lunedì, febbraio 17, 2014

Pd, Raciti segretario regionale. Vince con il 61,3 per cento

di EMANUELE LAURIA
Il leader dei giovani dem prevale in sette province su nove, tranne Messina e Ragusa. All' uscente Giuseppe Lupo rimane in mano un terzo del partito, la Monastra poco oltre il  5. Il peso dei big, il nodo degli elettori da recuperare: 50 mila in meno rispetto alle primarie nazionali dell'8 dicembre.

 Il risultato non smentisce i pronostici. Fausto Raciti vince le primarie e diventa segretario regionale del Pd. Il giovane candidato di cuperliani e renziani conquista il 61,28 per cento dei consensi, contro il 33,27 per cento del segretario uscente Giuseppe Lupo e il 5,45 per cento della civatiana Antonella Monastra. Raciti ha vinto in sette province su nove, tranne Messina e Ragusa dove ha prevalso Lupo, che si è affermato nettamente a Palermo città ma non nell'intera provincia. In una competizione segnata da una partecipazione non elevata (50 mila elettori in meno rispetto alle primarie nazionali di due mesi e mezzo fa), il voto dei big si è fatto sentire: se Lupo trionfa con oltre il 70 per cento a Messina, la città di Genovese e Rinaldi, Raciti ottiene risultati bulgari (oltre l'80 per cento) nelle province di Enna, dove regna Crisafulli, e di Caltanissetta, da dove provengono il presidente della Regione Crocetta e il parlamentare di lungo corso Lillo Speziale.

Le percentuali provincia per provincia

Alla fine, Raciti si aggiudica dunque anche il voto dei gazebo, pagando però dazio rispetto al risultato dei circoli. Il giovane segretario, non ancora trentenne, dovrà gestire un successo che ha molti padri politici e una legittimazione popolare certamente limitata dal numero non eccezionale di votanti. Con questi numeri, Raciti e la sua maggioranza concorderanno con Crocetta - senza gli scontri degli ultimi mesi - il tema del rilancio dell'azione di governo e del rimpasto che dovrebbe consumarsi entro fine mese. Ma fra i nodi da sciogliere, subito, ci sono il sostegno alla riforma delle Province, che martedì riprenderà il suo cammino all'Ars, e la nomina dei manager della Sanità.

Lupo può consolarsi non solo per il successo nel capoluogo - dove sfidava avversari del calibro di Cracolici e Faraone - ma anche perché da solo ha in mano un'opposizione interna che mette assieme un terzo del partito. La Monastra, pur andando bene a Palermo non sfonda. Nel dettaglio, Raciti dovrebbe avere 104 seggi in assemblea regionale, contro i 66 di Lupo e i 10 della Monastra.

Lupo in vantaggio a Palermo.
 Lupo prevale nel voto delle sezioni di Palermo. Il deputato regionale è primo in tutti seggi della città e anche a Monreale: nella sola città capoluogo, il segretario uscente sfiora il 50 per cento, seguito da Raciti al 30 e dalla Monastra al 19,5. Ma Raciti si riscatta nei paesi e il dato complessivo, fra Palermo e comuni della provincia, alla fine vede il leader dei giovani dem spuntarla.

Raciti primo a Catania.
 Enzo Napoli, coordinatore dell'esecutivo regionale e segretario del Pd di Catania, su Facebook comunica invece i risultati non ufficiali della provincia di Catania: Raciti 63,69 per cento, Lupo 32,35 per cento, Monastra 3,96 per cento.

Le altre province. Nella città di Messina, quella di Genovese e Rinaldi, Lupo arriva al 73 per cento, contro il 17,5 di Raciti e il 7,21 della Monastra. Ma il dato dell'intera provincia peloritana dà al segretario uscente un vantaggio più risicato: 49 contro 44 di Raciti. Raciti-boom a Caltanissetta ed Enna con percentuali superiori all'80 per cento.

Affluenza molto bassa. I gazebo in Sicilia sono rimasti semivuoti. Bassa l'affluenza per le primarie per il nuovo segretario regionale. Il numero complessivo dei votanti si attesta attorno a 73 mila. L'8 dicembre, in occasione del voto per il segretario nazionale che vide Renzi trionfare, 129 mila elettori andarono alle urne nell'Isola. Nella città di Palermo al voto solo 3.500 elettori del Pd.

Berretta: Raciti segretario autorevole
. “La vittoria di Fausto Raciti, al quale auguro buon lavoro, ci riempie di soddisfazione: sono sicuro che con Fausto il Partito Democratico sarà forte ed autorevole e saprà assumere quel ruolo da protagonista che gli spetta, sia nei processi di rinnovamento che coinvolgono la nostra Isola, sia nel dialogo con i siciliani e con il governo regionale”. Lo afferma il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Berretta, commentando la vittoria di Fausto Raciti alle primarie regionali del Pd.

Lupo: "E' comunque un risultato straordinario".
 Il segretario uscente: "Risultato straordinario che premia la nostra coerenza. Eravamo soli contro tutti gli apparati e i capicorrente ma nonostante tutto vinciamo a Palermo città, Ragusa e Messina".

Orlando: "Hanno vinto gli apparati". La bassa affluenza, a urne appena chiuse scatena la reazione di Leoluca Orlando, che aveva contestato alla vigilia il metodo di scelta di Raciti da parte delle correnti del Pd: "Gli apparati si autoconservano - dice il sindaco di Palermo - e gli elettori disertano le primarie del Pd. Davanti i gazebo delle primarie oggi in Sicilia appaiono lontane anni luce le file di elettori del centro sinistra convinti appena poche settimane fa che potesse il PD essere il riferimento per la costruzione di un campo largo, al di là di logiche di casta e di apparati".

"La confusione politica nazionale in Sicilia - aggiunge Oralndo - si somma al permanere di una dirigenza che da oltre 10 anni pur di conservare scampoli di potere ha condannato il centro sinistra alla sistematica sconfitta elettorale. In queste condizioni il Pd ha scoraggiato cinicamente e scientificamente la partecipazione di iscritti e non iscritti. - conclude - Si sta compromettendo il ruolo che il Pd dovrebbe svolgere di riferimento ad una area larga che chiede una alternativa ad anni di cattiva politica e soffocanti inciuci".

Voto degli immigrati, è polemica. Sempre nel capoluogo, polemica sulla partecipazione al voto degli immigrati. L'assessore alla partecipazione del Comune, Giusto Catania (Rc), parla di "pulsione discriminatoria da parte del Pd.  E' inaccettabile che in occasione delle votazioni in per scegliere il segretario regionale del partito, che, gli immigrati a Palermo debbano votare in un solo seggio, una sorta di riserva indiana, dove concentrare gli emarginati, evidenziando il fatto che per il Pd il voto agli extracomunitari è una sorta di concessione di un favore, funzionale alle dinamiche interne e non al riconoscimento di un diritto negato". La replica del segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli: "Giusto Catania ha trovato finalmente il modo di finire sui giornali. Non riuscendo a distinguersi per la sua attivita' di assessore, ha pensato bene di attaccare il Partito democratico giocando la carta della demagogia"
 

La Repubblica, 16.2.2014

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