giovedì, gennaio 15, 2015

Palermo, accordo per i 120 lavoratori del gruppo Aiello, le cui aziende sono state confiscate per mafia. Si va verso una cooperativa di ex dipendenti


La protesta degli operai dell'ATI Group
Palermo 15 gennaio 2015 – Firmato oggi tra la Fillea Cgil di Palermo e l’azienda Villa Santa Teresa di Bagheria  un accordo per la cassa integrazione ordinaria per 13 settimane,  a rotazione, che tutela  e riporta al lavoro i  120  dipendenti tra edili e metalmeccanici delle tre aziende Ati Group, Emar ed Ediltecna. Scongiurato così il rischio di fallimento che ha corso  l’impresa, rimasta a corto di liquidità  dopo la confisca con il passaggio del patrimonio all’erario.    La cassa integrazione a zero ore scatta per tutti da gennaio: i lavoratori, per i quali a dicembre è terminata la cassa integrazione straordinaria, avevano ancora a disposizione un periodo di cassa integrazione ordinaria non fruito del 2013.
Alla firma dell’accordo, alla sede della Cgil, in via Meli, per Villa Santa Teresa, azienda confiscata alla mafia, era  presente l’amministratore giudiziario  Andrea Dara.  Per la Fillea c’erano il rappresentante della Fillea Cgil di Palermo Franco Macaluso e il segretario regionale Fillea Cgil Franco Tarantino.
      La cassa integrazione è legata a un  rilancio dell’azienda. I lavoratori potranno  adesso ultimare i cantieri che erano stati interrotti e che comprendono il polo sanitario di villa Santa Teresa,   i lavori negli ospedali di Bronte e Biancavilla, quelli al Polclinico di Palermo e al mattatoio di Partinico. E sono in fase di riattivazione anche altre commesse dell’Agenzia  che saranno condotte con le maestranze del gruppo Ati Group. Un’altra opera riguarda il  subappalto per il consolidamento di un tratto  della  Bolognetta- Lercara Friddi, che partirà a febbraio. Seguono i   lavori  per opere di messa in sicurezza  che riguardano  immobili di proprietà della stessa Agenzia nazionale per i  beni confiscati e sequestrati, in zona Segesta e Castelvetrano.  
   Il percorso, che dovrebbe durare circa  un anno, con possibilità di proroga degli ammortizzatori sociali,  dovrebbe concludersi con quella che è una delle soluzioni individuate nel disegno di iniziativa popolare presentato dalla Cgil a livello nazionale “Io riattivo il lavoro” per il riuso dei beni confiscati e la tutela dei lavoratori: la possibilità per i dipendenti di subentrare con una propria cooperativa nell’affitto del ramo d’azienda, evitando così la vendita o la cessione ad altri.  “E’ stata scelta la soluzione che valorizza i lavoratori. Oggi siamo finalmente in condizione di dire che i lavori di Ati Group andranno avanti. Sono lavori che danno la possibilità di garantire l’occupazione a  75 lavoratori per tutto l’arco temporale del 2015. Quindi  comunque la cassa integrazione per gli altri serve - dichiara Franco Macaluso, della Fillea-Cgl di Palermo, commentando positivamente l’accordo siglato oggi alla Cgil di Palermo  – Per ottenere  la garanzia di un posto di lavoro a più lungo termine è in fase di studio il futuro di questi lavoratori attraverso la costituzione di  una o più cooperative di ex dipendenti, che dovranno  interfacciarsi sul mercato. Mettere in sinergia l’Agenzia, affidataria dei lavori,  e l’impresa, è  uno dei punti  dell’articolato di legge”.

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