. Dodici arresti nel paese di Riina e Provenzano Le vittime: “C’è crisi, il pizzo non è sostenibile”

di SALVO PALAZZOLO
A Corleone, otto imprenditori ammettono di aver pagato il pizzo. Una scelta senza precedenti nella terra in cui hanno continuato a comandare gli eredi di Totò Riina e Bernardo Provenzano, il primo è al carcere duro dal 1993, l’altro è morto in cella il 13 luglio scorso. Le parole di chi non vuole più sottostare alla legge del racket hanno fatto scattare un blitz: all’alba, i carabinieri del gruppo di Monreale e della compagnia di Corleone hanno arrestato 12 persone, sono i nuovi boss di Corleone, questo dicono le indagini dei sostituti procuratori Sergio Demontis, Caterina Malagoli, Gaspare Spedale e dell’aggiunto Leo Agueci. Il nome più autorevole fra gli arrestati è quello di Carmelo Gariffo, il nipote prediletto di Provenzano.
«Se prima si aprivano quattro occhi, ora se ne devono aprire otto», sentenzia un vecchio boss di Corleone, Carmelo Gariffo, il nipote prediletto di Bernardo Provenzano. La Cosa nostra che ha segnato una luna stagione di sangue e complicità è in crisi. Per le indagini e gli arresti. È soprattutto crisi economica. «Una volta si respirava un’aria diversa», ammette il padrino tornato in libertà da tre anni.

martedì, settembre 27, 2016

Complimenti per l'operazione "Grande Passo 4". Ma adesso bisogna colpire anche gli autori dei furti nelle campagne!

Dopo il blitz di stanotte a Corleone, con l'elicottero dei carabinieri che volteggiava sui nostri cieli, ci sono amarezza e rabbia nel constatare che i tentacoli della piovra nel nostro territorio sono ancora forti, molto forti. Ma c'è anche soddisfazione perché - nonostante tutto - lo Stato dimostra di esserci! Ringraziamo, quindi, la magistratura e le forze dell'ordine per questa brillante operazione, che recide altri tentacoli, invitandoli ad andare avanti, a scavare fino in fondo, ad assestare altri e decisivi colpi a Cosa Nostra e ai suoi complici, ovunque essi si annidino. 

MAFIA DI CORLEONE: TUTTI I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE “GRANDE PASSO 4”

TUTTI I DETTAGLI E LE FOTO DI "GRANDE PASSO 4"
Durante la notte scorsa i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Corleone hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Palermo – dott. Fabrizio ANFUSO – su richiesta della Procura Distrettuale diretta dal dott. Francesco LO VOI, a conclusione di articolate indagini coordinate dal Procuratore aggiunto dott. Leonardo AGUECI e dai sostituti dott. Sergio DEMONTIS, dott.ssa Caterina MALAGOLI e dott. Gaspare SPEDALE, nei confronti di 12 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione e danneggiamento, delitti aggravati dalla finalità di agevolare l'attività dell’associazione mafiosa. GUARDA TUTTE LE FOTO

Corleone, le intercettazioni che hanno incastrato i nuovi boss del pizzo



Cade un’altra roccaforte dell’omertà mafiosa. A Corleone, paese simbolo di una lunga stagione di sangue e complicità, otto imprenditori ammettono di aver pagato il pizzo. Una scelta senza precedenti nella terra in cui hanno continuato a comandare gli eredi di Totò Riina e Bernardo Provenzano, il primo è al carcere duro dal 1993, l’altro è morto in cella il 13 luglio scorso. Le parole di chi non vuole più sottostare alla legge del racket hanno fatto scattare un blitz: all'alba, i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno arrestato 12 persone, ecco le intercettazioni dei boss.

