sabato, ottobre 08, 2016

In memoria di Rita Giuseppa Lercara, corleonese, vittima di femminicidio

Fiori e un lumino davanti alla
cvasa di Rita a Corleone
Rita Giuseppa Lercara, 67 anni, originaria di Corleone, è stata uccisa in un raptus di follia dal proprio compagno a Valenza Po, in provincia di Alessandria, lo scorso 29 settembre. Un ennesimo caso di femminicidio che ha lasciato tutti sgomenti. A Corleone, le amiche di Rita si sono subito riunite nella casa di una di loro, Giovanna Benfratelli, per ricordarla. Hanno scritto questo breve testo, inviato ai familiari a Valenza Po, dove è stato letto ieri pomeriggio nel corso del funerale svoltosi nel duomo. Lo pubblichiamo accompagnato dal nostro dolore per questa ennesima tragedia.

Gli abitanti del quartiere del Pozzobuono e la città di Corleone a Rita.
A Rita, che pur lontana, ci teneva tutti per mano, in estate con la sua dolce allegria, dove le porte del cuore e di casa erano aperte per un sereno confronto e un buon caffè. 
A Natale ci regalava la magia di ritornare un po' tutti bambini con la novena davanti casa sua, dove lei, pur non essendo presente per non lasciare i suoi affetti, era la presenza più vicina ai nostri cuori. 

Alla donna che non si è mai sottratta alle prove del destino e col suo sano sentire e il suo chiaro pensiero non si arrendeva al dolore e ne traeva forza per gioire alla vita. 
E diceva: il mio quartiere, il mio paese, mi nutre, ma lavorando al Nord mi sono realizzata e c'è futuro per i miei figli, senza mai recriminare. 
A Rita che dava importanza alle piccole e grandi cose della vita, il quartiere, il paese unito, pregano perché questa splendida donna non venga dimenticata, che sia un faro di saggezza da cui farci guidare. E nel dramma familiare che l'ha travolta non si perda l'amore che ha sempre mosso i suoi passi. 
Per i familiari, i figli e gli amici che nella dolorosa perdita della loro cara non si abbandonino al dolore, ma sappiamo aprire il cuore all'amore. 
Per tutti coloro che, vinti dalla disperazione, possano non alzare la mano contro i fratelli e comunque possano confidare nella Misericordia di Dio e nel perdono.


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