giovedì, luglio 04, 2013

Palermo. La mafia in crisi torna al traffico di droga

Teresa Principato,
procuratore aggiunto di Palermo
PALERMO. "Cosa nostra sta tornando da protagonista nel traffico di droga. La fonte di guadagno rappresentata dalle estorsioni si va inaridendo e i clan hanno bisogno di trovare altre strade di arricchimento". Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Messineo commentando il blitz dei carabinieri che ha portato a 24 fermi (altri indagati sono ricercati) per traffico di droga e associazione mafiosa. "Le cosche - ha aggiunto – hanno compreso che il pizzo porta a porta non conviene più: è rischioso e porta guadagni esigui". Dello stesso avviso Teresa Principato, procuratore aggiunto a Palermo, che ha coordinato con il collega Leonardo Agueci le indagini che hanno portato ai ventiquattro fermi: «Cosa nostra per anni ha agito dietro le quinte per evitare il rischio di condanne a pene durissime, i 24 anni previsti per il reato di traffico di droga con le aggravanti – dice in un’intervista sul Giornale di Sicilia oggi in edicola ... Ma adesso che i proventi delle estorsioni sono diminuiti, a causa della crisi economica e della ribellione di diversi imprenditori, Cosa nostra ha avuto la necessità di scendere in campo in prima persona nel business del narcotraffico».

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