domenica, settembre 22, 2013

Si potranno salvare i punti nascita delle zone disagiate come Corleone

L'Ospedale di Corleone
Il decreto n. 43 del 20 settembre 2013 dell’Assessore Lucia Borsellino, sancisce il principio che possano continuare a operare i punti nascita con numero di parti inferiori a 500 l'anno che si trovino in zone disagiate e/o isolate. A tal fine, si prevede per questi una gestione dipartimentale del personale assegnato. 
"In questi mesi, il movimento politico "Ora Corleone", insieme a tutto il Comitato Pro Ospedale, si è attivato con tutti i suoi canali affinché fosse scongiurata la paventata chiusura del punto nascita di Corleone - scrive in un comunicato - come invece previsto dal precedente decreto dello stesso assessore". “Voglio sottolineare – dichiara il Presidente di "Ora Corleone" Giuseppe Crapisi- l’impegno del Presidente on. Pippo Di Giacomo che per ben due volte ha riunito la Commissione Sanità, da lui presieduta, per ascoltare e avallare, nei confronti del’Assessore Borsellino, le ragioni del corleonese, l’interessamento dell’On. Antonello Cracolici e in particolare dell’On. Fabrizio Ferrandelli che ha seguito interamente la vicenda del punto nascita di Corleone". 

"L’attuale decreto - sottolinea il movimento - dà la possibilità ai punti nascita, come punti di I livello, di poter continuare, come quello dell’Ospedale di Corleone, a tutelare la salute delle madri e dei nascituri che non vivono nelle grandi città o nelle zone costiere della Sicilia. Adesso bisognerà continuare a vigilare affinché all’Ospedale di Corleone venga riconosciuto, come oggettivamente è, lo status di zona disagiata e per questo continueremo insieme alle altre forze sindacali, politiche, istituzionali e sociali”. 

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