venerdì, dicembre 05, 2014

Palermo, la conferenza stampa di Cgil e Uil con Susanna Camusso


La conferenza stampa di Susanna Cammusso
Palermo 5 dicembre 2014 – “A Palermo  non c’è un solo settore non colpito dalla crisi. Il 10 per cento dei 50 mila posti persi in Italia si trova da noi, con un tasso occupazionale sceso dal 44 per cento al 39 e un livello di  disoccupazione salito dal 17,1 per cento al 27 per cento – ha dichiarato il segretario della Cgil di Palermo Enzo campo - La desertificazione delle aziende sta riducendo sul lastrico  tutta la provincia: con la chiusura di altre due  sigle storiche, la  Coalma e il pastificio  Tomasello,  si sono persi altri 250 posti di lavoro. Il settore edile è in ginocchio, con 88 mila posti di lavoro in  meno registrati dalla Cassa Edile dal 2008 a oggi.
Nelle aree industriali di Palermo, Carini e Termini Imerese è un bollettino di guerra. Il problema del lavoro, ormai è chiaro, tocca soprattutto il Meridione: ogni volta che un grande gruppo decide di  smobilitare, inizia a chiudere le porte delle sue aziende a partire dalla Sicilia e da Palermo”. Il segretario generale della Cgil di Palermo, Enzo Campo, ha snocciolato stamattina i dati del lavoro e del precariato, della crisi e  della sofferenza di tutte le piccole e medie industrie del tessuto  palermitano. Dati contenuti  in un dossier presentato oggi durante la conferenza stampa di Cgil e Uil alla Camera del Lavoro, alla presenza della leader nazionale Cgil Susanna Camusso, per lanciare la mobilitazione in vista dello sciopero generale del 12 dicembre.  
        “Siamo diventati un’area marginale – è l’allarme del segretario della  Cgil di Palermo Campo – In atto non esiste un solo grande progetto che possa dare ossigeno alle nostre imprese, non c’è attenzione ai tavoli delle trattative. Spesso il governo regionale è assente mentre i numeri della crisi si moltiplicano:  nella Formazione professionale, solo a  Palermo,  24 enti da due anni hanno interrotto la loro attività e sono andati in fumo 3 mila posti di lavoro. Nel settore dei servizi si sono persi altri 2mila posti di lavoro. Ci sono più di 40 aziende in crisi nel commercio, con lavoratori tutti in mobilità, in cassa integrazione, coi contratti di solidarietà”.
     La Cgil in particolare, alla presenza di Susanna Camusso, ha rilanciato l’attenzione sui call center: i 5.600 operatori dei call center di Palermo vivono in grandissima difficoltà, a partire dai  262 ragazzi licenziati di Accenture, che ieri hanno protestato con una fiaccolata in Prefettura.  “Il 60 per cento dei lavoratori dei call center ha contratti a tempo indeterminato, di 4 o di 6 ore al giorno. Anziché avere la certezza di un lavoro stabile, è condannato a una vita da precari, in balia delle condizioni di  mercato.  Quella che era sembrata una grande opportunità occupazionale per tanti – ha detto Campo -  oggi rischia di diventare un boomerang”. “Questo pomeriggio – aggiunge Campo – è in corso un nuovo capitolo della trattativa su Almavia, che ha annunciato entro metà 2015 esuberi in Sicilia per 1.400 lavoratori a tempo indeterminato e 1.300 Lap. Oggi Cgil e Uil lanciano insieme il tema dei diritti e dell’occupazione  in vista dello sciopero del 12 dicembre. Noi siamo qui,  insieme, per sostenere i nostri giovani, i tanti laureati e diplomati che ogni giorno scendono per strada a Palermo a rivendicare un lavoro”. 

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