lunedì, febbraio 29, 2016

Calcio. Il Campofelice vince di misura a Corleone

Un momento della partita
ATLETICO CORLEONE 1
CITTA’ DI CAMPOFELICE 2
MARCATORI: 2’p.t. Pagano – 47’ p.t. Biundo – 26’ s.t. Sclafani.
ATLETICO CORLEONE: Russo,Governali, Lupo, Macaluso (23’ p.t. Sclafani), Pennino, Lo Nardo, Di Carlo, La Spisa, Cammarata, Paternostro (45’ s.t. Pinzolo), Cannella (12’s.t. Ponzo). All.: Maurizio Passiglia
CITTA’ DI CAMPOFELICE: Sanzeri, Morici, Sinagra (50’ s.t. Terzo), Ingrao, Pagano, Micalizzi, Villafranca, D’Agostaro, Verdone (45’ s.t. Licciardi), Porcello, Biundo. 
All.: Giuseppe Pagano.
ARBITRO: Catanzaro
CORLEONE: Ospiti subito in vantaggio,dopo appena due minuti, grazie a Pagano che,su calcio d’angolo, staccava di testa e batteva Russo.Al’ 28’,su contropiede, arrivava il raddoppio con il velocissimo Biundo che, servito in area da Porcello, appoggiava di piatto in rete.Nella ripresa l’Atletico Corleone non gettava la spugna, e al 26’ accorciava le distanze con una gran botta di Sclafani.I padroni di casa si spingevano in attacco alla ricerca del goal del pari,ma il Campofelice serrava le fila con gli ottimi Pagano-Micalizzi, riuscendo a conquistare 3 punti importanti nella lotta play-off.
                                                             

"ORA Corleone" chiede la riapertura del reparto di Pedatria di Corleone

L'ospedale di Corleone
Siamo venuti a conoscenza che l’Asp di Palermo ha emanato una disposizione di servizio che prevede la chiusura dei ricoveri pediatrici presso l’U.O. Pediatria dell’Ospedale di Corleone fino al 31 marzo 2016. Saranno assicurate le consulenze pediatriche richieste dal pronto soccorso e le eventuali visite OBI. “Sono stato tra coloro i quali – afferma il Presidente di ORA Corleone Giuseppe Crapisi - ha fatto aprire la pediatria di Corleone dall’allora direttore Generale Cirignotta. In quel periodo, pur essendo prevista, non si capiva il motivo per cui rimaneva solo sulla carta.

venerdì, febbraio 26, 2016

Lunedì a Prizzi la Cgil e il Comune ricordano Nicolò Alongi nel 96° anniversario del suo assassinio mafioso

A PRIZZI, IL 29 FEBBRAIO, NEL 96mo ANNIVERSARIO DEL SUO ASSASSINIO, LA CGIL E IL COMUNE RICORDANO NICOLÓ ALONGI, DIRIGENTE DEL MOVIMENTO CONTADINO E PRECURSORE, INSIEME A GIOVANNI ORCEL, DELLA TEORIA DELL'UNITÀ TRA CONTADINI E CLASSE OPERAIA
Nicolò Alongi, dirigente del movimento contadino prizzese dai Fasci siciliani al biennio rosso, contadino autodidatta, fu assassinato dalla feroce mafia del suo paese il 29 febbraio dell 1920. «So di essere un morto in licenza», diceva ai suoi compagni nei giorni prima di essere ucciso. «A Prizzi Alongi fu l’animatore della cooperativa “La Proletaria”, alla quale si contrappose una finta cooperativa di reduci, il cui ispiratore fu don Silvestre Gristina, detto “Sisì”, fratello del sindaco “socialista” Epifanio (che, dopo la marcia su Roma, avrebbe aderito al fascismo). Il tentativo di Gristina era quello di bloccare le spinte di rinnovamento che Alongi e il suo gruppo portavano avanti intimidendo ed inquinando il movimento contadino. Ma tale tentativo non riuscì, e allora gli agrari passarono alle maniere forti.