Corleone, parlano gli imprenditori coraggio. “Così ci siamo liberati dal ricatto"

di SALVO PALAZZOLOUno pagava da vent’anni, un altro da dieci. Uno era stato avvicinato da poco, un altro era stato minacciato. Qualcuno si è presentato spontaneamente ai carabinieri di Monreale, oppure ad Addiopizzo. Qualcuno è stato convocato in caserma, ed è scoppiato in lacrime, ammettendo il ricatto dei boss. Eccoli, gli otto imprenditori coraggio che per la prima volta si sono ribellati a Cosa nostra nella sua roccaforte storica, Corleone. “Persone normali, persone che vogliono solo lavorare”, dice Daniele Marannano, di Addiopizzo. “Il loro gesto è un messaggio forte per tutti gli altri operatori economici della provincia e della città che ancora continuano a pagare”. A loro si rivolge il nuovo comandante del Reparto Operativo di Palermo, il tenente colonnello Mauro Carrozzo: “Denunciate il racket - dice - liberatevi da questo peso. Le forze di polizia ed Addiopizzo sono qui, per sostenervi in questo percorso”.

CORLEONE. Duro colpo alla mafia, arrestati 12 affiliati alle cosche. I soldi delle estorsioni per tutta "la famiglia": gli affari del nipote di Provenzano

Carmelo Gariffo
Tra gli arrestati nell'operazione di questa notte a Corleone emerge il nome di Carmelo Gariffo, nipote di Bernardo Provenzano. 
di Simona Licandro
PALERMO. Carmelo Gariffo cercava soldi. Doveva pensare a se stesso e a tutta “la famiglia”, zio Binnu compreso. Il nipote di Bernardo Provenzano, arrestato nell’operazione Grande Passo 4 dopo essere uscito dal carcere nel 2014, aveva deciso di estorcere il denaro un imprenditore di Alcamo, che stava costruendo un campo sportivo nell’area di Corleone. E questo anche a costo di rompere alcuni equilibri. Perché già sapeva che sicuramente dall’imprenditore – in sua assenza – si era già presentato qualcun altro. "Non ti dico che... deve riuscire per forza - dice Gariffo ad Antonino Di marco in una intercettazione - Ma ci dobbiamo provare. Ci dobbiamo provare per tante ragioni. Una perché sono... azzerato completamente. E poi penso perché ci sia bisogno, non sono il solo ad avere il bisogno ma ce ne sono assai bisogno, il primo iniziando da mio zio e mio zio, certe cose, non se le merita".

OSPEDALE DI CORLEONE. UNA DELEGAZIONE DEL PD E DI OPERATORI SANITARI HA INCONTRATO A PALERMO L’ON. PIPPO DIGIACOMO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SANITA’ ALL’ARS RIBADENDO CHE IL P.O. DEI BIANCHI NON SI TOCCA

L'Ospedale di Corleone
Una delegazione, composta da dirigenti del Pd e da operatori del P.O. di Corleone, ha incontrato a Palazzo dei Normanni il presidente della Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana, on. Giuseppe Digiacomo. Al presidente della VI Commissione la delegazione ha rappresentato le forti preoccupazioni degli operatori sanitari e dei cittadini della vasta area del Corleonese per le notizie di ridimensionamento del Presidio Ospedaliero di Corleone, nell’ambito del progetto di rimodulazione della rete ospedaliera regionale.

lunedì, settembre 26, 2016

A Corleone, presentazione del libro "La città marcia" di Bianca Stancanelli

La Palermo degli anni Ottanta, in una Sicilia trasformata nella sede della più grande base di missili nucleari della Nato in Europa, era un crocevia di affari e intrighi tra politici, imprenditori, burocrati e mafiosi. Mai come in quella stagione Cosa Nostra ha fatto politica, impugnando le armi per soffocare nel sangue e nel terrore ogni volontà di cambiamento. Sotto i suoi colpi, il 12 gennaio 1988, cadde Giuseppe Insalaco, un democristiano che aveva bruciato le tappe di una fortunata carriera nel partito di Salvo Lima e Vito Ciancimino, fino a diventare sindaco. Nei suoi 101 giorni alla guida del Municipio si era ribellato ai suoi padrini, sfidando a sorpresa i padroni degli appalti. Disarcionato da un’inchiesta giudiziaria, espulso dalla politica, aveva cominciato a raccontare i segreti dei rapporti tra mafia e potere. Fu fermato con quattro colpi di pistola. Ricostruire la sua storia, fin qui offuscata da una potente damnatio memoriae, è tanto più necessario nel momento in cui al Quirinale siede un siciliano come Sergio Mattarella che dalla ferocia di quegli anni è stato colpito in prima persona, con l’assassinio del fratello Piersanti, il presidente della Regione che sognava una Sicilia “con le carte in regola”.

