venerdì, aprile 17, 2015

C'era tutta Corleone ai funerali di Luca Nicolosi!

La bara di Leoluca Nicolosi avvolta nella bandiera
della Flai-Cgil di Palermo
C’era tutta Corleone oggi pomeriggio nella chiesa di San Domenico ai funerali di Leoluca Nicolosi, l’operaio forestale morto in un incidente col suo trattore, mentre tornava dal lavoro. Ma non poteva che essere così: troppa l’emozione dei corleonesi per la scomparsa di una persona che si faceva benvolere da tutti. La cerimonia funebre è stata celebrata dal sacerdote corleonese Luca Leone. Da sempre militante della Cgil, Luca negli ultimi 15 anni era stato capolega della Flai-Cgil di Corleone. E se n’è andato per l’ultimo viaggio avvolto nella bandiera del suo sindacato, portata appositamente per lui dal segretario generale della Flai di Palermo, Tonino Russo. Il dirigente sindacale era presente ai funerali insieme al segretario della Camera del lavoro di Corleone Dino Paternostro, a Pietro Aldigheri, Piero Galli, Giusi Pasqua e Linda Rigoglioso. Dopo la cerimonia religiosa, a ricordare pubblicamente in chiesa Luca Nicolosi, d’accordo con la sua famiglia, è stato Dino Paternostro.
Questo il suo discorso integrale: 
Non ci sembra vero. Il carissimo Luca Nicolosi non è più con noi. Lo stiamo accompagnando per l’ultimo viaggio. Siamo ancora sconvolti e addolorati. Siamo stati ieri all'ospedale di Corleone, poi alla camera mortuaria e, infine, a casa sua, in via Colletti, in quella casa di cui era giustamente orgoglioso, perché realizzata con sacrifici. Non abbiamo più parole, non abbiamo più lacrime.
Abbiamo conosciuto Luca tanti anni fa, alla fine degli anni ’90, alla Cgil, il sindacato dove ha militato tutta la vita. Lui, operaio forestale, è diventato capolega della Flai di Corleone. Era un punto di riferimento per tutti gli altri operai, un punto di riferimento costante per me, durante questi anni in cui ho svolto il ruolo di segretario della Camera del lavoro di Corleone. Luca lottava per il lavoro produttivo alla forestale, voleva che la forestale cambiasse e che gli operai venissero apprezzati per le loro qualità professionali e per il loro impegno. E fino all’ultimo, fino a venerdì 10 aprile è stato a Palermo, con una delegazione di operai di Corleone, alla manifestazione indetta unitariamente dai sindacati per chiedere una svolta nella politica della forestazione in Sicilia.
Luca s’impegnava insieme a tutta la CGIL per dare dignità e memoria ai caduti del movimento contadino nella lotta contro la mafia, a cominciare da Placido Rizzotto, alle cui cerimonie annuali non mancava mai. Fino all’ultima, quella dello scorso 10 marzo. Era orgoglioso di appartenere all’organizzazione di Rizzotto, di Bernardino Verro e di tanti altri martiri dell’idea.
Quante assemblee abbiamo fatto insieme! A quanti scioperi abbiamo partecipato! Li ricordi, Luca!? Io li ricordo tutti e tu eri al mio fianco insieme ad altri operai, che a te sembravano sempre pochi. Ne volevi di più perché l’unione fa la forza. E la forza serve per difendere i diritti dei lavoratori e conquistarne di altri. Tu, caro Luca, non ti stancavi mai. Sapevi che a noi non è concesso stancarci, vero? Ciao, Luca. Confesso che ho pianto per te, che abbiamo pianto e piangiamo per te, per il dolore che ci provoca la tua scomparsa. Piangono per te tua moglie Enza, i tuoi figli Francesco e Michela, tua sorella, i tuoi fratelli e i tuoi nipoti che ti amano (me l’hanno scritto!). Piangono per te la Cgil, i tuoi amici e tutte le persone che ti hanno conosciuto e stimato. Sono onorato di essere stato un tuo amico e compagno. Credimi, anche tu per me eri, sei, un amico e un compagno fraterno! Ti voglio bene... Ti ricorderemo sempre. Saremo vicini ad Enza, Francesco e Michela. Ciao, Luca…

Dino Paternostro

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