INTERVISTA ESCLUSIVA AL FAMOSO MAFIOSO

di Riccardo Orioles
“Ancora senza esito le indagini del Nucleo Investigativo di Cosa Nostra per dare un volto al misterioso Imprenditore Onesto, l’unico in tutta Catania che non è mafioso, non è amico di mafiosi e con la mafia non ha mai avuto a che fare nemmeno di striscio. L’esistenza dell’uomo è stata rivelata da un politico pentito, ma nessuno fino a oggi è riuscito a identificarlo. Alcuni degli investigatori sospettano che si tratti di una leggenda metropolitana”.
* * *
Confesso che quando ho letto queste righe sul “Corriere del mafioso” (l’unico giornale mafioso che ha il coraggio di ostentare la propria fede fin dalla testata) mi sono sentito umiliato proprio come giornalista. Possibile che fra tanti colleghi non ce ne sia uno capace di scoprire questo nome?

Caporalato, in 33 distretti agricoli italiani condizioni di lavoro “indecenti”

di Piero FerranteSfruttamento e caporalato non fanno solo rima, ma sono, in pratica, la stessa cosa. Non bastassero gli eventi di cronaca – ultimi, solo in ordine dei tempo, quelli della passata estate – a conferma arrivano, una volta di più, i dati di uno studio promosso da The European House-Ambrosetti, condotto sul campo dalla Flai Cgil e presentato durante Attiviamo lavoro – Le potenzialità del lavoro in somministrazione per il settore dell’agricoltura, un convegno di Assocom, l’associazione italiana per le agenzie del lavoro. 

giovedì, febbraio 25, 2016

Corleone, una sola offerta per la refezione scolastica

CORLEONE - Presentata una sola offerta al bando di gara per il servizio di refezione scolastica della scuola dell’infanzia e della primaria della direzione didattica “Camillo Finocchiaro Aprile” di Corleone. Dopo una lunga attesa, che ha costretto l’istituto a modificare l’orario scolastico, c’è stato però un intoppo burocratico ad alimentare il malcontento tra le famiglie dei bambini: all’apertura dell’unica busta partecipante alla gara, si è scoperta la mancanza di un documento che impedirebbe l’assegnazione alla ditta. “Ancora una volta – dice il presidente del consiglio di circolo Cinzia Bianchino – l’istituzione scolastica paga in prima persona la scarsa sensibilità dell’amministrazione pubblica nei riguardi della scuola e degli organi competenti, mostrando poca attenzione alle esigenze delle famiglie e in particolare del diritto allo studio dei bambini del comune di Corleone”.  

martedì, febbraio 23, 2016

Palermo, condannati i nuovi boss di Corleone: 12 anni all'ex dipendente del comune Antonino Di Marco

Gli imputati sono stati giudicati con il rito abbreviatoIl Gup di Palermo Riccardo Ricciardi ha condannato i nuovi boss e picciotti della cosca di Corleone, paese di cui sono originari Totò Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella: le pene sono comprese tra 8 e 12 anni per sei imputati, che avevano competenza anche sul vicino paese di Palazzo Adriano. Fra i condannati c'è anche un ex impiegato comunale, custode del campo sportivo di Corleone, Antonino Di Marco, che ha avuto 12 anni. L'amministrazione municipale è anche per questo oggetto di un "accesso" da parte della prefettura, per valutare il possibile scioglimento per infiltrazioni mafiose. Le altre condanne riguardano Nicola Parrino, che ha avuto 11 anni 8 mesi, Pietro Paolo Masaracchia, 11 anni, Pasqualino D'Ugo, 9 anni e 8 mesi, Franco D'Ugo, 8 anni 4 mesi, e Ciro Badami, condannato a 9 anni. Accolte le richieste del pm Sergio Demontis. Il Gup Riccardo Ricciardi, che ha deciso col rito abbreviato, ha anche assegnato provvisionali immediatamente esecutive da 10 mila euro ciascuno per un imprenditore edile taglieggiato e per le associazioni Fai e Libero Futuro.
nuovoSUD.it, 22 Febbraio, 2016