Orlando: "Assange scambia le vittime per carnefici"

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando
"Posso solo augurarmi che Julian Assange, la cui vicenda legata a Wikileaks merita da parte di tutti il massimo rispetto per la gravità delle sue implicazioni umane e personali, abbia straparlato ieri in teleconferenza con Palermo, senza avere le informazioni adeguate. Affermare, come ha fatto Assange ieri, che i giornalisti sono assassini è, soprattutto in una regione che ha visto tanti giornalisti uccisi, semplicemente farneticante e offensivo. Quando si scambiano le vittime con i carnefici, oltre che insultare la memoria delle vittime, si fa un pessimo servizio alla verità, cui credo che lo stesso Assange sia molto affezionato. Ad Assange rivolgo l'invito a studiare la vita e la storia di Giuseppe Alfano, Carlo Casalegno, Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giuseppe Fava, Mario Francese, Peppino Impastato, Mauro Rostagno, Giancarlo Siani, Giovanni Spampinato, Walter Tobagi, tutti giornalisti la cui memoria ha ieri infangato con le sue parole.
A nome della città di Palermo e, sono certo, di tutti i sindaci siciliani, sento di dovere esprimere a tutti i giornalisti italiani la solidarietà più sincera, perché si possono avere opinioni diverse e ci si può anche confrontare duramente sulla qualità del rispettivo lavoro, ma il rispetto umano e il rispetto per il dolore delle vittime della violenza è qualcosa che non può essere sacrificato sull'altare dell'agone politico".
Leoluca Orlando

sindaco di Palermo 

L’UOVO DEL SERPENTE

di Agostino Spataro 
A quasi un trentennio dal crollo del muro di Berlino, l’Europa continua a vivere la sua crisi più lunga e più grave Crisi economica, morale, di leadership. Crisi di futuro.
L'U.E. é in pieno subbuglio. Le istituzione non ce la fanno a riprendere e a raddrizzare la situazione.  Inquietudini e paure si stanno impadronendo dello spirito pubblico; sono in corso, da tempo, delocalizzazioni industriali, fallimenti a catena, disordini sociali e instabilità dei governi.  I Paesi del sud Europa (quali Grecia, Italia, Portogallo, Spagna) subiscono maggiormente i contraccolpi della crisi in termini di disoccupazione e di emigrazione, mentre sono costretti a fronteggiare il più grande movimento migratorio irregolare, gestito da bande di criminali e di profittatori.

Calcio. Il Corleone inizia con un buon pareggio fuori casa

ALBATROS FAIR PLAY – ATL. CORLEONE 1 – 1
ALBATROS: Ministero, Ciminello C., Nuccio A. (ST 45’ Marino), Polacco, Facella (ST 15’ Franzino), Peri, Ippedico, Mossa (ST 39’ Verendino), Lo Bue, Gattano, Scarpinato.
CORLEONE: Zabbia, Governali, Mondello, (ST 32’ Sparacino), Tessitore, Orlando, Passiglia, Madonia (ST 20’ Elbarad), Sclafani E., Sclafani I., Cane (ST 25’ Ardore), Pecorella.
ARBITRO: Busuito di Agrigento.
RETI: PT 23’ Madonia; ST 39’ Gattano su rigore.
Poteva vincere ieri pomeriggio a Lercara il Corleone di mister Vito Streva. E sarebbe stato un bell’esordio nella prima partita di campionato, per giunta fuori casa. Già al 23’ del primo tempo, infatti, i giallo-rossi si portavano in vantaggio col giovane Madonia, che insaccava, dopo un batti e ribatti nell’area dell’Albatros.

