giovedì, gennaio 21, 2016

Corleone, il sindaco: "Porterò gli atti e dirò tutto quello che so"



CORLEONE - Il sindaco Leoluchina Savona ha chiesto di essere ascoltata oggi dalla Commissione regionale antimafia, guidata da Nello Musumeci. E’ questa l’ultima novità emersa a pochi giorni dall’invio degli ispettori a Corleone  - per le attività di accertamento annunciate direttamente dal ministro dell’Interno Angelino Alfano - e che stanno già procedendo a verificare l’eventuale sussistenza degli elementi relativi allo scioglimento del consiglio comunale, conseguente a fenomeni di infiltrazioni mafiose. ”Consegnerò gli atti sulla mancata costituzione di parte civile e poi sul blitz “Grande Passo 3” e sarò disponibile a rispondere a tutto ciò che mi chiederanno” è la dichiarazione che rilascia il sindaco, mentre procedono senza sosta le manovre dell’opposizione per trovare il numero sufficiente - di almeno tredici consiglieri - per approvare la mozione di sfiducia nei suoi confronti. E’ lo stesso capogruppo consiliare del PD Dino Paternostro a dare alcune chiavi di lettura di quello che sta succedendo:
”Il sindaco Leoluchina Savona ostenta sicurezza e serenità e accusa l’opposizione di strumentalizzare tutto. E' doveroso, però, precisare che sono state le scelte politico-amministrative del primo cittadino, della sua giunta e della sua maggioranza a turbare la serenità dei corleonesi e ad umiliarli davanti al mondo intero, provocando l'ispezione ministeriale in corso per infiltrazioni mafiose. È stata il sindaco Savona – continua il capogruppo Paternostro- a scegliere di non costituirsi parte civile nel processo "Grande Passo" contro Antonino Di Marco, dipendente comunale, accusato di essere un boss emergente della Cosa Nostra corleonese, che esercitava la sua attività criminosa nei locali del campo sportivo”. Aggiunge ancora il capogruppo del PD in consiglio comunale:  ”È stata il sindaco Savona ad incontrare, con la mediazione del fratello, che addirittura si era offerto di far risparmiare qualche migliaio di euro, il Pellitteri (poi arrestato per mafia) nei locali del caseificio e nei locali del municipio, con l'obiettivo di arrivare ad un suo affidamento. Di fronte a questi episodi oggettivamente gravissimi - dice Paternostro- è naturale che lo Stato abbia il sospetto di infiltrazioni e di contiguità con ambienti mafiosi e disponga delle indagini sul comune di Corleone. Ed è naturale che il Pd e le altre forze di opposizione li considerino punti cardine della mozione di sfiducia nei suoi confronti, che sarà discussa e votata il 28”. Anche il presidente del consiglio comunale Stefano Gambino “fa un accorato appello al gruppo che sostiene il sindaco Savona alla luce delle prove di polizia e carabinieri sulle infiltrazioni al comune di Corleone dell’organizzazione mafiosa. Il minor danno per il bene della città, prima ancora della sfiducia, sono le volontarie dimissioni del sindaco”.             
 Mario Midulla
Giornale di Sicilia, 20 gennaio 2016

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