Libri: La Spina racconta la mafia vera e l'antimafia fasulla

Antonio La Spina
Il sociologo analizza com'è cambiato il fenomeno in questi ultimi anni
(ANSA) - PALERMO, 17 FEB - La lotta contro la mafia è per molti versi una guerra. In guerra ci sono anche gli imboscati, gli affaristi che si arricchiscono alle spalle di chi è invece mosso da spirito civico e patriottico, le spie, i doppiogiochisti, gli infiltrati, i traditori, tutti soggetti che vanno individuati e messi, tramite contromisure di volta in volta appropriate, in condizione di non nuocere. L'ultima ricerca del sociologo Antonio La Spina esplora l'universo della mafia e dell'antimafia cercando di fare chiarezza nella confusione che turba il cittadino medio, cercando di non fargli emettere la temibile sentenza qualunquista tanto sono tutti uguali che porta all'ignavia o peggio alla collusione. Dalla 'Ndrangheta - superpotenza mondiale - al nuovo fenomeno di Mafia capitale, Il mondo di mezzo Mafie e antimafie (il Mulino, 208 pagine, 15 euro) traccia una vasta mappa delle organizzazioni criminali e un'agenda per contrastarle.

Calcio. Col Pallavicino una sconfitta che fa male per il Corleone


lunedì, febbraio 22, 2016

Lumia (Pd), interrogazione al ministro dell'interno per monitorare la rete familiare di Matteo Messina Denaro




Ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’interno per chiedere al governo: se non ritenga opportuno monitorare, nei limiti delle prerogative previste dalla legge, la rete familiare di Messina Denaro per comprendere il tenore di vita, per applicare le opportune misure di prevenzione patrimoniali e verificare la liceità delle eventuali pensioni a carico dell’erario, come quella elargita a favore della madre del boss; quali azioni di competenza abbia intrapreso per prevenire l’infiltrazione nelle istituzioni e negli apparati pubblici del sistema di collusioni al servizio del boss; quale supporto, per quanto di competenza, intenda fornire alla magistratura, alle forze dell’ordine e ai servizi di informazione e sicurezza, per far progredire le indagini e giungere alla cattura del pericolosissimo boss mafioso; se risultino fondati i sospetti di collegamento sia con la vecchia massoneria, a tal fine monitorando l’attuale posizione degli appartenenti alle logge menzionate, sia quelli con la nuova massoneria, attraverso una capillare verifica delle attuali adesioni; se siano monitorati i contatti di Matteo Messina Denaro con le famiglie mafiose d’Oltreoceano e con altri soggetti criminali operanti nel Mediterraneo. Di seguito il testo integrale dell’interrogazione.

Giuseppe Lumia

mercoledì, febbraio 17, 2016

Palermo, alla Bottega dei Sapori e dei Saperi "La trappola dei ricordi" di Aldo Pagano



Aldo Pagano
Sabato 20 febbraio, ore 17.30, IMD presenta “La trappola dei ricordi”, di Aldo Pagano, Corruzione, illegalità, amore. L'Italia dell'ultimo trentennio, alla Bottega dei Sapori e dei Saperi della Legalità, Piazza Castelnuovo 13, Palermo
Sarà IMD, scrittore già componente della squadra Catturandi, a presentare sabato 20 febbraio, alle 17.30, alla Bottega dei Saperi e dei Sapori della Legalità, La Trappola dei ricordi (Todaro Editore), del  giornalista Aldo Pagano. Un'opera giunta tra i ventuno finalisti che hanno determinato la cinquina del recente Premio Scerbanenco dedicato al noir. In poco più di 300 pagine, Pagano racconta l'Italia degli intrighi, della mafia, della corruzione dell'ultimo trentennio. Tratta della linea di confine tra legalità e illegalità che attiene alla responsabilità individuale, alla capacità di governare le proprie passioni, siano essere derive siano esse sentimentali. Protagonista è Emma Bonsanti, Pm trasferita da Milano al Sud, che nella città di fantasia Balbenna ritrova l'antico amore, Roberto, giornalista 'ambiguo' del cui lavoro Emma poco o nulla sa. Balbenna, ossia il Sud amato da Pagano, identificabile tanto in Palermo quanto Bari, dove l'autore, che oggi vive a Como, è nato e ha vissuto. 