Rete Ospedaliera: I Sindaci del corleonese incontrano le associazioni e i sindacati!

L'Ospedale di Corleone
I Sindaci del corleonese, la CGIL Funzione pubblica, e Ora Corleone, viste le notizie che trapelano dai media in merito ai tagli derivanti dalla nuova Rete Ospedaliera, hanno invitato i membri del Comitato Pro Ospedale per fare il punto della situazione in merito all’Ospedale di Corleone e al Servizio di 118.
L’incontro si terrà giovedì a Corleone e al quale sono stati invitati a partecipare anche i Commissari del Comune di Corleone. In tutta la Sicilia ci sono in atto proteste a difesa di molti nosocomi e ciò ha convinto la maggioranza che sostiene il Presidente Crocetta a bloccare tutto e ripartire dal confronto con i territori. Per questo motivo diventa fondamentale esser organizzati e poter rappresentare all’Assessore Gucciardi e al Direttore Generale dell’Asp Candela le esigenze del territorio e l’importanza dell’Ospedale per la nostra cittadinanza.

sabato, settembre 24, 2016

L’America spezza l’oblio sui cento migranti italiani arsi vivi 115 anni fa

ALBERTO FLORES D’ARCAIS
Un monumento in Michigan per le cento vittime di uno dei più grandi disastri ferroviari degli Usa. I loro corpi furono gettati in una fossa comune
NEW YORK. Quel 27 novembre 1901 era la vigilia di Thanksgiving, un freddo e cupo pomeriggio d’autunno che in Michigan significa inverno inoltrato. Vicino a Seneca, piccolo villaggio a poche miglia dal confine con l’Ohio, la Wabash Railroad aveva un solo binario. Il Continental Express viaggiava spedito alla volta di Detroit con il suo carico di famiglie che andavano a celebrare la festa del Ringraziamento, il treno numero 13 invece arrivava da New York, due carrozze letto di prima classe per i ricchi passeggeri, un vagone più economico e tre carri-bagaglio. Negli ultimi due, «ammassati come sardine», c’erano un centinaio di poveri immigrati italiani (diversi con mogli e figli al seguito) che nel Midwest e nelle miniere di Colorado e California cercavano un futuro più umano.

Calcio. Intervista all'allenatore del Corleone, Vito Streva, alla vigilia del campionato di prima categoria, girone H

Vito Streva, mister del Corleone calcio
DINO PATERNOSTRO
Abbiamo intervistato Vito Streva, allenatore della squadra di calcio del Corleone, che domani inizia il campionato di prima categoria girone H con una trasferta a Lercara Friddi, dove incontrerà l’Albatros Fair Play. Il Corleone ha cambiato i suoi vertici per un naturale ricambio, dopo tre annate sportive. Adesso nuovo presidente è Salvatore Foderà, coadiuvato da Ciro Manasseri, Mimmo Verga, Antonino Tufanio, Pino Paternostro ed altri.
Mister, che squadra avete messo su?
La società ha fatto dei sacrifici sostenendo lo sforzo finanziario del ripescaggio, ristrutturando gli spogliatoi e mettendo su un organico competitivo per il campionato che dobbiamo sostenere. Sono rientrati giocatori importanti come Lipari, Zabbia, Passiglia, Pecorella ed altri; a questi abbiamo aggiunto tre ragazzi di Marineo, i fratelli Sclafani e Amin, che sono vecchie conoscenze perché hanno già giocato a Corleone. Infine abbiamo preso due giocatori di Palermo: l’attaccante Totò Cane, abbastanza conosciuto in queste categorie, e un ragazzo, Tessitore che ci darà una mano a centrocampo. La squadra mi sembra ben assortita e competitiva. Ma sarà il campo a dare le risposte.

venerdì, settembre 23, 2016

IL BORGO DEL GUSTO: LA SAGRA DELLA MANDORLA NELLA BORGATA DI REGALGIOFFOLI (ROCCAPALUMBA)

