mercoledì, ottobre 12, 2016

CI SCRIVONO: DITELO AI COMMISSARI: L'ACQUA DEV'ESSERE PUBBLICA E GESTITA DAL COMUNE

BIAGIO CUTROPIA
Non ero presente all’incontro tra la Commissione straordinaria e alcuni cittadini per il problema della distribuzione idrica a Corleone e quindi conosco i fatti soltanto attraverso l’articolo pubblicato su questo giornale e al di là delle varie problematiche emerse e raccontate nell’articolo mi ha colpito l’ipotesi di trasformare la convenzione con l’AMAP da biennale in trentennale e ancor di più mi colpiscono le considerazioni, sulle ovvie perplessità dei presenti, del nuovo segretario Dott.Guarino sul fatto che qualora una qualche legge regionale o nazionale lo preveda il Comune potrà recedere da tale convenzione. I Corleonesi siamo storicamente macchiati dall’infamia di mafia, ovviamente meritata almeno nell’immaginario collettivo per essere Corleone la patria dei più sanguinari mafiosi presenti in Italia, marchio registrato dopo il recente scioglimento per mafia e meritato anch’esso per quanto è emerso dalle indagini e dalle relative conclusioni che hanno portato allo scioglimento ma in tutto ciò è necessario ribadire che i mafiosi a Corleone erano e sono forse l’1% della popolazione, la restante parte, il 99%, è composta da persone perbene, molto perbene.
Sottolineare l’onestà del 99% della popolazione corleonese è fondamentale per ribadirne da un lato la dignità e dall’altro la responsabilità nell’autodeterminazione politica messa, questa, in legittimo dubbio con lo scioglimento. Uno scioglimento per mafia punisce la politica che amministra ma contemporaneamente rischia di punire anche gli elettori, ma anche i non elettori, di tale classe politica. Il combinato disposto rende i cittadini corleonesi cittadini di serie C in fase di retrocessione. La vicenda che ha portato in passato alla cessione dell’acqua pubblica a società private (seppur di capitale pubblico) è vicenda grigia. Tali società,quasi tutte fallite così come quelle della gestione rifiuti, hanno usato i soldi pubblici,oltre agli sprechi, per effettuare assunzioni con criteri privatistici generando ulteriore delusione da parte dei cittadini che conoscono tali pratiche e ulteriore allontanamento dalla cosa pubblica e cosa ancora più grave hanno alimentato una cultura mafiosa della prepotenza e della prevaricazione di pochi su molti lasciando passare l’idea che il lavoro non sia un diritto ma una concessione amichevole da ricambiare. Tali pratiche, purtroppo diffuse nel Paese, soprattutto in alcuni contesti economicamente deboli hanno, se non diffuso la cultura mafiosa, almeno rallentato il contrasto a pratiche mafiose non sanguinose nel senso classico ma altrettanto dannose per la collettività. Alcuni Comuni hanno resistito altri invece hanno utilizzato tale occasione per costruire clientele come è noto a tutti. Personalmente credo che l’acqua debba essere pubblica e pubblica e locale debba esserne la gestione sicuramente effettuata con criteri virtuosi . Sapere che l’acqua potrebbe essere concessa all’AMAP per 30 anni almeno, salvo diverse disposizioni normative se e da venire, sembrerebbe impegnare troppo il Comune e l’autodeterminazione di una collettività seppur pare comprendere che tale ipotesi scaturisca dalla necessità di interventi sulla rete. Mi colpisce il silenzio su questo argomento, come su tutti gli altri, delle locali forze politiche le quali, nel rispetto delle prerogative della Commissione, dovrebbero rappresentare concretamente la loro visione per il futuro di Corleone, per esempio, nello specifico, chiedendo con forza il finanziamento degli interventi sulla rete idrica. Speriamo lo facciano.
BIAGIO CUTROPIA

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