Corleone, i consiglieri del Pd, "Mi ci vedo" e Sicilia Futura non parteciperanno più alle sedute


sabato, febbraio 13, 2016

Villabate ha ricordato Vincenzo Sansone, il sindacalista Cgil assassinato dalla mafia nel 1947

L'intervento del sindaco Vincenzo Oliveri
“Non so ancora perché venne ucciso mio zio sindacalista, di cui porto il nome”. Commemorato ieri a Villabate, per la prima volta dopo 69 anni dalla morte, Vincenzo Sansone, sindacalista ucciso dalla mafia
Una storia sepolta da 69 anni, senza tracce negli archivi giudiziari e nei memoriali della polizia. È la storia di un sindacalista di Villabate ucciso dalla mafia il 13 febbraio del 1947, Vincenzo “Nunzio “Sansone, che la Cgil Palermo assieme al centro Pio La Torre e al Comune di Villabate ha riscoperto e riscritto, scandagliando negli archivi. Nell’intento di strappare dall’oblio la memoria di tutti i caduti del lungo elenco di sindacalisti assassinati dalla mafia, e di comporre un calendario con tutti i nomi e le date, non solo di quelli più famosi ricordati, ieri si è svolta la prima commemorazione pubblica di Vincenzo “Nunzio” Sansone, segretario della Camera del Lavoro di Villabate, ucciso dalla mafia il 13 febbraio del 1947. “La storia dei sindacalisti non è solo la storia del mondo del lavoro ma è parte della più bella storia d’Italia - hanno spiegato il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo e Dino Paternostro, responsabile del dipartimento legalità della Cgil del capoluogo –. Oggi ripartiamo da Sansone per chiarire tutti i punti oscuri e le responsabilità legate al suo delitto”.

giovedì, febbraio 11, 2016

Villabate, domani la Cgil ricorda per la prima volta dopo 69 anni Vincenzo Sansone, sindacalista assassinato dalla mafia il 13 febbraio 1947



Palermo 11 febbraio 2016 – Per la prima volta domani, 69° anniversario della sua uccisione, la Cgil ricorda Vincenzo “Nunzio” Sansone, una dei primi sindacalisti vittime della mafia. L'iniziativa, organizzata assieme al Comune di Villabate e al Centro Pio La Torre, si terrà alle ore 9 presso la biblioteca comunale “E. Salmeri”. “Sarà l'occasione per far riemergere dall'oblio di questi anni un pezzo della nostra storia sindacale, per restituire onore alla memoria di un uomo coraggioso che voleva aiutare i braccianti poveri del suo paese, procurando fastidio per la sua attività ai poteri forti della mafia e della cattiva politica - dice il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo - Nel periodo che copre l’arco temporale che va dal 1945 ai primi anni ’50, furono tante le case e i comuni della Sicilia dove si piansero le morti ingiuste di sindacalisti uccisi dalla mafia. Anche a Villabate venne assassinato un nostro concittadino: Nunzio “Vincenzo” – Sansone, che cadde sotto i colpi di lupara il 13 febbraio 1947”. Ad illustrare l'iniziativa sarà Dino Paternostro, responsabile del dipartimento Legalità Cgil Palermo. Interverranno familiari di “Nunzio” Vincenzo Sansone, studenti di Villabate, il presidente di Rinascita Villabatese Francesco Giglio, il presidente del centro Pio La Torre Vito Lo Monaco, il segretario Cgil Palermo Enzo Campo.

Enzo Campo (Cgil) sul suicido di Villabate: "Le istituzioni devono dare risposte al drammatico bisogno di lavoro"


LA CGIL SUL NUOVO SUICIDIO DI UN LAVORATORE. CAMPO: “COMUNE E REGIONE ADOTTINO POLITICHE ATTIVE PER IL LAVORO. O LA DISPERAZIONE CONTINUERA' A SUPERARE LA SPERANZA”
Palermo 11 febbraio 2015 – “Il dramma di un nuovo suicidio per la perdita del lavoro ripropone il tema della creazione di nuove opportunità occupazionali. L' amministrazione comunale e la Regione fanno ancora troppo poco per una provincia dive ci sono migliaia di disoccupati. Se non si danno risposte concrete in termini di politiche sociali e di politiche attive per il lavoro, la disperazione per la mancanza di occupazione, alla quale spesso si sommano tragedie personali, continuerà a superare qualsiasi elemento di speranza”. 