Il manifesto della sagra della mandorla
Dal 30 Settembre al 2 Ottobre 2016 il Borgo del Gusto si arricchirà di profumi, sapori, musiche e colori della Sicilia: un evento imperdibile, una sagra di gastronomia, turismo, cultura e tradizione. Nella caratteristica borgata di Regalgioffoli arriva la Sagra della Mandorla, tre giorni in cui questo frutto, dalle proprietà benefiche e dal gusto prelibato, sarà il centro di conferenze, spettacoli, degustazioni.
Un evento, ideato e curato dal Comune di Roccapalumba e dall’Associazione Regalgioffoli nel Cuore, con il patrocinio della Regione Siciliana, che avrà inizio Venerdì 30 Settembre con il caratteristico taglio del nastro con le autorità civili e militari e la presentazione della sagra.
La manifestazione si snoderà poi con momenti di musica, degustazioni di pasta al pesto di mandorle, gelato alle mandorle, cubbaita, tuma alle mandorle, zabbinata.

Corleone: l’ombra di Riina e Provenzano dietro lo scioglimento del Comune

Panorama di Corleone
di SALVO VITALE
Pubblichiamo la ricostruzione dei motivi dello scioglimento del consiglio comunale di Corleone effettuata da Salvo Vitale, compagno di lotte di Peppino Impastato, per l'emittente Telejato. 
Lo scioglimento del Comune di Corleone ha destato scalpore, e non poteva non farlo: da un lato è quasi scontato pensare che il paese ha una lunga storia di mafia, a cominciare dagli assassini di Bernardino Verro, a quelli di Placido Rizzotto e quindi ai vari Navarra, Liggio Riina, Provenzano, Bagarella ecc. Finita la stagione delle stragi e venuto meno lo strapotere dei Corleonesi, sembrava del tutto logico che ci fosse chi ne aveva raccolto il testimone. Le indagini hanno individuato i fratelli Mario, Francesco e Giovanni Grizzaffi, come i continuatori degli interessi di Totò Riina, essendo questi figli della sorella Caterina. In particolare Francesco Grizzaffi ha assunto la carica di capomandamento di Corleone.

Pertini, il nonno che volle una vita spericolata

GIANCARLO DE CATALDO
In occasione dei centoventi anni dalla nascita riemergono alcune lettere inedite del più popolare inquilino del Quirinale scritte durante il confino inflitto dal fascismo a Ponza e a Ventotene
L’immagine che è passata alla Storia, scolpita nel cuore di un’intera generazione di italiani: l’anziano signore che scatta in piedi al gol di Tardelli nella finale del mundial spagnolo dell’82, esultando come un ragazzino, e rivolto a re Juan Carlos, ai suoi vicini, all’universo mondo che segue in diretta l’evento, agita l’indice e assicura: «Non ci prendono più, non ci prendono più». Quella sera nelle piazze d’Italia si ballava, si cantava, ci si tuffava nelle fontane. Ci si sentiva sfrenatamente italiani.
E l’anziano signore, col suo trasporto passionale che rompeva ogni regola di etichetta, era, a un tempo, il simbolo e il garante di questo spirito elettrico che ci pervadeva.

Quelle parole di Francesco e Obama alla coscienza del mondo

Papa Francesco e il Presidente Usa Obama
di EUGENIO SCALFARI
AD UN GIORNO di distanza l'uno dall'altro, il presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama e il Pontefice cattolico Francesco hanno fatto due discorsi che definire importanti è un aggettivo insignificante. Sono stati fondamentali e rivolti entrambi ad una platea globale, cioè al mondo intero. L'intervento di Obama, che il 10 novembre prossimo lascerà al suo successore la carica presidenziale, era rivolto alle nazioni di tutto il mondo e agli Stati che le rappresentano; quello di papa Francesco a tutte le Religioni. E dunque le platee erano alquanto diverse ma il contenuto il medesimo, unificato dall'intento etico-politico di incitare Stati, Religioni e individui a lottare contro la guerra, la violenza e la tirannide e a far trionfare la pace, l'eguaglianza e la libertà.

