domenica, ottobre 20, 2013

Pd, Gianni Cuperlo in campo: «Per un'altra economia»



Gianni Cuperlo
«Bello e democratico». E giovane come la platea che accompagna Gianni Cuperlo alla prima della sua campagna congressuale. Vestito scuro, camicia bianca, Cuperlo risponde alle domande di un centinaio di ragazzi, con qualche fuori quota, riuniti alla Città dell'altra economia a Testaccio. «Luogo simbolo di un'economia che pensa ci siano valori che vanno tutelati, il cibo, l'acqua, il territorio. Questo è un luogo in cui l'economia non è completamente schiava del profitto. Un'altra economia può esistere», dice Cuperlo che domani sarà ospite di Fabio Fazio a 'Che tempo che fa'. L'emozione è il primo avversario da battere. «L'altro ospite sarà Riccardo Nuti. Sì sono emozionato», ammette il candidato alla segreteria del Pd.


Cuperlo, il cui slogan per la corsa al vertice del Pd sarà «Bello e democratico», ha deciso di ripartire dai giovani «perché si riapproprino di una parola che racchiude il senso di democrazia: possibilità. Possibilità di scegliere e di realizzare i propri sogni, perché si inizia perdendo i sogni e si finisce perdendo la dignità» spiega una nota del suo staff comunicazione. Presentato anche il nuovo sito del candidato www.giannicuperlo.it.
PAESE DEVE ESSERE LIBERATO DA CORPORATIVISMI
«Bisogna essere in grado di indicare anche gli avversari che ti si parano davanti e combattere le varie congreghe e corporazioni che hanno fermato l'ascensore sociale di questo Paese». Lo ha detto Gianni Cuperlo nel corso dell'iniziativa con cui ha lanciato la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico: «Anche le banche hanno smesso di fare quella che era la loro vocazione, mettersi al servizio dell'economia reale», ha aggiunto Cuperlo. «La speranza è una bellissima parola da associare all'ottimismo. Ho cancellato la parola pessimismo dal mio vocabolario. La speranza è quella cosa per cui non puoi accontentarti di quello che hai davanti», ha spiegato Cuperlo alla platea di giovani riunita alla Città dell'Altra Economia. «Le grandi crisi determinano un cambio di mentalità, determinano il produrre, è stato così nella crisi degli anni trenta, il mondo uscito da quella crisi era completamente diverso da quello che vi era entrato. Le teorie di Keynes, il New Deal roosveltiano. La speranza nell'alfabeto cinese è rappresentata da due ideogrammi: l'uno rappresenta il rischio e l'altra l'opportunità. Il problema è capire che noi non torneremo più quelli di prima, ma possiamo essere migliori, un paese diverso. Liberiamolo questo paese che ha bisogno di essere liberato», ha aggiunto Cuperlo.
CUPERLO CITA IL PAPA, IMPARIAMO A LOTTARE PER LAVORO
«Questo nuovo Papa ha lanciato messaggi che stanno cambiando profondamente la Chiesa. 'Insegnaci a lottare per il lavoro' è un messaggio che dobbiamo fare nostro». Lo ha detto Gianni Cuperlo durante una iniziativa della sua campagna per le primarie. «Soltanto insieme a una comunità di altri e di altre si possono cambiare le cose: il motore della storia non è l'avidità, ma è la dignità», ha concluso. 
CUPERLO, NO AL DUALISMO AMMINISTRATORI-PARLAMENTARI
Gianni Cuperlo rigetta l'idea di un dualismo tra amministratori e parlamentari, «avanzato da altri candidati» alla guida del Pd. Lo spiega nel corso dell'iniziativa che apre la sua campagna per le primarie: «In questi anni è venuta a mancare la mediazione che i partiti riuscivano essere. Quel minatore che si ferisce a favore di una telecamera ti dice che la politica non la puoi ridurre nella cornice delle istituzioni», ha spiegato Cuperlo. «L'idea che il Partito democratico si possa costruire attorno a un dualismo tra ruolo di amministratori e ruolo di parlamentari non è quello che voglio io. Sono fondamentali gli amministratori e i parlamentari, ma devi guardare negli occhi i cittadini che ti candidi a rappresentare». 

SBAGLIATO DIRE CHE SIAMO MIGLIORI,MA PIÙ GIUSTI SÌ 

«Abbiamo fatto degli errori quando abbiamo pensato che il nostro compito fosse quell di spiegare che noi siamo la parte migliore della società italiana, non lo siamo. Ma siamo la parte giusta, quella che rimette al centro la dignità della persona». Lo ha detto Giani Cuperlo aprendo la sua campagna per le primarie del Pd. 