All'ASP di Palermo adesso le visite specialistiche si potranno prenotare anche con whatsapp


La presentazione del nuovo servizio aziendale
Il nuovo servizio aziendale è stato presentato stamattina dal direttore generale Antonio Candela. Sarà attivo dal prossimo primo marzo 
Basterà scattare una fotografia alla ricetta ed inviarla per WhatsApp al numero 331.6104326 per stabilire un contatto con gli operatori del Cup (Centro Unificato di Prenotazione) dell’Asp di Palermo. Niente più  attesa agli sportelli per chiedere una prestazione specialistica, l’Azienda Sanitaria di Palermo mette a disposizione degli utenti tre diverse possibilità di interagire attraverso la rete internet.
Dopo il “cambio medico online”, l’esenzione ticket su internet, i referti di radiografie ed analisi cliniche in rete, adesso l’Asp attiva un sistema di prenotazione di visite specialistiche rapido ed immediato attraverso smartphone, tablet o pc. Sarà operativo dal prossimo primo marzo.

mercoledì, febbraio 10, 2016

Palermo, è in corso lo sgombero forzato per tre famiglie che occupano edificio confiscato alla mafia in via Beato Angelico


Il Sunia: “Ci sono 5 minori e due portatori di handicap. È una situazione invivibile: da tre mesi vivono senza corrente elettrica” 
10 febbraio 2016 – Sgombero in corso da parte della polizia municipale per tre famiglie che dal 10 dicembre occupano abusivamente gli appartamenti di una palazzina confiscata alla mafia in via Beato Angelico, 53. Gli agenti hanno notificato il provvedimento e raccolto i dati degli occupanti. In totale si tratta di 12 persone, con cinque minori a carico dai 5 ali 13 anni e due portatori di handicap. In questi tre mesi hanno vissuto come accampati: senza corrente elettrica, dunque senza luce e senza riscaldamento. Con l'ausilio di bombole, fornellini e lampade a gas. Sul posto sono attesi i carabinieri.

A Villabate, la Cgil, il Centro Pio La Torre e il Comune ricordano "Nunzio" Vincenzo Sansone, assassinato dalla mafia nel 1947

CHI ERA “NUNZIO” VINCENZO SANSONE? 
Nel periodo che copre l’arco temporale che va dal 1945 ai primi anni ’50, furono tante le case ed i comuni della Sicilia dove si piansero le morti ingiuste di sindacalisti uccisi dalla mafia. Anche a Villabate venne assassinato un nostro concittadino: Nunzio – “Vincenzo” – Sansone, che cadde sotto i colpi di lupara il 13 febbraio 194749. A narrare la sua storia, dimenticata da tutti, il sopracitato prof. Edoardo Salmeri nelle sue Storie Villabatesi: ‹‹Povero Vincenzo Sansone! [...] La sorte fu avara con lui. L’avevo conosciuto in una particolare circostanza, in occasione del passaggio del Duce per Villabate. Quando la macchina dell’alto Capo del Fascismo si fermò per un istante sulla strada per ricevere dalle autorità del paese l’omaggio di un folto ramo di arance, egli, giovane studente, corse verso l’eminente personaggio per porgergli una lettera.

martedì, febbraio 09, 2016

Da subordinate a strutture organizzate. Le mafie straniere secondo la Dia



di Piero Ferrante
Le mafie straniere hanno “abbandonato il ruolo di manovalanza subordinata” per diventare, in accordo con quelle italiane, delle consorterie a sé stanti. Questa, (molto) in breve, è l’analisi racchiusa nella Relazione della Dia riguardo l’azione delle criminalità organizzate estere. Strutture sempre più organizzate, secondo gli inquirenti, con i piedi (e talora le menti) ben saldi nei paesi d’origine ma anche capaci di organizzarsi in Italia, stringendo accordi in nome dell’affare.