giovedì, settembre 22, 2016

Roccamena, sequestrato l’ex mattatoio comunale trasformato in maxi discarica

L'ex mattatoio di Roccamena sequestrato
E’ stata sequestrata dai carabinieri della compagnia di Corleone l’area dell’ex mattatoio comunale trasformato in discarica. Dopo la denuncia di Blog Sicilia sono scattati i controlli e le verifiche sulla zona. Sono in corso indagini per cercare di risalire alle responsabilità di questo scempio ambientale. Nell’area i militari hanno trovato di tutto. Da rifiuti ingombranti a tossici e pericolosi. Una bomba ecologica che adesso dovrà essere bonificata. Ancora un anno fa era l’area affidata dal Comune di Roccamena all’Ato di Monreale. L’area dell’ex mattatoio comunale era utilizzata come deposito dei mezzi della società che si occupava insieme a 17 comuni del monrealese della raccolta dei rifiuti.

Boom di furti nelle campagne del Corleonese. Allarme tra gli agricoltori

CORLEONE - Intensificati i controlli nel territorio, da parte delle forze dell’ordine, dopo i furti che si sono registrati nelle campagne del Corleonese. Non si conoscono i dati precisi delle denunce, ma nella città attualmente amministrata dalla commissione straordinaria a causa dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, l’argomento inizia a destare preoccupazione tra gli addetti ai lavori.
Dal gasolio, ai mezzi agricoli fino alla frutta: nel corleonese ogni notte vengono rubati strumenti indispensabili per l’attività agricola e per la sopravvivenza di un settore che ha già grosse difficoltà, arrecando un notevole danno economico. Alcuni coltivatori, infatti, hanno lamentato l’impossibilità di continuare la propria attività lavorativa presso le aziende agricole danneggiate dai furti.

lunedì, settembre 19, 2016

Ospedale di Corleone. Il Pd: "Non accetteremo nessun taglio e nessun depotenziamento"

L'ospedale di Corleone
L'Ospedale di Corleone non può e non deve subire nessun taglio ne depotenziamento dal Piano Regionale Sanitario. Se questo accadesse sono pronto a prendere le distanze dal partito che mi onoro di rappresentare a Corleone. Non è concepibile che in un momento in cui abbiamo chiesto  allo Stato di aiutarci, con atti concreti e visibili,  a superare la grave e per certi aspetti drammatica situazione che ha portato allo scioglimento degli organi elettivi del Comune di Corleone  per infiltrazioni mafiosa si rischia il depotenziamento del nosocomio che verrebbe interpretato dai cittadini come un passo indietro dello Stato con conseguente  impatto molto negativo e pericoloso per l'intera Comunità Corleonese oltre che sull'Assistenza Sanitaria anche su quello della lotta alla criminalità organizzata. Occorre anzi rilanciare sull'ospedale, portando a compimento quel cammino intrapreso da tempo che ha visto il PD a tutti i livelli unito e che ci ha consentito di ottenere ottimi risultati, chiedendo il completamento della nuova ala ed il potenziamento dei servizi.

Cgil: lunedì a Palermo "Europa, Sud, Mediterraneo. Politiche europee per lo sviluppo dell’area Euro-mediterranea" con Romano Prodi e Susanna Camusso

