lunedì, novembre 18, 2013

Congresso Pd, Renzi vince tra gli iscritti e stacca Cuperlo di otto punti

Matteo Renzi
Il sindaco di Firenze al 46,7%, l'ultimo segretario della Fgci al 38,4%. Gli altri candidati: Civati sfiora il 10%, Pittella si ferma al 6%. Lo sconfitto: "Matteo riproduce il ventennio passato". D'Alema attacca il rottamatore: "È ignorante e superficiale. Sinistra è forte, non serve lui per resuscitarla"
ROMA - È Davide Zoggia, responsabile dell'organizzazione del Pd, a comunicare i risultati del voto degli iscritti al partito. Matteo Renzi vince la sfida dei circoli con il 46,7% dei voti e stacca di otto punti Gianni Cuperlo, che si attesta al 38,4%. Pippo Civati totalizza il 9,19% e Gianni Pittella circa il 6%. Nel complesso, il candidato triestino tiene nelle grandi città, mentre il sindaco di Firenze va bene nel sud.  Per Pippo Civati si registrano buoni risultati in Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda Gianni Pittella si registra invece un exploit nel Mezzogiorno. "La mozione Pittella - si sottolinea dal suo comitato - supera il 12% nelle regioni del Meridione. Un risultato che ci inorgoglisce".

Un dato di fatto è che, comunque, il voto degli iscritti è bipolarizzato tra Renzi e Cuperlo. Un risultato preceduto da una battaglia di numeri tra i sostenitori del rottamatore e il comitato dell'ex leader Fgci. Poco lusinghiero il commento a caldo di Cuperlo nei confronti del rottamatore: "L'impianto che Matteo Renzi propone, non apre una fase nuova, ma riproduce il ventennio che vorremmo lasciarci alle spalle". E la partita è ancora tutta da giocare. "La mia è una mezza vittoria? Forse anche più che mezza...", ha spiegato il deputato Pd, "per mesi questo congresso è stato raccontato come un plebiscito. Non è stato così".
l comitato dell'ex leader Fgci rilancia: "Attorno alla proposta di Gianni Cuperlo si è raccolta una vasta area, assai superiore ad ogni previsione, che pesa oggi intorno al 40% e che, a questo punto, sarà alle primarie dell'8 dicembre la vera alternativa di progetto e di leadership al sindaco di Firenze".

Renzi, da parte sua, incassa la vittoria e ringrazia su Twitter. E ai microfoni del Tg1 annuncia: "Se vinciamo il giorno dopo nulla sarà come prima".

La distribuzione dei voti locali
. Nonostante il successo nazionale, Matteo Renzi non riesce a sfondare nella Capitale. A 
Roma il sindaco di Firenze non passa e si arrende a Gianni Cuperlo, trionfatore nei circoli con il 54% delle preferenze, quasi 20 punti percentuali in più rispetto al suo diretto concorrente, fermo al 33%. Anche a Bologna Cuperlo conferma la vittoria nei circoli.  A Palermo Renzi vince su Cuperlo con uno scarto di appena tre voti, ma il resto della regione va al deputato democratico. In Toscana il sindaco di Firenze ottiene la maggioranza assoluta. Mentre i circoli di Genova incoronano Cuperlo tra i candidati alla segreteria nazionale, mentre Renzi trionfa nel resto della Liguria. Napoli e provincia, invece, votano Cuperlo, mentre il resto della Campania sceglie il sindaco di Firenze. Anche la Lombardia è con Renzi, mentre i circoli di Milano eleggono Cuperlo. 

Spettro irregolarità. E' Pippo Civati a denunciare come lo stop al tesseramento non abbia fermato le anomalie: "Stiamo raccogliendo numerose segnalazioni di incredibili irregolarità. Il Pd rischia di uscirne completamente screditato, intervenga la commissione e sanzioni i disonesti". E' il caso di Salerno, su cui è in corso una verifica dopo un sostegno a Renzi un pò troppo bulgaro per non avere sollevato dubbi. Ma si tratta di decimali che non sposteranno il dato politico.

Pittella: complimenti agli avversari. Prima della comunicazione ufficiale dei dati, Gianni Pittella, arrivato ultimo e per questo fuori dalle primarie (lo statuto del Pd ammette infatti solo tre candidati, ndr), si congratula con gli avversari: ''Complimenti a Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati. Sono certo che sapranno confrontarsi nella seconda fase del congresso sulla base delle loro idee per il bene del Partito democratico e dell'Italia". 

Scontro Renzi-D'Alema. Ieri, intanto, Renzi a Che tempo che fa ha attaccato l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema: "Pensa che se vinciamo noi distruggiamo la sinistra, dimenticando che l'hanno distrutta loro la sinistra. È la prima volta che D'Alema perde un congresso, lo voglio dire". Questa mattina D'Alema ha risposto al sindaco di Firenze ad Agorà: "Renzi è ignorante e superficiale". Per vedere cosa può essere il Pd sotto la sua guida occorre aspettare la "prova del budino, lo si scopre mangiandolo. Non ho cambiato idea su di lui, penso non sia adatto a fare il segretario del Pd". Le idee nuove del sindaco di Firenze, secondo D'Alema sono poche: "Il vero cavallo di battaglia Renzi, che di idee nuove ne ha proposte pochissime, è continuare ad attaccare me. Vorrei ricordargli che noi le elezioni le abbiamo vinte due volte nel corso di questi anni e abbiamo portato la sinistra italiana per la prima volta nella sua storia al governo del paese". 


Nel pomeriggio D'Alema torna alla carica: "La sinistra italiana esprime il Capo dello Stato, il presidente del Consiglio, la grande maggioranza dei governi regionali e locali. Certo, non ha pienamente vinto le elezioni, ma è pur sempre la prima forza del Paese. Non mi pare che possa essere descritta come una forza che io ho distrutto e che ora attende Renzi per essere resuscitata". E conclude: "Se Renzi dovesse governare il partito con i toni aggressivi e offensivi che usa in questi giorni, penso che la situazione sarebbe complicata".

Più tardi D'Alema si dichiara soddisfatto del risultato dei congressi "perché, parliamoci chiaro, fino a 2-3 mesi fa pochissime persone sapevano chi fosse Cuperlo". Quella che si apre, dunque, "è una campagna possibile e quindi noi vogliamo continuare a recuperare".

Per Pippo Civati, invece, la polemica D'Alema-Renzi "è tutta una manfrina". E pensa che in realtà l'ex presidente del Copasir "non veda l'ora di accordarsi" con il sindaco di Firenze. 

Gli effetti sul governo
. Le primarie dell'8 dicembre potrebbero modificare gli equilibri all'interno del Pd e mettere pressione sul governo di Enrico Letta, 
intervenuto ad un forum sul futuro dell'Italia, organizzato dal Financial Times. Il presidente del Consiglio ha risposto dicendo di "non essere in competizione con Matteo Renzi", ma di condividere "lo stesso percorso con lui e il Pd". Un percorso che vedrà il 2014 come l'anno delle riforme necessarie a far ripartire l'economia italiana: "Sono certo che Renzi, Cuperlo e gli altri saranno da questa parte, perché sanno benissimo che le riforme saranno decisive per le capacità del paese di essere efficace e il prossimo anno sarà un anno in cui dovremo applicarle".

Mentre il viceministro dell'Economia Stefano Fassina, sempre in occasione dello stesso dibattito, ribadisce che "il segretario nazionale avrà più potere ma non sarà il 'padrone' del partito".

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