Emanuela Bortone è la nuova segretaria della Cgil di Brancaccio. oggi pomeriggio la nomina



Emanuela Bortone
Palermo 8 febbraio 2015 - Emanuela Bortone è la nuova responsabile della sede Cgil di Brancaccio, in via Brancaccio 471. La Bortone, 38 anni, dal giugno del 2014 ha ricoperto l'incarico di segretaria della Cgil di Bagheria. E' stata per molti anni operatrice dell'Inca e prima ancora dei Caf della Cgil. Con la sua nomina, la Cgil intende portare avanti un nuovo modello di Camera del Lavoro nelle sedi decentrate. “L'idea è quella di creare un'arteria della Camera del Lavoro, portando a Brancaccio tutte le nostre categorie e i servizi, a partire dal Sol, lo sportello orientamento lavoro, per dare ai disoccupati le informazioni necessarie per trovare un'occupazione – spiega la neo segretaria - Offriremo anche la consulenza delle nostre strutture associate come Sunia, Auser e Federconsumatori. Partiremo già da domani. Il nostro calendario prevede la presenza di una o più categorie al giorno, tra mattina e pomeriggio. Partiremo con Spi, Slc, Filcams, Flc, Flai, Fillea”.

Cantieri navali, oggi un’ora di sciopero nello stabilimento in solidarietà ai 12 dipendenti della mensa licenziati. Chiesto incontro al prefetto

I lavoratori della mensa del Cantiere navale
Palermo 9 febbraio 2016 – Scioperano oggi per un’ora a fine turno i lavoratori del Cantiere Navale di Palermo in solidarietà ai 12 dipendenti della mensa dello stabilimento Fincantieri, “messi alla porta senza preavviso dall’azienda”. Dal primo febbraio, la palermitana Cot Ristorazione, azienda subentrante nell’appalto alla   Euroristorazione srl di Vicenza, sta svolgendo  il servizio  con i suoi dipendenti mentre i 12 lavoratori della mensa hanno avuto disattivato il badge e non hanno più possibilità d’accesso al luogo di lavoro. Da giorni sostano in sit-in davanti ai cancelli dello stabilimento.  In segno di protesta,  tutti i lavoratori dello stabilimento  sono stati invitati dalla Rsu della Fiom a non consumare  il pasto in mensa  fino alla conclusione positiva della vertenza.

domenica, febbraio 07, 2016

Calcio. Il Corleone raggiunto in extremis dal Lercara: finisce 1-1

Un momento della partita Corleone-Lercara
ATL. CORLEONE 1 - ALB. LERCARA 1
MARCATORI: 90’ Governali – 95’ Ippedico.
ATLETICO CORLEONE: Russo, Governali, Lupo, C. La Spisa (41’s.t.Paternostro), Arena, Lo Nardo, Di Carlo (26’s.t.Cannella), Passiglia, Cammarata (1’s.t.Macaluso), Pecorella, G. La Spisa. All.: Maurizio Passiglia.
ALBATROS LERCARA: Ministero, Ciminello, Marino, Miceli, Vicari, Facella, Ippedico, Rizzo (20’s.t.Nuccio), Gargagliano, Gattano (43’s.t.Miceli), Consiglio (15’s.t.Lo Bue).
ARBITRO: Reina di Marsala.
NOTE: Ammoniti C.La Spisa, Lo Nardo, Passiglia (C), Gargagliano, Consiglio (A); espulsi Passiglia, Lo Nardo (C), Vicari (A).

CORLEONE – E’ terminato 1-1 il recupero della 16a giornata del girone B del campionato di prima categoria tra l’Atletico Corleone e l’Albatros Lercara. Primo tempo equilibrato, con poche occasioni da goal e gioco prevalentemente a centrocampo con le due squadre attente a studiarsi e poco propense a scoprirsi. Nella ripresa i padroni di casa rimanevano presto in 10 uomini per l’espulsione di Lo Nardo (doppia ammonizione). Ma nonostante l’inferiorità numerica, l’Atletico Corleone si spingeva in avanti e sfiorava il vantaggio al 75’ con il neo-entrato Cannella che, ben servito con un ottimo cross di Governali, colpiva di testa la palla che accarezzava il palo. Ancora all’80’ un forte tiro di Macaluso veniva respinto con un tuffo alla sua sinistra da Ministero.