Roma, 16 settembre – Lunedì 19 settembre, a Palermo, presso il Palazzo Chiaramonte-Steri a partire dalle ore 9.30, la Cgil nazionale organizza l’iniziativa 'Europa, Sud, Mediterraneo. Politiche europee per lo sviluppo dell’area Euro-mediterranea', promossa nel contesto della campagna “Laboratorio SUD – Idee per il Paese”. "Senza il rilancio di una strategia Euro-mediterranea è impensabile una piena e reale integrazione dell’Unione Europea. Il bacino del Mediterraneo è stato ed è un’area chiave per il nostro continente, sotto il profilo economico, sociale e culturale, e deve tornare ad avere centralità nelle politiche europee". Così la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi“Le 40 regioni costiere che si affacciano sul Mediterraneo - continua - raccolgono circa il 15% della popolazione e della ricchezza complessive dell’UE e hanno subito più pesantemente di altre gli effetti della lunga crisi in termini di occupazione e mancato sviluppo, in particolare il nostro ed altri mezzogiorni". "Per il rilancio di quest’area - spiega la dirigente sindacale - serve una nuova strategia macroregionale, incentrata sul lavoro e sugli investimenti. Da questo punto di vista ci sono regioni che possono essere importanti driver di sviluppo, ma occorre partire da una nuova politica europea di cooperazione, sicurezza e sviluppo che parli ai paesi della sponda Sud del Mediterraneo".

Crisi idrica: Ora Corleone incontra i residenti degli alloggi popolari di San Marco con l’on. Ribaudo

Un momento dell'incontro
Dopo la presentazione dell’esposto all’ufficio igiene di Corleone da parte di ORA Corleone, l’on. Franco Ribaudo (PD) ha chiesto di voler incontrare la cittadinanza per conoscere personalmente le problematiche inerenti alla carenza di acque in numerose zone di Corleone.
L’on. Ribaudo ha prontamente risposto alla richiesta e questa mattina i rappresentanti di ORA Corleone e l’onorevole si sono recati proprio nei quartieri popolari di contrada San Marco, dove diverse famiglie hanno spiegato la difficile situazione che sono costretti a vivere da ormai quasi  due mesi.

sabato, settembre 17, 2016

Corleone si racconta al "mondo"

A colloquio con Constanze, Leoluca, Calogero
e Ansumana nella piazza Falcone e Borsellino
DINO PATERNOSTRO
È stato un piacere incontrare oggi una giornalista seria e competente come la tedesca Constanze Reuscher, corrispondente del giornale "Die Welt", che ci ha aiutati a parlare della nostra città dopo il trauma dello scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose. Le abbiamo raccontato che, nonostante tutto, la gran parte dei corleonesi è fatta di persone oneste e perbene, che amano lavorare. Le abbiamo raccontato la nostra antimafia antica quanto la mafia, che ha espresso personaggi come Bernardino Verro e Placido Rizzotto. Le abbiamo parlato della straordinaria esperienza della gestione dei beni confiscati alla mafia, fatta dalla coop "Lavoro e non solo" e da altre coop del territorio come la "Placido Rizzotto" e la "Pio La Torre". E della originale sperimentazione della "filiera corta" eticamente garantita dell'associazione "Fior di Corleone". GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO

venerdì, settembre 16, 2016

Carlo A. Ciampi, quel giorno del 12 dicembre 2000 a Corleone...

Ciampi pronuncia il suo discorso
a Corleone il 12 dicembre 2000
di DINO PATERNOSTRO
A Corleone ricordiamo il presidente Carlo Azeglio Ciampi con gratitudine ed affetto. Ciampi visitò la nostra città il 12 dicembre 2000 per inaugurare il Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e sul movimento Antimafia (CIDMA) nel complesso S. Ludovico, in occasione della Conferenza ONU sul crimine transnazionale che si teneva a Palermo. Intervenne durante la cerimonia, sottolineando che lo Stato democratico non avrebbe dato nessuno spazio alla mafia. "Sono qui - disse Ciampi - per attestare, assieme all'intero Stato italiano, rappresentato a tutti i suoi livelli, e assieme all'Onu, il progresso che ha fatto questa terra per liberarsi da un male antico. Sono qui a Corleone per attestare come la volontà di un popolo che ha fiducia nei propri valori possa liberarsi da servitù che nei secoli lo avevano umiliato. Sono qui anche per confermare l'impegno dell'Italia tutta, oggi rafforzato anche dall'alleanza con altri Pesi, a continuare con tenacia quello che da anni avete cominciato e di cui avete visto i successi". 
Poi parlò con tanti studenti, con i bambini delle scuole elementari da cui ricevette dei disegni e delle poesie. Una di queste poesie dei bambini di Corleone fu poi ricordata da Ciampi nel discorso di fine anno, il 31 dicembre 2000, facendo vivere un momento di intensa emozione a tutti noi. Grazie, Presidente Ciampi! Ricordare questo oggi ci da coraggio, in un momento davvero difficile per la nostra città, che sembra avere smarrito la rotta. Siamo sicuri, però, che facendo leva sui valori antichi ma sempre attuali della libertà, della democrazia e della giustizia sociale, sapremo ritrovare la via della "ricostruzione" e della rinascita. (dp)
GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO

