giovedì, maggio 23, 2013

Corleone ha ricordato Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schiafani

L'intervento di don Luigi Ciotti
Anche a Corleone oggi abbiamo ricordato Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, morti nella terribile strage mafiosa di Capaci del 23 maggio 1992. Con noi c'era don Luigi Ciotti, che abbiamo riabbracciato con piacere, perché questo straordinario prete non si stanca mai di percorrere la nostra penisola in lungo e in largo per incoraggiare e sostenere chiunque si batta per la giustizia, per la libertà, contro i poteri criminali. Con noi c'era anche il nuovo ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, che ha inaugurato la mostra dell'ANSA su Falcone e Borsellino, esposta nell'atrio del complesso Sant'Agostino. Con noi c’erano Didier Pellissier ed altri esponenti della regione Val d’Aosta, che hanno conferito (forse troppo generosamente) a Corleone il titolo di “capitale dell’antimafia”.
Ma con noi c'erano principalmente tante ragazze e ragazzi delle scuole di Corleone e d'Italia, che hanno voluto dire e gridare il loro "no" alla mafia e i loro "si" alla vita, all'amore, alla libertà, alla giustizia, al lavoro e allo sviluppo economico e sociale. A loro vogliamo rivolgere il nostro grazie. Ragazzi, non vi arrendete, continuate a battervi per un mondo migliore. Nonostante tutto, ne vale la pena.
Anche il consiglio comunale di Corleone ha voluto fare la sua parte, ricordando le vittime della strage di Capaci, dando il benvenuto agli studenti e agli altri ospiti, ma sottolineando anche che senza servizi, senza lavoro e senza sviluppo è sempre più difficile contrastare la mafia. Per questo ha voluto lanciare un appello allo Stato - ripreso autorevolmente nel suo intervento dal palco centrale anche da don Luigi Ciotti – affinché venga salvato il Punto Nascite del nostro Presidio Ospedaliero, affinché non si chiuda il Tribunale, affinché venga ammodernata la SS 118 Corleone-Marineo-Bolognetta e venga posta in sicurezza la Strada Provinciale Corleone-San Cipirello-Partinico.
C'era, infine, anche il nostro amico e compagno di tante lotte Giovanni Mercatante, RSA Cgil dell'Ato rifiuti di Monreale, che protestava perché lui e i suoi colleghi sono da quattro mesi senza stipendio. Lo Stato in tutte le sue articolazioni non può essere credibile se condanna all'isolamento un'area interna come il Corleonese, se ne indebolisce i servizi essenziali, se lascia senza stipendio e nell'abbandono i lavoratori e le loro famiglie. No, non può essere credibile e non può dare indicazioni di lotta contro la mafia. Per farlo con autorevolezza deve essere capace di compiere fino in fondo il proprio dovere. (dp)

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