venerdì, febbraio 05, 2016

San Cipirello, è morto l'ex sindaco Nino Inzirillo

Nino Inzirillo
E' morto Nino Inzirillo. Fu sindaco di San Cipirello dal 1992 al 1997 e presidente della Cantina sociale "Alto Belice" fino al 2014. Militò nel Pci-Pds. I funerali si svolgeranno oggi nella chiesa madre di San Cipirello. LEGGI TUTTO 

Unicredit, Palermo e la Sicilia finora esclusi dal piano di nuove assunzioni

“Chiediamo un’inversione di tendenza, più attenzione verso la nostra terra”, dicono Enzo Campo ed Elia Randazzo (Cgil)
Palermo 5 febbraio 2014 – Unicredit, annunciate in Sicilia 300 uscite incentivate, in massima parte a Palermo, mentre ancora non si parla di assunzioni nell'Isola. Il piano industriale, presentato ai sindacati e al vaglio delle assemblee, prevede 700 nuovi ingressi su scala nazionale che si aggiungono alle 800 assunzioni concordate il 28 giugno 2014 e già realizzate. Palermo finora, in questi anni, è rimasta esclusa dal processo di creazione di nuovi posti di lavoro. Per questo la Fisac Cgil chiede un'inversione di tendenza.

giovedì, febbraio 04, 2016

Corleone, la Camera del lavoro chiede al sindaco di fare un passo indietro e agli ispettori ministeriali di fare presto chiarezza

Cosimo Lo Sciuto, segretario della CdL di Corleone
Palermo 4 febbraio 2016 - La Camera del lavoro di Corleone esprime preoccupazione per il clima difficile che sta turbando la politica corleonese, col rischio di commissariamento del Comune per infiltrazione mafiosa.
E chiede un passo indietro al sindaco Lea Savona. “Non siamo intervenuti prima, in occasione del dibattito sulla mozione di sfiducia al sindaco, per non essere tirati in ballo in un dibattito che ha assunto i contorni della bagarre politica o addirittura personale – dichiara il segretario della Cgil di Corleone Cosimo Lo Sciuto - Oggi sentiamo il dovere di esprimere il nostro parere al riguardo, lo dobbiamo ai lavoratori e alla cittadinanza tutta. Siamo preoccupati per l'immobilismo amministrativo che si è creato e per i tantissimi problemi che il governo locale dovrà affrontare, non ultimo il pericolo concreto dello scioglimento per infiltrazione mafiosa. Sarebbe la prima volta: non è accaduto nemmeno ai tempi di Ciancimino e delle amministrazioni di sua emanazione. Se quest’ultima ipotesi dovesse concretizzarsi, la città annullerebbe di colpo il tentativo di riscatto portato avanti negli ultimi 25 anni. A pagarne il prezzo, sarebbero tutti i lavoratori e i cittadini onesti di Corleone”.

La Cassazione: “Incandidabile chi è intercettato con mafiosi”. Il caso Misilmeri...

“Non è candidabile alle elezioni regionali, provinciali e comunali il soggetto – già componente del consiglio comunale – che grazie a intercettazioni ambientali risulti aver avuto una conversazione con un affiliato alla locale famiglia mafiosa”. Così la sentenza n. 1948/2016 della Corte di Cassazione, che si pone in sintonia con la lotta portata da anni dall’ex giuidice della Cassazione Romano De Grazia sulla cosiddetta legge Lazzati. I “collegamenti inquinanti” tra amministratore e criminalità organizzata emersi sono sufficienti a decretare l’incandidabilità del soggetto in quanto elementi concreti, univoci e rilevanti che rendono tangibile la prospettiva di ingerenze illecite nelle attività dell’ente pubblico. Ha deciso così la prima sezione civile della Corte di Cassazione.

martedì, febbraio 02, 2016

La cantina Kaggio assegnata alle coop sociali che gestiscono terreni confiscati alla mafia