E' morto Carlo Azeglio Ciampi, l'uomo schivo che ha garantito l'unità del Paese

Carlo Azeglio Ciampi
di MICHELA SCACCHIOLI
E' morto questa mattina in una clinica di Roma Carlo Azeglio Ciampi. Il presidente emerito della Repubblica aveva 95 anni. Recentemente era stato sottoposto a un intervento chirurgico
"L'ESSERE chiamato a rappresentare l'Italia, a essere garante della sua Costituzione, l'ho vissuto non solo come un altissimo mandato, ma soprattutto come un dovere, una missione. Per questo ho voluto abitare, con mia moglie, sin dal primo giorno, nel Quirinale: da sette anni è la mia casa, la casa del presidente della Repubblica, la casa degli italiani". Era il 31 dicembre 2005. Dagli schermi tv, Carlo Azeglio Ciampi parlava così agli italiani nel tradizionale messaggio di fine anno: l'ultimo del suo settennato ai vertici dello Stato, iniziato con il giuramento davanti alle Camere il 18 maggio del 1999. Come Enrico De Nicola, primo inquilino al Colle, Ciampi viene scelto - dai partiti - fuori dal Parlamento.

Asp: terminato oggi a Polizzi Generosa lo screening day nelle Madonie

Un momento della manifestazione
In 4 tappe effettuate 2.668 prestazioni sulla prevenzione
POLIZZI GENEROSA 15 SETTEMBRE 2016 – Una piazza piena di persone ha accolto questa mattina a Polizzi Generosa i medici dell’Asp di Palermo per l’ultimo Screening Day nelle Madonie. E’ stato necessario prolungare oltre le 16.30 l’orario di apertura del “villaggio della prevenzione” per soddisfare l’enorme richiesta degli utenti che si sono riversati sul “belvedere” della cittadina da tutto il comprensorio.

L’amaca di Michele Serra

MICHELE SERRA
NON SORPRENDE sapere che Salman Rushdie rigetta il concetto di “scontro di civiltà”; rammentando a noi tutti, sgomenti per la ferocia jihadista, che “esiste un Islam aperto, raffinato e cosmopolita” (intervista di Anais Ginori, Repubblica di ieri). Rushdie ha passato metà della sua vita sotto scorta, condannato a morte, nel 1989, da una fatwa khomeinista per avere scritto pagine considerate “blasfeme”. Una sua eventuale deriva islamofoba sarebbe quasi scusabile: dal perseguitato non si può pretendere equanimità nel giudizio sul persecutore.
Ma Rushdie è, prima di ogni altra cosa, un intellettuale trans-nazionale. Conosce il mondo, la sua vastità e la sua lussuosa complicazione. Si presume detesti, di conseguenza, le semplificazioni rozze e belluine che nei fondamentalismi religiosi trovano lo strumento ideale. È nato nell’Islam ma, per quanto apostata (si dichiara ateo) ne riconosce la forza culturale e la molteplicità. Nel frattempo la storia si è incaricata di mettere meglio a fuoco un dettaglio forse piccolo, ma decisivo. Il libro che gli costò la fatwa si chiama, come è noto, “I versi satanici”. Il più recente uso dell’aggettivo satanico è di papa Francesco: “Satanico è uccidere nel nome di Dio”. Francesco non è un laico: fa il papa. Ulteriore conferma che non è possibile tagliare a fette la magnifica complicazione del mondo.

La Repubblica, 16 settembre 2016