mercoledì, luglio 31, 2013

Lettera ai ragazzi di Corleone

 Cari ragazzi,
avrei voluto avere il tempo per salutarvi da vicino, com’è giusto che sia, alla fine di un’esperienza come quella che abbiamo appena vissuto. Casa Caponnetto è anche casa mia, da quando l’ho lasciata ancora di più. Corleone mi manca, mi sento il cuore in gola e gli occhi lucidi, ogni volta che la mente ne attraversa i luoghi, i profumi, le strade tortuose. Mi mancano il sorriso di Franco e le sue inflessioni dialettali, simili al mio amato idioma calabrese, la sua dolce compagna tanto gentile e affettuosa, le chiacchierate con Salvatore, i racconti di Calogero, gli occhi attenti di Gino che ci guidava nel lavoro dei campi. Mi manca quella sensazione tremenda, incontrollabile ed inspiegabile, il brivido lungo la schiena e sulla pelle, che non riesco ancora a comprendere ogni volta che incrociavo i luoghi della memoria, simbolo della lotta alla mafia, ogni volta che si citavano i morti ammazzati, persone coraggiose che in questo nostro Paese diventano eroi sempre troppo tardi. LEGGI TUTTO

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