La consegna della cantina Kaggio alle coop sociali
IL PRESIDENTE CAPIZZI: “tutti i beni del Consorzio sono stati inseriti nel circuito dell’economia legale
La cantina Kaggio confiscata al clan dei corleonesi più di 20 anni fa questo pomeriggio è stata assegnata DAL PRESIDENTE DEL Consorzio “Sviluppo e Legalità” Piero Capizzi alle cooperative  sociali Lavoro e Non Solo, Pio La Torre e Placido Rizzotto che gestiscono per finalita’ agricole, le terre confiscate alla mafia nel corleonese. Il bene che da anni è rimasto in stato di abbandono ed è stato oggetto di continui furti e atti vandalici è stato recuperato per essere destinato a Centro Aziendale e di stoccaggio per le stesse coop per la commercializzazione dei prodotti delle stesse cooperative.

Franco La Torre: "C'è un'antimafia fatta da mafiosi ma non fermerà le persone oneste"



Franco La Torre
di GIORGIO RUTA
Parla il figlio del segretario regionale del Pci ucciso nel 1982: "La politica ha delegato la lotta agli inquirenti, così sono nati gli intoccabili"
"In quella telefonata forse la Saguto ha mostrato il suo vero volto". Franco La Torre, figlio di Pio, il segretario regionale del Pci ucciso a Palermo nel 1982, non fa giri di parole sulle frasi del giudice contro Manfredi e Lucia Borsellino. "La politica ha delegato la lotta alla mafia a magistrati e forze dell'ordine favorendo la nascita di eroi intoccabili".

lunedì, febbraio 01, 2016

Domani 60° anniversario dello sciopero alla rovescia nella “trazzera vecchia” di Partinico

Enzo Campo, segretario generale della Camera del lavoro di Palermo:: “A Partinico l’economia è in crisi come allora, serve un progetto di crescita per i nostri paesi”
Palermo 1 febbraio 2016 - “Il sessantesimo anniversario dello sciopero alla rovescia della trazzera vecchia non è solo l'occasione per fare rivivere la memoria di quell'evento. Ma è il paradigma della condizione attuale del mondo del lavoro. Allora come ora ci troviamo davanti a un'economia partinicese in crisi profonda. Il frutto delle lotte di quegli anni, che coinvolsero migliaia di disoccupati, da cui ebbe origine la costruzione di quella diga dello Jato alla base della trasformazione delle campagne, oggi è andato perduto. Sessant'anni dopo, quella agricoltura fiorente non esiste più. Anche a Partinico, a seguito della crisi dell'edilizia così come dell'agricoltura, all'apertura dei grandi centri commerciali, alla chiusura delle poche aziende esistenti, è in corso un impoverimento, una desertificazione generale. Che dobbiamo fermare”.

Corleone: Lumia (Pd), sostengo sfiducia presentata dai consiglieri comunali del Pd

Il sen. Giuseppe Lumia della Commissione Antimafia
Palermo, 01 febbraio 2016 - “Sono accanto ai consiglieri comunali del Pd di Corleone che hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco e dell’amministrazione comunale". Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia. “Oggi Corleone – aggiunge – rischia di retrocedere nel cammino di legalità e sviluppo fatto in questi ultimi decenni. Ci si aspettava un passo indietro del Sindaco e della maggioranza attuale, che invece ancora non arriva”.
"Dal dopo stragi – ricorda Lumia – si è cercato in tutti i modi di tenere Cosa Nostra fuori dal Comune, a cominciare da Riina, dai suoi figli, Giovanni e Salvuccio, dal marito della figlia, Ciavarello. Così anche i Provenzano e i figli Angelo e Francesco Paolo, i loro parenti Grizzaffi e Gariffo. Ma anche i boss Rosario Lo Bue, Leoluca Di Miceli, Spatafora, Bernardo Riina e ancora il boss Di Marco e i suoi complici”. 
“E' stato un lavoro – conclude l’esponente antimafia del Pd – svolto al di là delle appartenenze a dei colori politici. Sia quando governavamo, sia quando siamo stati all'opposizione. Senza fare mai dell'antimafia una bandiera di parte, ma collaborando con tutti”.