venerdì, agosto 09, 2013

Intervista a Sal Palmeri, la voce italiana più amata d’America

Sal Palmeri
"Dopo 48 anni e mezzo di attività radiofonica lascio i microfoni! Forse momentaneamente... non lo so! Grazie cari ascoltatori ed ascoltatrici vi porterò sempre con me nel mio cuore. Spero di esservi stato d'aiuto in qualche modo! Un bacione a tutti!". E’ con queste parole che, lo scorso 31 luglio 2013, Sal Palmeri aveva lasciato i suoi ascoltatori, rendendoli orfani della sua voce tanto amata.
 Si chiude un’era e Sal ha deciso di spegnere il suo microfono chiudendo definitivamente il suo celebre programma radiofonico "Buongiorno Italia" trasmesso da radio ICN di New York. Sal Palmeri, nato a Roccamena in Sicilia nel 1941, emigrò con la propria famiglia negli USA nel lontano 1958. Appena arrivato cominciò ad inseguire il suo "sogno americano"; sogno che ha potuto accarezzare per tanti anni nelle discoteche e nei palcoscenici di New York dove, per 13 lunghi anni, ha fatto il DJ.

Il successo vero, però, lo raggiunge in radio, nel dicembre del 1983, quando fonda radio ICN.
Un mezzo con il quale ha potuto comunicare e diffondere i suoni e le melodie della musica italiana agli italiani ed americani. Da allora la sua voce è entrata nelle case degli italiani d’America con tanti programmi radiofonici.
Tra tanti ricordiamo: "Canzonerama, Ricordando con tenerezza, Italdisco, Palcoscenico" e, ultimamente, trasmettendo dal lunedì al venerdì dalle 11 Am. alle 12 Pm. "Buongiorno Italia".
Ai suoi microfoni si sono avvicendati i più importanti artisti italiani.
Per citarne alcuni: Domenico Modugno, Gianni Morandi, Al Bano, Little Tony, Mino Reitano, Bobby Solo, i Pooh. Ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti e, negli ultimi 3 anni, è stato finanche presentatore e direttore artistico del Festival della Canzone Italiana di New York. In poche parole è divenuto il più famoso anchorman della radio italo-americana.
Oggimedia ha deciso d'incontrarlo e intervistarlo cercando di comprendere le motivazioni del suo definitivo e prematuro allontanamento dai microfoni e per scoprire il segreto della sua vitalità, della sua simpatia e del grande consenso di pubblico, ottenuto in quasi mezzo secolo di onorata carriera radiofonica.
Signor Palmeri, andiamo subito al punto, perché ha deciso di lasciare il suo programma "Buongiorno Italia" ?
"Da 48 anni e mezzo ero abituato ad intrattenere ed informare centinaia di migliaia di ascoltatori, addirittura negli anni ’70 radio WHBI/FM, dalla quale trasmettevo i miei programmi, aveva più di 1.200.000 ascoltatori. Adesso i nuovi dirigenti di radio ICN hanno deciso di trasmettere esclusivamente su Internet escludendo, quindi, centinaia di migliaia di ascoltatori in frequenza. Questa decisione non è stata condivisa da me e così ho lasciato".    
Dei primi anni a New York, come ricorda la sua esperienza da emigrato?
"Sono arrivato a New York nel 1958 insieme alla mia famiglia, avevo 16 anni. I primi anni sono stati difficili, soprattutto perché non conoscevo l’inglese, però una volta terminati gli studi, aver imparato la lingua ed essermi inserito nel tessuto sociale della comunità tutto è stato più facile".
Negli anni della notorietà quali sono stati i principali vantaggi?
"Cominciai a farmi notare subito tramite il teatro, la radio venne dopo nel 1965. Essendo un attore, venivo spesso ingaggiato dagli impresari per recitare e per presentare gli spettacoli. La notorietà acquisita dalla radio mi ha permesso più facilmente di fare pubblicità e di lavorare come DJ nelle discoteche".
Fra i tanti personaggi da lei ospitati chi l’ha più colpita e perché?
"Ho presentato i più grossi nomi del firmamento canoro degli ultimi 50 anni. Domenico Modugno è stato certamente il cantante che mi ha più colpito, perché ha dimostrato di essere oltre che un grande musicista una persona alla mano, davvero unico".
Gli italo-americani sono considerati molto più legati all’Italia degli stessi italiani d’Italia. Cosa consiglia agli italiani per recuperare il senso della Patria nel momento di profonda decadenza economica e morale che stiamo attraversando?
"Si è vero noi italiani siamo sempre rimasti legati alla nostra madre patria, alla nostra cultura ed alle tradizioni. Se dovessi dare un consiglio ai nuovi governanti italiani risponderei senz’altro: siate più seri e responsabili e cercate di realizzare le promesse fatte a chi vi ha votato. Non prendere in giro gli elettori".
La radio, tra i media, mantiene sempre buoni ascolti. Quale consiglio darebbe a chi volesse oggi iniziare questa attività?
"La radio, oltre ad intrattenere, informa e tiene unite le comunità. Chi volesse iniziare una carriera radiofonica dovrebbe proporsi di poter realizzare questi tre obiettivi".
Quali sono i suoi rapporti con la sua città natale e con la Sicilia in genere?
"La mia professione mi ha sempre tenuto in contatto con l’Italia, per cui vengo spesso a visitarla non solo per motivi di lavoro, ma anche per tenermi aggiornato con la lingua e mantenere i legami affettivi. Vado sempre a visitare il mio paese natale per ritornare alle mie radici, alle origini e per scaricare lo stress".
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
"Sto preparando un grande spettacolo per novembre prossimo, con la partecipazione di artisti dall’Italia e con i grossi nomi del talento italo-americano. In più, forse, ritornerò a scuola per fare qualche corso che abbia a che fare con lo spettacolo".
Mr. Palmieri, un’ultima domanda. Esiste ancora il "Sogno americano" che lei ha di certo ben vissuto?  "Certamente. Gli Stati Uniti sono un paese generoso che offre molte possibilità a chi ha buona volontà di impegnarsi nel proprio futuro".
Complimenti Mr. Palmeri per la spontaneità e per il coraggio che ha sempre contraddistinto le sue scelte e la sua vita. Ci sentiamo pienamente di concordare con quanto affermato dalla sua collega Daniela di radio ICN: "Grazie Sal! In bocca al lupo per I tuoi progetti futuri...Rimani per sempre la nostra unica Grande Voce Italiana D’America.
Guido Francesco Guida

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