lunedì, ottobre 28, 2013

Lettera aperta a Tony Zermo, giornalista de "La Sicilia": "Perchè non pensare Sigonella come aeroporto civile?"

L'aeroporto di Sigonella
di NICOLA CIPOLLA 
L’interessante sua intervista a Vito Riggio pubblicata sul giornale del 19 ottobre u. s. mi spinge a farle alcune osservazioni e domande. Vito Riggio dice: che occorre modificare la legislazione  UE perché Catania possa essere inclusa nella fascia dei corridoi europei come Genova e Torino. Catania   sta per diventare  “città metropolitana” e forse il milione di abitanti potrà essere superato tenendo conto che della sua area  faranno  parte  comuni molto popolosi come Acireale, Paternò, Adrano, Biancavilla, ed altri. Sull’ampliamento della pista di Fontanarossa per raggiungere i tremila metri  necessari per l’atterraggio dei nuovi aerei più capienti  che stanno entrando in servizio non solo sulle rotte internazionali ma anche su quelle nazionali faccio tre osservazioni. La prima è che Fontanarossa, anche per mia esperienza personale, è troppo vicino all’Etna per cui ogni due o tre anni il servizio viene interrotto a causa  delle ceneri del vulcano e conseguentemente i voli vengono dirottati o su Palermo o sull’aeroporto di Sigonella dove, però, hanno trovato, specie negli ultimi tempi, una resistenza delle autorità militari americane sostenute dal governo nazionale. Resistenza che è stata superata con la  mobilitazione dell’opinione pubblica e dei movimenti pacifisti. 
Fontanarossa è sempre più inglobata nello sviluppo urbanistico   di Catania e sarà quindi difficile  reperire e  ottenere le superfici necessarie per  l’allargamento e comunque diventerebbe  oltremodo fastidioso l’aumento del traffico  in vista   di uno sviluppo dell’aeroporto di Catania che superi i dieci milioni di passeggeri.  La terza osservazione è che esiste  un aeroporto con una pista di oltre  tremila metri già funzionante  ed è l’aeroporto di Sigonella.  Certo allo stato attuale ci sono forti resistenze sia da parte del Pentagono sia da parte del Ministero della Difesa italiano. Ma ricordo che proprio lei in un articolo lungimirante, alcune settimane prima dell’accordo per la  distruzione delle armi chimiche, aveva  fatto rilevare la difficoltà di un intervento militare contro Assad  che avrebbe aperto la strada a forze  largamente inquinate dal terrorismo arabo. La soluzione trovata per la Siria e il ritiro  dall’Afghanistan e dal’Iraq e le difficoltà crescenti delle popolazioni che sono state investite da iniziative militari dirette dagli USA aprono la strada ad un cambiamento radicale nei prossimi anni, e forse nei  prossimi mesi, di una politica di interventi degli USA e dei suoi alleati contro i paesi musulmani dalla Libia fino all’Afghanistan.  Trenta anni  fa Comiso  era una base di missili atomici oggi è un aeroporto civile complementare con quello di  Catania. Forse non ci sarà bisogno di aspettare altri trent’anni per fare ritornare Sigonella a disposizione dello sviluppo civile e ciò potrà avvenire anche entro i cinque anni di proroga che il professore  Vito Riggio ha ottenuto per la sua alta funzione.
Nicola Cipolla

presidente del CEPES

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