lunedì, aprile 13, 2015

La Cgil: “Viabilità sempre più colabrodo, nell’indifferenza delle istituzioni. Così la Sicilia torna ultima”

Il segretario Cgil Sicilia Michele Pagliaro dice no allo scaricabarile e chiede una conferenza di servizi fra Stato e Regione
Palermo 13 aprile 2015 – “Il cedimento del pilone dell'autostrada siciliana A19 è lo specchio di una viabilità, quella siciliana, ridotta ormai a colabrodo, una viabilità che dopo ogni stagione invernale continua a ridursi inesorabilmente sempre di più nella totale indifferenza della politica e delle istituzioni”. Così il segretario generale Cgil Sicilia Michele Pagliaro interviene sul crollo in autostrada,  destinato a fare tornare la  Sicilia “ultima”, “indietro di oltre settant' anni” e a peggiorare le condizioni di vita di tutti i cittadini siciliani. “Lo stato di degrado della nostra viabilità è tale al punto di dividere la Sicilia in due. Da oggi in Sicilia ci sono due isole nell'Isola,  anche perché nel frattempo la viabilità interna non esiste più. Quello che è accaduto è comunissimo  a tantissime altre strade siciliane che dopo i crolli, le frane, gli smottamenti, restano chiuse a volte  per anni, altre volte definitivamente”.

   Sicilia ultima per guasti e danni al paesaggio e alle sue infrastrutture, dovuti a incuria, speculazioni e all’inesistenza, almeno dal 2000, di un piano della Regione per la messa in sicurezza del territorio. Adesso, secondo il segretario Cgil Sicilia Michele Pagliaro, non c’è tempo da perdere: bisogna  attivare quelle procedure “normali”  per mettere mano a un Piano per le Infrastrutture. Pagliaro pertanto chiede di attivare una conferenza di servizi fra Stato, Regione, Anci, Anas e dove siano stabilite tempistica, modalità e risorse certe per ripristinare  al più presto la viabilità in Sicilia, a partire dall’asse Palermo-Catania. “Una prassi che dovrebbe essere già consolidata e svolta, anche rispetto a tutto il resto della viabilità statale e provinciale – aggiunge Pagliaro -. Il cedimento dell'A19 non è un caso isolato: basta farsi un giro sulle principali strade statali e provinciali, per rendersene conto”.
     Anche sulle strade secondarie è il disastro: quanto accaduto lungo l'autostrada A19 è comune a tantissime strade siciliane. La Cgil attraverso numerose iniziative ha denunciato le condizioni disastrose della mobilità in Sicilia, anche sotto il profilo occupazionale, considerando che la realizzazione di nuove  infrastrutture  porterebbe ossigeno in  un settore asfittico come quello edile. “Chilometri e chilometri di strade che ogni anno vengono meno ai siciliani, ai turisti e a tutti gli operatori economici - continua Pagliaro - Anno dopo anno si sta riducendo ulteriormente lo spazio percorribile della Sicilia, il cui paesaggio  per il 70 per cento è costituita da montagne e boschi. Anche per questa ragione sarebbe opportuno occuparsi prima di tutto e costantemente della tutela ambientale e della sua effettiva messa in sicurezza e  valorizzazione”.      

    Il segretario Pagliaro mette sotto accusa non solo l’inerzia della Regione ma anche la mancanza di controlli da parte del governo nazionale.  “Ci dispiace ascoltare dal presidente della Regione Crocetta, così come  dal presidente dell'Anas Ciucci, dal coordinatore della struttura di missione di Palazzo Chigi, "#italiasicura", a tutti gli altri, la litania dello scaricabarile – conclude Pagliaro -  Sul dissesto idrogeologico l'Europa ha richiamato l'Italia tantissime volte, perché non sono stati spesi i 2 miliardi di euro, che dopo il 31 dicembre 2015 bisognerà restituire.     La colpa come al solito è dei cittadini? Sono sempre i più deboli a dover pagare? Il compito della politica di governo e quello delle istituzioni preposte è trovare soluzioni ai problemi. E, aldilà delle responsabilità che  certamente saranno accertate, la nostra richiesta è quella di trovare la soluzione al problema”. Di fronte alla mancanza di risposte e a fatti concreti, avverte  la Cgil,  la mobilitazione sarà inevitabile.

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