giovedì, dicembre 04, 2014

Non hanno approvato i bilanci. Inviati i commissari in 224 Comuni. Naturalmente c'è anche Corleone...

Il sindaco di Corleone Lea Savona
Le tante proroghe non sono bastate: sono tanti i centri (compresi quasi tutti i capoluoghi) a non avere i conti a posto. Così, l'assessore Castronovo invia i funzionari regionali che potranno sotituirsi ai sindaci e persino avviare lo scioglimento dei Consigli comunali inadempienti.

PALERMO - La legge parlerebbe pure chiaro: i Comuni devono presentare i bilanci preventivi per l'anno successivo entro il 31 dicembre dell'anno precedente. Ma l'ultimo giorno del 2013 quasi nessuno aveva provveduto. Così, ecco una serie di proroghe e proroghe di proroghe. Prima al febbraio di quest'anno, poi ad aprile, a luglio, a settembre, a novembre. Ma adesso la Regione ha detto basta. E ha deciso di inviare i commissari in 224 Comuni inadempienti, tra cui pure il comune di Corleone. Se non approveranno i bilanci, ci penseranno i funzionari. Che potranno anche sciogliere i Consigli comunali.


L'assessore alle Autonomie Locali Marcella Castronovo ha firmato ieri i decreti di nomina dei funzionari che avranno il compito di “svolgere preliminarmente le necessarie funzioni di impulso e sollecitazioneper l'approvazione del bilancio di previsione dell'esercizio finanziario 2014 presso i rispettivi Comuni, sostituendosi, se necessario, per l'esercizio dei relativi poteri, agli organi inadempienti degli stessi Comuni”.

E tra i Comuni, ecco i più grossi di Sicilia. Ci sono, tra gli altri, Palermo, Catania, Messina, Agrigento, Enna, Siracusa, Trapani. Il maggior numero di Comuni commissariati sono quelli che fanno capo al libero consorzio del capoluogo (sono 55), seguiti da quelli del Consorzio di Messina (52), a seguire i Comuni del Catanese (34), dell'Agrigentino (29), fino ai tre Comuni del libero consorzio di Ragusa.

“I commissari verificheranno – si legge nel decreto dell'assessore Castronovo – mediante interlocuzioni scritte con gli uffici comunali, se sia stato o meno predisposto lo schema di bilancio di previsione dell'esercizio finanziario 2014, nonché degli atti propedeutici e/o connessu prescritti dalle vigenti disposizioni in materia. Qualora detto schema non dovesse essere stato predisposto – prosegue il decreto – i commissari accerteranno i motivi che non hanno consentito tale adempimento e daranno contestualmente corso a specifica attività d'impulso”.

I commissari potranno diffidare sindaci a convovocare una giunta per mettere a posto i conti, e se non lo faranno, potranno sostituirsi a loro. I funzionari potranno persino convocare una sessione del consiglio comunale fissando il termine di 30 giorni entro cui i consiglieri dovranno deliberare il nuovo bilancio. Se i consiglieri non rispetteranno i termini fissari dal commissario, saranno sostituiti dallo stesso funzionario, mentre verrebbero avviate le procedure per la sospensione e lo scioglimento del Consiglio stesso.

E come detto, i Comuni interessati sono davvero tanti. Oltre ai capoluoghi che abbiamo citato, ecco anche, nel Palermitano, i Comuni di Capaci, Castelbuono, Cefalù, Corleone, Monreale, Partinico, Villabate. Nel Libero consorzio di Messina, tra i Comuni inadempienti ecco anche Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Sant'Agata di Militerro, Taormina. Nel Catanese dovranno mettere a posto in bilanci anche Acireale, Adrano, Giarre e Paternò. Nell'Agrigentino invece inadempienti anche i Comuni di Favara, Licata, Menfi, Sciacca. Nel resto della Sicilia, ecco altri centri inadempienti come Gela (Cl), Niscemi (Cl), Castellammare del Golfo (Tp), Marsala (Tp), Mazara (Tp), Lentini (Sr), Noto (Sr), Vittoria (Rg), Piazza Armerina (En).

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