SBAGLIATO PUNTARE A GUIDA PD COME TRAMPOLINO GOVERNO 
Gianni Cuperlo, candidato alle primarie per la scelta del segretario del Pd, pensa ad un partito capace di non «puntare solo sulla leva del Governo», e, senza mai menzionare Matteo Renzi, auspica, nell'incontro di lancio della sua candidatura alla Città dell'altra economia di Roma, che si chiuda la stagione nella quale i ruoli all'interno del partito vengano visti come «trampolino» per «un tuffo nell'acqua poi fare una cosa più importante». «Il governo conta, è fondamentale, però se qualcosa abbiamo capito di qesti venti anni penso sia essenzialmente questo: solo la leva del governo non è sufficiente. Non basta concepire le riforme dall'alto senza un popolo dietro. Nessuno, neppure la leadership più potente e carismatica, quella di Barack Obama, è riuscita da solo ad affrontare questo nodo: o troviamo consenso dal basso per le riforme oppure perdiamo di vista il partito politico. Un partito politico - non un movimento, un'alleanza - non lo tieni insieme solo perché hai un buon programma di governo, un decalogo di cose da fare o hai scritto la migliore riforma degli ammortizzatori sociali. Dio solo sa se non dobbiamo avere proposte forti solide su materie come economia e lavoro, ma un partito è qualcosa che va oltre questa dimensione: è il senso che dai alla tua funzione e ruolo, deve avere una cultura politica, una identità. Non facciamo un congresso - e ho sconfinata fiducia nel popolo democratico, deciderà per il meglio - solo per decidere chi è il nuovo leader, un nome, ma facciamo congresso anche per riscoprire l'importanza e la passione di parole che sono capaci di descriverci. Se sei un parito politico devi dire chi sei, devi dire quali interessi vuoi rappresentari, quali sono i soggetti, le persone in carne e ossa a cui vuoi restituire la quota di potere che non hanno». «Mi candido - ha detto Cuperlo - perché penso sia doveroso farlo dedicandosi alla costruzione paziente e quotidiana del partito».
«Il governo conta, è fondamentale, però se qualcosa abbiamo capito di qesti venti anni penso sia essenzialmente questo: solo la leva del governo non è sufficiente», ha spiegato Cuperlo in un passaggio che sembra diretto al diretto competitor, Matteo Renzi. «Non basta concepire le riforme dall'alto senza un popolo dietro. Nessuno, neppure la leadership più potente e carismatica, quella di Barack Obama, è riuscita da solo ad affrontare questo nodo: o troviamo consenso dal basso per le riforme oppure perdiamo di vista il partito politico. Non facciamo un congresso solo per decidere chi è il nuovo leader, un nome, ma facciamo congresso anche per riscoprire l'importanza e la passione di parole che sono capaci di descriverci. Se sei un parito politico devi dire chi sei, devi dire quali interessi vuoi rappresentari, quali sono i soggetti, le persone in carne e ossa a cui vuoi restituire la quota di potere che non hanno». 


ECONOMIA NON È SOLO SPREAD E AVIDITÀ
Un'altra economia è possibile. Lo ha assicura Gianni Cuperlo, nell'apertura a Roma della sua campagna elettorale con 100 giovani. «L'economia non è solo spread, ma la vita delle persone», ha avvertito il candidato alla segreteria del Pd. E qui Cuperlo ha citato il Gordon Gekko del film 'Wall Street', per cui era «l'avidità a muovere il mondo». Per il deputato «è vero, è stato così, ma un'altra economia può esistere». E dunque «spero con questa mia campagna di portare a dire che Gordon Gekko si sbagliava...», ha aggiunto. 

PAESE DEVE RITROVARE VOCAZIONE, SINISTRA PASSIONE»
«Dopo i grandi esempi di Olivetti e di Enrico Mattei, siamo diventati un Paese che ha smesso per troppo tempo di cercare la sua vocazione, di scoprire, ma siamo nati per questo: per rifare di questo paese ciò che pensiamo possa essere, per restituirgli la sua bellezza. Non meritavamo di precipitare dove siamo precipitati, per la crisi certo». La responsabilità, tuttavia, è anche «delle classi dirigenti, della politica, della finanza, dell'università, del mondo della cultura e anche noi abbiamo la nostra parte di responsabilità. Noi dobbiamo mettere mano a tutto questo, siamo nati non per lasciare le cose come sono, non per correggere la punteggiatura, ma per ridare forza alla passione della sinistra». 

CUPERLO, COME COMUNARDO NICCOLAI RISPONDO A RESPONSABILITÀ
Gianni Cuperlo come Comunardo Niccolai. Il paragone è dello stesso candidato segretario del Pd che dalla Città dell'Altra Economia, dove parte la sua campagna, spiega alla platea di giovani che ha voluto attorno a sè: «Nel 1969 il Cagliari vinse lo scudetto. E il ct della nazionale convocò alcuni giocatori del Cagliari. E anche Comunardo Niccolai, noto per clamorosi autogol. Il suo compagno di squadra, Manlio Scopino commentò: 'Nella mia vita non avrei mai immaginato di vedere Niccolai via satellitè. E io», ha aggiunto Cuperlo, «non so dire cosa mi spienge a candidarmi segretario, ma credo che ognuno di noi a un certo punto è chiamato ad assumersi la sua responsabilità e questa è la mia responsabilità».
L’Unità, 20 ottobre 2013 

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