lunedì, agosto 26, 2013

Roccamena, festival del melone tra degustazioni, esposizioni e incontri ricordando Dolci

Buona “la prima” della nuova amministrazione comunale di Roccamena, che ieri ha inaugurato il Primo Festival del melone, con degustazioni, esposizioni ed incontri. Degustazione del melone bianco nella piazza di questo piccolo centro, curata direttamente dalle aziende (e, come è giusto che sia, a loro spese. Il comune ha organizzato l’evento e la regione ha dato un contributo per la logistica). Esposizione di mezzi agricoli, a cui hanno partecipato diverse aziende del settore, per far conoscere le ultime novità. E, infine, l’incontro per ricordare Danilo Dolci, il sociologo venuto dal nord-est negli anni ’50 per sperimentare un nuovo modello di mobilitazione popolare, fatto dal basso, con la lotta non violenta, attraverso una progressiva presa di coscienza dei cittadini. Un incontro a cui non poteva mancare uno degli allievi più bravi di Danilo: Lorenzo Barbera, che si stabilì a Roccamena dal 1960 al 1965 proprio per applicare concretamente la “filosofia” sociale di Dolci. (GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO)
E a cui nei prossimi giorni il sindaco conferirà la cittadinanza onoraria di Roccamena. Insieme a lui, Amico Dolci, uno dei figli del sociologo, che ha voluto visitare la stanza dove Danilo digiunò dal 26 ottobre al 4 novembre del 1963 per chiedere l’avvio dei lavori della diga Garcia (oggi intitolata a Mario Francese). E poi Pino Lombardo, un altro amico e compagno di lotte di Danilo a Partinico. E ancora la d.ssa Rosaria Barresi, dirigente dell’Assessorato regionale per le risorse agricole e alimentari. E, dulcis in fundo, il nuovo sindaco di Roccamena, Giuseppe “Pippo” Bonanno, reduce la un complesso intervento chirurgico, che però non ha voluto rinunciare ad incontrare i suoi concittadini. Sul palco con loro, per coordinare la discussione, c’ero io che avevo cercato di studiare questo pezzo di storia, legandolo all’aspirazione più profonda per cui i cittadini di Roccamena negli anni ’50-’60 si battevano insieme a Lorenzo Barbera e Danilo Dolci: il lavoro e lo sviluppo. In questo contesto – l’hanno sottolineato tutti – il melone bianco (e l’agricoltura più in generale), grazie all’acqua della diga “M. Francese” e grazie ai nuovi impianti di sollevamento delle acque che la Regione vuole realizzare, rappresentano una prospettiva molto concreta. Oggi, infatti, il melone bianco di Roccamena sta diventando un prodotto importante, esportato in tutt’Italia. Un prodotto che fa parte del “paniere” offerto dal Consorzio “Libere Terre”, che raggruppa le coop sociali che lavorano sui terreni confiscati alla mafia.

Una bella serata, con una riflessione finale a cui mi ha “costretto” un anziano compagno. Mi ha raccontato che, nei giorni scorsi, era stato avvicinato da un tizio, che gli ha detto: “Stavolta a Roccamena avete vinto le elezioni perché noi abbiamo litigato di brutto”. “Non abbiamo vinto per questo – gli ha risposto il compagno – ma perché stavolta non avete demolito con la ruspa qualche nostra casa…”. (d.p.) 

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