martedì, agosto 27, 2013

FICUZZA (Corleone), la volpe che ama la musica e ... la buona tavola

La volpe di Ficuzza
CORLEONE - Ogni sera si siede accanto al palco dove si esibiscono i musicisti della Jazz e blues Ficuzza summer fest, nella grande sala del ristorante dell'antica stazione e ascolta. Forse ha capito che la sua presenza incuriosisce le persone, in particolare i bambini, che poco a poco si avvicinano e le danno pezzetti di pane insaporiti nei sughi e gli avanzi dei piatti di carne. È tornata così la volpe selvatica di Ficuzza, che non ha paura dell'uomo, che anzi viene a prendere il cibo dalle sue mani e che sembra avere una passione per la musica. Proprio l'altra sera, al concerto di Luca D'Aversa, ha attirato nuovamente l'attenzione gironzolando nel prato e fermandosi ad aspettare il cibo, che la gente generosamente non le fa mancare.
La volpe è diventata ormai un'attrazione del bosco della Ficuzza, ma non è la prima volta che compare tra i tavoli di questo ristorante immerso nel bosco. Già nel 2005 era accaduto lo stesso fenomeno. Sicuramente, otto anni fa, la volpe non era la stessa di quella che si vede in queste sere. Probabilmente, quella di adesso sarà la figlia o la nipote di quella di allora. La madre o la nonna - dicono gli avventori, sorridendo - le avrà trasmesso la passione per la musica o (più probabilmente) le avrà insegnato che è più comodo mangiare senza la fatica di andare a caccia. "Capisco la curiosità che un simile evento può suscitare tra gli avventori dell'albergo-ristorante - dice però il dott. Giovanni Giardina, agronomo forestale e responsabile del Centro per la protezione degli uccelli gestito dalla Lipu - ma a me la storia di queste volpi diventate domestiche non entusiasma per niente. Le volpi sono animali selvatici, che devono saper cacciare e predare per sopravvivere. Continuare a dar loro del cibo, a lungo andare, potrebbe cambiare questa loro natura, con la conseguenza di non poter più sopravvivere nel bosco, con i loro simili". Un grido d'allarme, quello di Giardina, al quale non piace che degli animali selvatici si trasformino in soubrettes. "Se veramente si vuole amare questi animali - aggiunge - bisogna cacciarli via, bisogna non dar più loro del cibo, spingerle lontano, costringendoli a cacciare le loro prede". "D'altra parte - sottolinea Giardina - è probabile che la volpe di oggi sia stata portata da cucciola al ristorante, piuttosto che nel bosco per imparare a cacciare. Ma questuando il cibo, si snatura il suo istinto e si mette a repentaglio la stessa sopravvivenza della specie".
Il bosco della Ficuzza, che nell'Ottocento fu un paradiso di caccia per Re Ferdinando IV di Borbone, oggi - con i suoi 4.000 ettari di estensione - rappresenta uno dei polmoni verdi più vasti della Sicilia, gestito dall'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Nella grande piazza della borgata, frazione del comune di Corleone, c'è ancora la splendida palazzina, che proprio Re Ferdinando fece costruire per sostarvi nei periodi delle battute di caccia e - dice qualche malalingua - per portarvi le sue amanti. La palazzina, costruita tutta con pietra arenaria, su progetto dell'architetto Venanzio Marvuglia, è oggi uno dei luoghi che è d'obbligo visitare, per chiunque pensi di passare un fine settimana da queste parti. Anche perché l'Azienda Foreste mette a disposizione delle guide per girare i saloni, la stanza del Re e della Regina (o delle amanti), le scuderie e i sotterranei, dove veniva conservata parte della neve, che cadeva abbondante d'inverno, che serviva per tenere in fresco i cibi d'estate e per farci dei prelibati sorbetti.
Proprio alle spalle della palazzina reale, si erge maestosa Rocca Busambra, dove ancora nidifica l'aquila reale e dove i pastori corleonesi portano a pascolare il proprio bestiame. Ma è anche la famigerata Rocca, nelle cui gole i mafiosi di Luciano Liggio buttavano i cadaveri delle proprie vittime. Tra queste, la sera del 10 marzo, quello del sindacalista della Cgil Placido Rizzotto, assassinato perché guidava le lotte per la terra dei contadini di Corleone. Solo recentemente il corpo di Rizzotto è stato ritrovato e il 24 maggio 2012 sono stati celebrati i funerali di Stato, alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
All'inizio del bosco, da dove si diramano le mulattiere che portano in diversi punti della Ficuzza, c'era l'antica stazione della linea ferrata, col treno a scartamento ridotto Palermo-Ficuzza. Adesso è stata trasformata in albergo-ristorante, dove nelle serate estive si mangia all'aperto ascoltando musica dal vivo. Ed è proprio di sera che la nostra volpe, di un bel colore fulvo, passeggia tra i tavoli, ascolta musica e aspetta il cibo.
Dino Paternostro

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